La Riviera Ligure di Ponente è un gioiello del panorama vitivinicolo italiano, dove il clima mite e i paesaggi incantevoli creano un ambiente ideale per la viticoltura. Tra le varietà autoctone che si possono trovare in questa regione, il Pigato spicca per la sua freschezza e complessità. Il 2023 è un anno significativo per questo vino, che ha catturato l’attenzione di appassionati e sommelier, grazie alla recente edizione della guida “Vini d’Italia”. Questa guida, giunta alla sua 37esima edizione, mette in risalto non solo la qualità dei vini liguri, ma anche la ricchezza dei territori e delle storie che li circondano.
La guida “Vini d’Italia” e il suo impatto
Pubblicata da Gambero Rosso, la guida “Vini d’Italia” è il risultato di un lavoro meticoloso condotto da un team di oltre sessanta degustatori esperti. Questi professionisti hanno assaggiato e selezionato più di 25.000 vini provenienti da 2.647 cantine, fornendo un ampio panorama della produzione enologica italiana. La guida non si limita a elencare i vini, ma include anche informazioni preziose, come:
- Indirizzi e contatti delle cantine
- Dimensioni aziendali
- Tipo di viticoltura praticata
- Informazioni utili per visitare e acquistare direttamente in azienda
Caratteristiche del Pigato
Il Pigato è un vino bianco che si distingue per le sue note fruttate e floreali, rendendolo un compagno ideale per piatti di pesce e frutti di mare, tipici della cucina ligure. La sua produzione avviene principalmente nelle zone collinari della Riviera Ligure, dove il clima mediterraneo e il terreno ricco di minerali conferiscono al vino caratteristiche uniche. Quest’anno, il Pigato ha ricevuto riconoscimenti speciali, con alcuni produttori che hanno raggiunto il prestigioso punteggio dei Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza.
Tra i nomi più noti, la cantina Majé si distingue per la sua capacità di esaltare le potenzialità di questa varietà autoctona. Situata in un contesto panoramico straordinario, la cantina è conosciuta per l’attenzione alla qualità e per l’approccio sostenibile alla viticoltura, con vigneti coltivati seguendo pratiche biologiche.
La cultura e le tradizioni della viticoltura ligure
La Riviera Ligure di Ponente non è solo famosa per i suoi vini, ma anche per la cultura e le tradizioni che la circondano. La viticoltura ha radici profonde in questa regione, e i vignaioli locali raccontano storie affascinanti legate alla loro terra. Ogni bottiglia di Pigato rappresenta un racconto di passione, tradizione e innovazione. Molti produttori stanno abbracciando metodi di coltivazione sostenibili, mantenendo viva la tradizione e guardando al futuro.
Inoltre, la guida “Vini d’Italia” offre una panoramica delle diverse tipologie di viticoltura praticate nella regione, evidenziando l’interesse crescente verso l’agricoltura biologica e biodinamica. Questa evoluzione è fondamentale per la qualità del vino e per la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità.
La Riviera Ligure di Ponente è anche un luogo ideale per il turismo enogastronomico, con la possibilità di organizzare tour delle cantine, degustazioni e eventi che celebrano il vino e la cucina locale. Non è raro trovare festival dedicati al Pigato, dove è possibile assaporare piatti tradizionali abbinati a questo vino unico.
Il Pigato Majé 2023 rappresenta un punto di riferimento per tutti gli amanti del vino, simboleggiando come tradizione e innovazione possano coesistere. Con la sua freschezza e il suo carattere distintivo, questo vino è destinato a rimanere un protagonista indiscusso della scena enologica italiana. La guida “Vini d’Italia” conferma l’importanza di valorizzare e promuovere i vini autoctoni, contribuendo alla diffusione della cultura del vino in Italia e nel mondo.
In un’epoca in cui la sostenibilità e la qualità sono al centro dell’attenzione, il Pigato di Majé e le cantine della Riviera Ligure di Ponente si pongono come esempio di eccellenza, invitando tutti a scoprire le meraviglie di un territorio straordinario e dei suoi vini.