
Scopri cinque assaggi imperdibili per orientarti a Vinitaly
Il primo giorno di Vinitaly è finalmente arrivato, e l’atmosfera vibrante dei padiglioni di Veronafiere è palpabile. Con il bicchiere alla mano, ci si sente un po’ sopraffatti dalla miriade di opzioni disponibili, ma è proprio in questo momento che si ha l’opportunità di scoprire alcune delle gemme enologiche che il nostro paese ha da offrire. Tra gli eventi organizzati presso lo stand del Gambero Rosso e le varie degustazioni, ecco cinque assaggi che non puoi assolutamente perdere.
1. Verduno Pelaverga 2023 – G.B. Burlotto (87/100)
Cominciamo il nostro tour con un vino che rappresenta una vera rarità del Piemonte: il Verduno Pelaverga. Questo vitigno autoctono ha una storia profonda legata al territorio di Verduno e si distingue per la sua freschezza e vivacità. Il 2023 di G.B. Burlotto offre un sorso goloso, ricco di note speziate di pepe bianco, melograno e una fresca sensazione di arancia. Questo vino è perfetto per chi cerca un prodotto dinamico e dissetante, ideale per accompagnare antipasti leggeri o piatti di pesce. La sua beva è così piacevole che si rischia di perderne il conto sorso dopo sorso.
2. Roero Val Maggiore Ris. 2020 – Demarie (90/100)
Restiamo in Piemonte, ma ci spostiamo nella zona del Roero, dove il nebbiolo si esprime in modo sublime. Il Roero Val Maggiore Riserva 2020 di Demarie è un vino di grande eleganza. La sua vinificazione comprende una fermentazione in cemento e una lunga macerazione di 40 giorni, seguite da un affinamento di un anno e mezzo in botti grandi e 225 barrique. Il risultato è un vino raffinato, con sentori di fiori macerati, susina e prugna, arricchiti da una sfumatura balsamica e note speziate. Questo vino si presta perfettamente ad abbinamenti con piatti di carne rossa o formaggi stagionati, rendendo ogni sorso un’esperienza appagante.
3. Fiano di Avellino Alessandra Ris. 2018 – Di Meo (93/100)
Scendiamo verso il sud Italia per assaporare un bianco straordinario: il Fiano di Avellino Alessandra Riserva 2018 della cantina Di Meo. Questo vino, con un affinamento di ben 9 anni, offre un bouquet aromatico ricco e complesso, che spazia dagli agrumi alla malva, passando per la frutta secca e spezie dolci. La freschezza vibrante del sorso è accompagnata da una vena sapida che rende il finale incredibilmente lungo e persistente. Perfetto per accompagnare piatti di pesce, formaggi freschi o anche piatti vegetariani, il Fiano di Avellino rappresenta un’ottima scelta per chi cerca qualcosa di unico e di qualità.
4. Marsala Vergine Secco Vintage 1980 Heritage – Intorcia (93/100)
La quarta tappa ci porta in Sicilia, dove il Marsala Vergine Secco Vintage 1980 della cantina Intorcia ci stupisce con la sua complessità. Questo vino, con un affinamento di 40 anni, si presenta con un bouquet di miele, camomilla, pasticceria secca, fichi e note minerali che richiamano il mare. La corrispondenza tra le note olfattive e il palato è sorprendente, con una componente minerale che emerge nel finale. È un vino che racconta una storia di tempo e pazienza, ideale per essere sorseggiato da solo o abbinato a dessert secchi e formaggi erborinati.
Un viaggio nel gusto
Vinitaly non è solo una fiera, è un’esperienza che celebra la cultura del vino italiano. Con oltre 4.000 produttori presenti, l’evento offre un’opportunità unica per esplorare la varietà e la ricchezza delle produzioni italiane. Non importa se sei un esperto sommelier o un appassionato neofita, ogni assaggio è un invito a scoprire storie di passione, tradizione e innovazione. Con il calice in mano, non resta che perdersi tra gli aromi e i sapori, lasciando che ogni vino racconti la propria storia.