Scopri le nuove denominazioni delle Grandi Langhe: un viaggio sensoriale verso il Piemonte

Il mondo del vino italiano si prepara a brillare con l’edizione n. 10 di “Grandi Langhe”, tenutasi il 27 e 28 gennaio 2024 a Torino. Questo evento, organizzato dal Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani e dal Consorzio del Roero, in collaborazione con Piemonte Land of Wine, ha segnato l’inizio della stagione delle anteprime del vino italiano. Quest’anno ha portato una significativa novità: l’inclusione di altre importanti denominazioni della Regione Piemonte, oltre ai celebri Barolo, Barbaresco e Roero. Le Officine Grandi Riparazioni (Ogr) hanno accolto oltre 500 cantine da tutto il Piemonte, offrendo l’opportunità di presentare le nuove annate a media, professionisti del settore e buyer internazionali.

Menzione geografica allargata

L’ampliamento degli spazi ha portato i consorzi a collaborare su un progetto ambizioso: la “Menzione Geografica Allargata”. Questo progetto mira a facilitare il riconoscimento della regione Piemonte da parte dei consumatori, anche quelli meno esperti, attraverso l’inserimento della dicitura “Piemonte” (facoltativa per i produttori) sulle etichette dei vini. Questa mossa strategica si preannuncia fondamentale per posizionare la regione nel panorama vinicolo globale, sottolineando l’importanza delle sue denominazioni.

Un incontro di eccellenza

L’evento “Grandi Langhe e il Piemonte del vino” si è rivelato un importante momento di incontro per tutti gli operatori del settore, permettendo di assaporare le vendemmie attuali e di confrontarsi in tempo reale con i produttori. Sotto lo stesso tetto, oltre ai principali protagonisti come Barolo, Barbaresco e Roero, sono state presenti anche altre denominazioni, tra cui:

  1. Alta Langa
  2. Canelli
  3. Carema
  4. Colli Tortonesi
  5. Dogliani
  6. Erbaluce di Caluso
  7. Gavi
  8. Nizza
  9. Verduno
  10. Ghemme
  11. Gattinara
  12. Asti
  13. Alba
  14. Castagnole Monferrato
  15. Langhe

Questa varietà rappresenta un patrimonio vitivinicolo ricco di vitigni storici e riconosciuti, come Nebbiolo, Barbera, Freisa, Grignolino, Ruché, Nascetta, Arneis, Favorita e Moscato.

L’importanza economica del Piemonte

Il Piemonte si conferma tra le prime tre regioni italiane per valore di export, con un totale di 1,18 miliardi di euro nel 2023, corrispondente al 15,3% del valore totale delle esportazioni vinicole italiane. I dati Istat indicano che questo trend positivo è confermato anche nei primi 10 mesi del 2024. La regione si estende su 44.471 ettari di vigneto, quasi il 7% del totale nazionale, comprendendo i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità.

La produzione vinicola del 2024 è stimata in oltre 2,25 milioni di ettolitri, di cui 2,1 milioni (il 93%) a Denominazione di Origine Protetta (DOP). Il valore alla produzione per il 2023 si attesta a 1,2 miliardi di euro su un totale di 9 miliardi di euro per l’intero settore vinicolo italiano. Questi numeri evidenziano l’importanza economica e culturale del vino piemontese, che si distingue per la qualità e la varietà dei suoi prodotti.

Durante l’evento, sono stati presentati quasi 700 etichette, con un focus particolare sulle vendemmie 2022 e 2021. Per il Barbaresco, la vendemmia 2022 è quella in corso, mentre per la Riserva si è puntato sulla 2020. Il Barolo ha visto predominare la vendemmia 2021 (con alcune etichette del 2020) e del 2019 per le Riserva.

L’analisi vendemmiale del 2022 ha evidenziato una delle annate più precoci e sorprendenti, con una conclusione anticipata della vendemmia grazie a un clima mite. Il Nebbiolo, varietà simbolo della regione, ha mostrato un’ottima adattabilità, promettendo vini ricchi di tannini e aromi, con un notevole potenziale di affinamento nel tempo.

Tra i migliori assaggi presentati, la redazione di WineNews ha selezionato una varietà di vini che esemplificano la ricchezza e la diversità delle produzioni piemontesi, con etichette eccezionali di Barbaresco e Barolo. Questi vini non solo rappresentano l’eccellenza del territorio, ma raccontano anche storie di passione, tradizione e innovazione che caratterizzano il mondo vitivinicolo piemontese.

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