In queste settimane, la Toscana sta vivendo un momento di grande fermento per quanto riguarda le sue celebri Denominazioni. Gli appassionati di vino hanno l’opportunità di scoprire le nuove annate grazie agli eventi legati alla manifestazione Anteprime di Toscana. Tra le novità più attese c’è il Vino Nobile di Montepulciano Pieve, una categoria che si appresta a debuttare sul mercato nel 2025, con l’annata 2021. Questa nuova tipologia di vino rappresenta un’integrazione significativa alla D.O.C.G. Vino Nobile di Montepulciano, che ha già una lunga e prestigiosa tradizione.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio il Vino Nobile di Montepulciano Pieve, analizzando il significato del termine “Pieve”, le sue caratteristiche organolettiche e le norme di produzione che ne regolano la qualità.
Che cos’è il Vino Nobile di Montepulciano Pieve?
Il Vino Nobile di Montepulciano Pieve è una nuova tipologia di vino che è stata ufficialmente inserita nel disciplinare di produzione della D.O.C.G. Vino Nobile di Montepulciano, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 febbraio 2025. Questa tipologia si aggiunge alle già esistenti versioni base e Riserva, introducendo una nuova dimensione nella classificazione dei vini di Montepulciano. Secondo il disciplinare, il Vino Nobile di Montepulciano che non ha diritto alla menzione Riserva può utilizzare la menzione Pieve, a condizione che sia seguita da un’unità geografica specifica.
Che cosa sono le Pievi del Vino Nobile di Montepulciano?
Il termine “Pieve” ha radici storiche e culturali profonde. In epoca tardo-romana e medievale, le Pievi rappresentavano circoscrizioni territoriali rurali, legate a una chiesa che fungeva da centro per la comunità locale. Esse costituivano le unità amministrative del territorio di Montepulciano fino al XIX secolo. Le Pievi, quindi, non solo denotano una tradizione storica, ma anche un legame con la viticoltura della zona, che ha trovato in queste terre un ambiente ideale per la coltivazione delle viti.
Quante sono e quali sono le Pievi del Vino Nobile di Montepulciano?
Il lavoro di zonazione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha portato all’individuazione di dodici Unità Geografiche Aggiuntive (UGA), ognuna delle quali rappresenta una Pieve storica. Le UGA del Vino Nobile di Montepulciano sono:
- Sant’Ilario
- Ascianello
- Badia
- Caggiole
- Cervognano
- Cerliana
- Gracciano
- Le Grazie
- San Biagio
- Sant’Albino
- Valardegna
- Valiano
Queste denominazioni geografiche, unite al termine Pieve, consentono di identificare il vino in modo più specifico, fornendo informazioni preziose sulla sua origine e sulle caratteristiche del terroir.
Come si produce il Vino Nobile di Montepulciano Pieve?
La produzione del Vino Nobile di Montepulciano Pieve è regolata da precise norme che ne garantiscono la qualità. La base ampelografica deve essere costituita da almeno l’85% di uve del vitigno Sangiovese, mentre il restante 15% può includere varietà come Canaiolo nero, Ciliegiolo nero, Mammolo nero e Colorino nero, quest’ultimo in quantità non superiore al 5%.
Le uve devono provenire dall’Unità Geografica Aggiuntiva di riferimento e i vigneti devono avere un’età minima di 15 anni. Inoltre, la resa di uva ammessa per la produzione non può superare le 7 tonnellate per ettaro, mentre per i vini senza menzione Pieve il limite è di 8 tonnellate.
Un altro aspetto fondamentale è il titolo alcolometrico: per il Vino Nobile di Montepulciano Pieve deve essere di almeno 13% vol, a differenza del 12% vol previsto per le altre tipologie. Il periodo minimo di maturazione è di 3 anni, durante i quali almeno 12 mesi devono essere trascorsi in legno e almeno 12 mesi in bottiglia.
Caratteristiche organolettiche del Vino Nobile di Montepulciano Pieve
Il Vino Nobile di Montepulciano Pieve si distingue per la sua eleganza e complessità. Il Sangiovese, protagonista indiscusso, conferisce al vino un bouquet ricco e variegato che include note di frutti rossi, spezie e, a volte, accenni floreali. La maturazione in legno contribuisce a sviluppare sentori di vaniglia, cioccolato e tostatura, arricchendo ulteriormente la sua gamma aromatica.
In bocca, il Vino Nobile di Montepulciano Pieve è caratterizzato da una struttura solida e un tannino fine, che garantisce un’ottima capacità di invecchiamento. Il finale è lungo e persistente, con una freschezza che invita a un ulteriore sorso.
La degustazione del Vino Nobile di Montepulciano Pieve
Nel momento in cui il Vino Nobile di Montepulciano Pieve arriverà sul mercato, sarà consigliato abbinarlo a piatti tipici della cucina toscana, come la ribollita, la pappa al pomodoro o carni rosse alla griglia. La sua versatilità lo rende adatto anche ad accompagnare formaggi maturi e piatti a base di funghi.
In sintesi, il Vino Nobile di Montepulciano Pieve rappresenta una nuova frontiera per gli amanti del vino, un’opportunità per scoprire le peculiarità di un territorio ricco di storia e tradizione. Con l’introduzione di questa nuova tipologia, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano non solo valorizza il patrimonio vitivinicolo della zona, ma offre agli appassionati un’opportunità unica per esplorare un mondo di sapori e aromi senza precedenti.