Scopri il mistero dietro il nome Bramaterra del vino

Hai appena acquistato una bottiglia di Bramaterra dalla nostra enoteca online e, come molti, sei colto dalla curiosità sul suo nome. Perché si chiama Bramaterra? Questa domanda ha affascinato non solo i neofiti del vino, ma anche gli esperti che già conoscono e apprezzano questa gemma dell’enologia piemontese. Se sei tra coloro che si sono mai chiesti l’origine di questo nome, sei nel posto giusto. In questo articolo esploreremo la storia, l’origine e il significato del nome Bramaterra.

Che cos’è il Bramaterra?

Prima di addentrarci nell’origine del nome, è fondamentale comprendere che cos’è il Bramaterra. Questo vino rosso proviene dal Piemonte e deve essere prodotto principalmente con uve Nebbiolo, che rappresentano tra il 50% e l’80% della composizione. A queste si aggiungono le uve a bacca nera del vitigno Croatina, per un massimo del 30%, e le uve a bacca nera dei vitigni Uva rara e/o Vespolina, per un massimo del 20%.

La Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) è stata riconosciuta nel 1979 e prevede sia una versione base che una Riserva del vino. Ecco i requisiti di invecchiamento:

  1. Bramaterra base: invecchiamento di almeno 22 mesi, con un minimo di 18 mesi in legno.
  2. Riserva: invecchiamento di almeno 34 mesi, di cui 24 in legno.

La zona di produzione del Bramaterra si estende su sette comuni delle province di Biella e Vercelli: Masserano, Brusnengo, Curino, Roasio, Villa del Bosco, Sostegno e Lozzolo. Questa area dell’Alto Piemonte è caratterizzata da un microclima favorevole e da terreni adatti alla viticoltura, situata tra le Alpi e le pianure del Parco Naturale delle Baragge.

L’origine del nome Bramaterra

Il nome Bramaterra ha origini medievali e appare per la prima volta in una pergamena datata 1477. È probabile che il vino venisse prodotto nella zona di Masserano anche prima di questa data, ma è solo nel XV secolo che il nome Bramaterra è stato associato ufficialmente al vino. Durante quel periodo, i viticoltori locali iniziarono a esportare il loro vino nelle province limitrofe e cercarono un nome che potesse rappresentare la loro produzione in modo efficace. Il termine Bramaterra è stato scelto con l’intento di evidenziare la vocazione agricola della zona, simbolizzando la passione dei viticoltori per la loro terra.

Un’altra interpretazione del nome Bramaterra si ricollega a una leggenda locale. Si narra di un gruppo di contadini, forse ex servi della gleba, che guadagnarono la libertà e decisero di stabilirsi sulle colline dell’area che oggi comprende Masserano. Questi agricoltori, desiderosi di lavorare la terra e coltivare la vite, scoprirono ben presto che il terreno era ideale per le varietà locali. Da questa unione di fattori sarebbe nato il vino che oggi conosciamo come Bramaterra.

L’affermazione del nome nel tempo

Nonostante la sua origine storica, il nome Bramaterra inizialmente faticò a diffondersi tra i produttori locali. Molti preferivano utilizzare riferimenti geografici specifici per le loro produzioni, per sfruttare la crescente fama delle loro zone e fornire ai consumatori indicazioni più chiare. Solo con l’inizio del XX secolo il nome Bramaterra cominciò a guadagnare popolarità tra i produttori fino al riconoscimento ufficiale della D.O.C. nel 1979.

Una curiosità interessante è che il Bramaterra era noto anche come il “Vino dei Canonici”, in quanto era particolarmente apprezzato dai membri del clero della curia di Vercelli. Si racconta che la curia avesse un ruolo attivo nella produzione di questo vino, gestendo terreni di proprietà e contribuendo così allo sviluppo e alla diffusione del Bramaterra.

La produzione e le caratteristiche del Bramaterra

Il Bramaterra è apprezzato per la sua complessità e struttura. Il suo profilo aromatico è caratterizzato da note di frutta rossa matura, spezie e talvolta sentori floreali, che si evolvono con l’invecchiamento in legno, dando vita a un vino ricco e affascinante. La sua acidità equilibrata e i tannini morbidi lo rendono ideale per accompagnare una varietà di piatti, dalla carne alla griglia a formaggi stagionati.

Inoltre, il Bramaterra si presta bene all’invecchiamento, migliorando nel tempo e acquisendo una profondità e una complessità che lo rendono un vino da collezione. Molti intenditori lo considerano un vero e proprio tesoro dell’enologia piemontese, capace di esprimere al meglio il terroir unico dell’Alto Piemonte.

In sintesi, il Bramaterra non è solo un vino, ma un racconto di storia, passione e tradizione che si riflette in ogni sorso. Se sei curioso di scoprire ulteriormente questo vino e la sua affascinante storia, non dimenticare di visitare il nostro sito e considerare l’acquisto del Bramaterra Anzivino, per un’esperienza che unisce gusto e cultura.

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