La Spagna sta vivendo un momento storico per la viticoltura con il riconoscimento ufficiale di due varietà di uva autoctone: Belat e Marina Rion. Questo evento non solo segna un progresso per la viticoltura catalana, ma rappresenta anche una riscoperta di un patrimonio vinicolo che era stato quasi dimenticato. L’approvazione da parte del Ministero dell’Agricoltura spagnolo consente ora a questi vitigni storici di essere utilizzati per la produzione di vino in Catalogna, un territorio noto per la sua ricca tradizione vinicola.
Le varietà di uva Belat e Marina Rion erano coltivate fino all’arrivo della devastante piaga della fillossera nel XIX secolo, che ha causato enormi danni ai vigneti europei e ha portato alla scomparsa di molte varietà locali. La loro riscoperta, avvenuta negli anni ’90 grazie a Josep Maria Albet, fondatore della cantina Albet i Noya, ha rappresentato una vera e propria rinascita per queste uve. Albet ha condotto un lavoro meticoloso di ricerca e recupero, riuscendo a riportare alla luce varietà che sembravano perdute per sempre.
Il riconoscimento ufficiale di Belat e Marina Rion è stato un obiettivo perseguito dalla cantina Albet i Noya per oltre vent’anni. Con questo nuovo status, i vini prodotti da queste varietà possono finalmente essere inclusi nelle denominazioni d’origine (DO), aprendo nuove opportunità per i viticoltori locali. Questo riconoscimento non è solo un traguardo per Albet i Noya, ma per l’intera comunità vitivinicola della Catalogna.
Josep Maria Albet ha dichiarato: «Le abbiamo trovate qui nel Penedès e considero essenziale includerle nella DO Penedès. Siamo pronti a condividere talee nobili con chiunque voglia piantare Marina Rion e Belat, contribuendo al futuro della viticoltura catalana». Queste parole evidenziano non solo la passione di Albet per il suo lavoro, ma anche un forte senso di responsabilità verso la comunità vinicola.
Le caratteristiche delle varietà Belat e Marina Rion sono affascinanti e uniche:
Belat: Scoperta in un vigneto abbandonato nelle montagne a ovest di Barcellona, è conosciuta per la produzione di vini rossi freschi, contraddistinti da tannini morbidi e un profilo aromatico distintivo. La sua capacità di adattarsi al terroir locale la rende una risorsa preziosa per la viticoltura catalana.
Marina Rion: Si distingue per la produzione di vini bianchi vivaci, la cui struttura ricorda quella del Xarel-lo, un altro vitigno autoctono della Catalogna. Queste caratteristiche la rendono un’ottima scelta per i produttori che desiderano offrire vini freschi e aromatici.
L’approvazione delle varietà Belat e Marina Rion non è solo un riconoscimento del patrimonio vinicolo spagnolo, ma rappresenta anche un passo significativo verso la valorizzazione delle uve autoctone. La cantina Albet i Noya ha già annunciato che metterà a disposizione talee di entrambe le varietà per altri viticoltori interessati a piantarle, contribuendo così ad aumentare la biodiversità viticola della regione.
Il recupero di varietà storiche come Belat e Marina Rion si inserisce in un contesto più ampio di riscoperta e valorizzazione delle tradizioni vinicole in Europa. Negli ultimi anni, c’è stata una crescente attenzione verso la preservazione delle varietà locali e delle tecniche di vinificazione tradizionali, sia per mantenere viva la storia vitivinicola sia per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.
La cantina Albet i Noya, fondata nel Penedès, è rinomata per il suo impegno nella viticoltura biologica e sostenibile. La loro dedizione alla qualità e alla sostenibilità si riflette nella riscoperta di Belat e Marina Rion, che rappresentano un ulteriore passo verso un futuro viticolo più responsabile. Con queste due varietà, la Catalogna non solo arricchisce il proprio patrimonio vinicolo, ma si posiziona anche come un esempio di innovazione e rispetto per l’ambiente nel panorama vitivinicolo internazionale.
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