L’Abruzzo, una regione incantevole affacciata sull’Adriatico, sta emergendo con forza nel panorama vitivinicolo italiano. Con oltre 33.000 ettari vitati e ben 118 varietà di vitigni, l’Abruzzo si distingue per la sua ricchezza enologica. Questo è il risultato di uno studio approfondito, “Ado Abruzzo: Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna”, realizzato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo in collaborazione con aziende agricole locali e il dipartimento Agricoltura della Regione. Il Montepulciano, vitigno simbolo della regione, rappresenta oltre il 52% della superficie vitata, consolidando la sua posizione di leader nel settore.
I dati significativi della viticoltura abruzzese
I numeri emersi dal report sono davvero impressionanti. Si contano più di 155.000 appezzamenti di terreno dedicati alla viticoltura. Tra i vitigni più significativi, oltre al Montepulciano, troviamo:
- Trebbiano toscano – circa il 14% della superficie vitata
- Trebbiano abruzzese
- Pecorino
- Chardonnay
- Altre varietà locali
Questa diversità di vitigni non solo riflette la ricchezza del territorio, ma anche la varietà di microclimi e suoli, che permettono di produrre vini di alta qualità, apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.
Tecnologie avanzate per la viticoltura
Il progetto di studio ha utilizzato moderne tecnologie di georeferenziazione e big data per caratterizzare le aree vitate. La piattaforma Enogis ha permesso di sovrapporre diverse informazioni, identificando le vocazionalità viticole ed enologiche delle zone analizzate. Come ha dichiarato Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, questo lavoro rappresenta un passo fondamentale per fornire un quadro dettagliato e preciso del territorio vitivinicolo abruzzese.
La prima fase del progetto ha coinvolto la mappatura dei vigneti esistenti, utilizzando lo Schedario viticolo delle aziende abruzzesi aggiornato al 2023. I dati sono stati integrati con la “Carta dei suoli della Regione Abruzzo”, realizzata attraverso dati raccolti dal 1994 al 2006. Questo approccio ha permesso di avere una visione chiara delle caratteristiche pedologiche del territorio, fondamentali per la viticoltura.
Monitoraggio agro-climatico e sostenibilità
In aggiunta, il progetto ha sfruttato i dati satellitari del programma europeo Copernicus, rielaborati dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento. Questi dati hanno permesso di realizzare mappe climatiche basate sulle osservazioni degli ultimi 22 anni, fornendo indici meteo-climatici utili per determinare le aree più adatte alla produzione di vini di qualità. Tra gli indici utilizzati, spiccano:
- Indice di Winkler – per identificare i vitigni più appropriati per ciascuna zona
- Indice De Martonne – per il bilanciamento tra temperatura e precipitazioni
L’Abruzzo gode di un clima sub-umido, ritenuto favorevole per la coltivazione della vite, con un indice climatico superiore a 20. Il monitoraggio agro-climatico è stato potenziato grazie all’installazione di 47 stazioni automatiche, i cui dati sono stati integrati nella piattaforma, consentendo una visualizzazione in tempo reale delle condizioni climatiche.
Il progetto ha anche analizzato le statistiche sulla distribuzione dei suoli e altre caratteristiche come l’esposizione dei vigneti, l’altitudine e la pendenza media. Questi dati sono disponibili sul sito del Consorzio, dove chiunque può consultarli liberamente.
In un contesto di crescente competitività nel settore vitivinicolo, l’Abruzzo si prepara a giocare un ruolo sempre più rilevante nel panorama enologico italiano e internazionale. Grazie a iniziative come questa, la regione è pronta a portare i suoi vini e le sue tradizioni a un pubblico sempre più ampio e variegato, ottimizzando la produzione e valorizzando le caratteristiche uniche del territorio.