La Sicilia è un’isola ricca di storia, cultura e tradizioni, ma spesso la sua immagine è ridotta a cliché turistici che non rendono giustizia alla sua vera essenza. Con l’istituzione del “Premio Letterario Mandrarossa-La Sicilia che non ti aspetti”, si intende mettere in luce una Sicilia inaspettata, caratterizzata non solo dalla sua tradizione vinicola, ma anche da un potenziale culturale che merita di essere esplorato e celebrato. Questo premio, giunto alla sua prima edizione, è promosso da Mandrarossa, il marchio di punta di Cantine Settesoli, un’importante cooperativa vitivinicola con sede a Menfi, che ha una lunga storia nel panorama vitivinicolo siciliano.
La missione del premio
Il presidente di Cantine Settesoli, Giovanni Bursi, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, affermando che la cultura legata al territorio rappresenta un elemento fondamentale per il successo dell’azienda. La missione del premio è chiara: unire il mondo del vino e quello della letteratura per raccontare storie che affondano le radici nella tradizione viticola di Menfi, un’area conosciuta per la sua produzione di vini di alta qualità.
Bursi ha evidenziato come il vino sia un veicolo di cultura, capace di narrare la storia, le tradizioni e le radici di un territorio. “Il vino non è solo una bevanda, ma un elemento che racconta chi siamo e da dove veniamo”, ha dichiarato. La scelta di utilizzare la Palma nana, una pianta che prospera anche in ambienti aridi, come emblema del brand, rappresenta la resilienza e la tenacia della Sicilia, elementi che si riflettono anche nella narrativa proposta dai partecipanti al premio.
Coinvolgimento delle librerie indipendenti
Un aspetto innovativo del “Premio Letterario Mandrarossa” è il coinvolgimento delle librerie indipendenti, che svolgeranno un ruolo cruciale nella selezione dei titoli candidati. Ogni libreria avrà la possibilità di proporre opere di autori italiani viventi, pubblicate in prima edizione tra il 1 aprile 2024 e il 31 marzo 2025. Le librerie partecipanti saranno quelle delle città che hanno ottenuto il titolo di “Capitale della Cultura” dal 2015 a oggi, inclusi Roma, Milano e Napoli, oltre alle finaliste per il 2025.
La giuria del premio sarà presieduta da Aldo Cazzullo e composta da personalità di spicco del panorama culturale italiano, tra cui Franco Cardini e Nadia Terranova. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 28 giugno 2025 nella suggestiva Valle dei Templi di Agrigento, che sarà Capitale Italiana della Cultura nel 2025. Questo evento non solo celebrerà i vincitori, ma rappresenterà anche un’occasione per riflettere sull’importanza della cultura e della letteratura nella società contemporanea.
Diversificazione delle categorie
Il premio non si limita a un riconoscimento per l’opera narrativa principale, ma include anche cinque sezioni tematiche ispirate ai vini di Mandrarossa. Queste categorie comprendono:
- Cavadiserpe per i gialli
- Bertolino Soprano per le favole
- Calamossa per le opere prime
- Cartagho per i romanzi storici
- Urra di Mare per opere dedicate alla sostenibilità e alla paesologia
Questa diversificazione permette di esplorare vari aspetti della cultura siciliana, incoraggiando gli autori a riflettere sulle molteplici sfaccettature dell’isola e sui temi contemporanei.
Un’opportunità per la Sicilia
Un altro punto significativo è il contesto in cui si colloca questo premio: la Sicilia sta affrontando sfide importanti, tra cui la crisi idrica e altre problematiche socioeconomiche. In questo senso, l’investimento in cultura e letteratura rappresenta non solo una forma di resistenza, ma anche una strategia di sviluppo territoriale. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati, ha espresso il suo sostegno al premio, sottolineando come esso rappresenti un’opportunità per rilanciare l’immagine di una Sicilia capace di sorprendere e meravigliare attraverso le sue tradizioni e la sua creatività.
Maria Teresa Cucinotta, presidente della Fondazione Agrigento 2025, ha commentato come il “Premio Mandrarossa” si integri perfettamente nel programma di Agrigento “Capitale Italiana della Cultura 2025”, contribuendo a creare un legame tra il vino, la letteratura e la storia culturale dell’isola. Con questa iniziativa, Mandrarossa non solo celebra la propria tradizione vitivinicola, ma si fa portavoce di una narrazione più ampia, quella di una Sicilia che, pur nelle sue difficoltà, continua a produrre cultura e innovazione.