Le Langhe, un territorio di eccellenza nel panorama vinicolo piemontese, si preparano ad affrontare il futuro con grande ottimismo e cifre incoraggianti. Questa regione è sostenuta da una rete di denominazioni che si estende oltre le Langhe stesse, abbracciando zone come il Monferrato, l’Astigiano, l’Alta Langa, il Roero e Gavi, ognuna con le proprie peculiarità e tradizioni vinicole. Recenti dati di mercato hanno evidenziato come il Barolo Docg, uno dei vini più rappresentativi di questa area, abbia registrato un incremento del 6% nel 2024 rispetto all’anno precedente, con un picco straordinario del 32% solo nel mese di dicembre. Questi numeri non solo riflettono l’interesse crescente per il Barolo, ma anche la qualità dell’annata 2021, che sta ora facendo il suo ingresso sul mercato.
Mentre il Barbaresco Docg si attesta su valori stabili, anche altre denominazioni delle Langhe mostrano segni di crescita. In particolare, il Langhe Doc, e più specificamente il Langhe Doc Nebbiolo, ha visto un aumento annuale del 12%. Questi dati sono un chiaro indicativo di un rinnovato interesse verso i vini piemontesi, che stanno conquistando nuovi appassionati sia a livello nazionale che internazionale.
Un evento che ha ulteriormente confermato questa tendenza è “Grandi Langhe 2025”, organizzato dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, insieme al Consorzio di Tutela Roero e in collaborazione con Piemonte Land of Wine. Questo evento, che si è svolto recentemente a Torino presso le Officine Grandi Riparazioni (Ogr), ha visto una partecipazione in costante crescita, con una percentuale significativa di visitatori provenienti dall’estero, pari al 20%. Per la prima volta, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaporare oltre 700 referenze di vini provenienti da 500 cantine, non solo delle zone di Barolo e Barbaresco, ma anche di altre aree del Piemonte, con ben 380 cantine dalle Langhe e Roero e 120 dal resto della regione.
La manifestazione ha dimostrato l’importanza della sinergia tra le diverse denominazioni attraverso il progetto della “Menzione Geografica Allargata”, un’iniziativa che mira a valorizzare ulteriormente il patrimonio vinicolo piemontese. Oltre ai vini storici come Barolo e Barbaresco, sono stati presentati numerosi altri vini tipici delle diverse Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (Docg e Doc), come Alta Langa, Canelli, Carema e Colli Tortonesi, con varietà di vitigni che spaziano dal Nebbiolo e Barbera alla Freisa, Grignolino e Ruché.
I vini presentati durante l’evento hanno offerto un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso le varie espressioni del territorio. Tra i migliori assaggi, spicca il Francesco Galliano Blanc de Blancs Brut 2021 di Borgo Maragliano, che si distingue per il suo bouquet di vaniglia, pietra focaia e note agrumate, con un sorso cremoso e fresco. Un altro vino di grande interesse è l’Espressione Noir 2018 di Cocchi, che presenta note di fiori bianchi e una carbonica decisa, perfetta per un palato che cerca freschezza e complessità.
Ecco alcuni dei vini più apprezzati durante l’evento:
Il successo di “Grandi Langhe 2025” è solo un ulteriore passo verso la valorizzazione di un territorio che, pur essendo già rinomato, continua a sorprendere e a conquistare cuori e palati. La varietà di vini offerti e la qualità delle annate dimostrano che il Piemonte del vino è in continua evoluzione e pronto a scrivere nuove pagine nella storia della viticoltura.
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