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Scopri il Greco di Tufo Terra d’Uva 2022: un viaggio nel gusto e nella tradizione

La 37a edizione della guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso ha fatto il suo debutto, confermandosi come una delle pubblicazioni più autorevoli nel panorama enologico italiano. Questo traguardo è un segno di continuità e passione per il mondo del vino, un universo ricco di tradizioni, storie e innovazioni. La guida rappresenta il frutto di un intenso lavoro svolto da oltre sessanta esperti degustatori che, nel corso dell’anno, hanno viaggiato per l’Italia, esplorando le varie regioni vinicole e selezionando solo i migliori vini. Quest’anno, sono stati recensiti oltre 25.000 vini provenienti da 2.647 cantine, un’enorme mole di lavoro che testimonia l’impegno e la dedizione di chi vive e respira il mondo del vino.

il greco di tufo: un bianco aromatico

Uno dei vini che ha suscitato particolare attenzione è il Greco di Tufo, un bianco aromatico che trae origine dalla zona di Tufo, in provincia di Avellino, in Campania. Questa regione, famosa per il suo terreno vulcanico e le condizioni climatiche favorevoli, ha visto il Greco di Tufo diventare una delle denominazioni più apprezzate a livello nazionale e internazionale. La sua freschezza, unita a una piacevole mineralità, lo rende un vino versatile, perfetto per accompagnare piatti di pesce e piatti della tradizione culinaria campana.

Il Greco di Tufo ha una lunga storia che affonda le radici nell’epoca degli antichi Greci, da cui prende il nome. Nel corso degli anni, questo vitigno ha dimostrato una capacità di adattamento straordinaria, riuscendo a esprimere al meglio le caratteristiche del terroir campano. Gli agricoltori della zona lavorano con passione per preservare le tradizioni vitivinicole, utilizzando pratiche di coltivazione che spesso si avvicinano al biologico e al biodinamico, per garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.

riconoscimenti e qualità

All’interno della guida “Vini d’Italia”, ogni etichetta è accompagnata da informazioni dettagliate, tra cui indirizzi e contatti delle cantine, dimensioni aziendali e il tipo di viticoltura adottato. Queste informazioni non solo aiutano i consumatori a orientarsi nel vasto mondo del vino, ma raccontano anche storie di vignaioli e territori, creando un legame profondo tra il vino e le persone che lo producono.

Quest’anno, il Greco di Tufo ha ottenuto riconoscimenti significativi nella guida, contribuendo a far crescere l’interesse per questa denominazione. L’assegnazione di punteggi e riconoscimenti, tramite il sistema iconografico del Gambero Rosso, permette ai consumatori di identificare facilmente i vini di alta qualità. Tra i 498 vini che hanno ricevuto i prestigiosi Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza, ci sono alcune etichette di Greco di Tufo che si sono distinte per la loro qualità e carattere.

l’importanza delle cantine locali

Le cantine che producono Greco di Tufo sono spesso delle piccole realtà familiari, che custodiscono gelosamente la tradizione vitivinicola della loro terra. Molti produttori sono impegnati non solo nella produzione di vino, ma anche nella valorizzazione del territorio attraverso pratiche sostenibili e iniziative di turismo enogastronomico. Questo approccio non solo promuove il vino, ma contribuisce anche a far conoscere la bellezza del paesaggio campano, ricco di storia e cultura.

Inoltre, la guida “Vini d’Italia” si propone di accompagnare il lettore in un viaggio attraverso i vari stili e le diverse interpretazioni del Greco di Tufo, incoraggiando la scoperta di nuove etichette e produttori. Ogni vino recensito è un invito a esplorare, degustare e apprezzare le sfumature di un territorio che, pur essendo piccolo, offre una varietà impressionante di espressioni vitivinicole.

In conclusione, il Greco di Tufo rappresenta non solo una delle punte di diamante della viticoltura italiana, ma è anche un simbolo di un territorio che unisce storia, passione e innovazione. La 37a edizione della guida “Vini d’Italia” offre un’occasione unica per scoprire questo meraviglioso vino e le storie che lo circondano, invitando tutti a esplorare e apprezzare la ricchezza del nostro patrimonio enologico.

Redazione Vinamundi

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