Estate, tempo di vacanze e di… sangria: ma come prepararla? Stiamo parlando di una bevanda di origini spagnole, ma ormai diffusa in tutto il mondo. Perfetta per la stagione calda, perché fresca e di moderata gradazione alcolica. Un mix perfetto di vino e frutta che piace a tutte le età e che è molto semplice da preparare. Conosciamo, quindi, la sua storia e la ricetta per realizzarla in pochi minuti.
Come detto, il procedimento per preparare una sangria fatta in casa è molto semplice. Prima di tutto servono gli ingredienti giusti. La sangria ha, tradizionalmente, una base di vino rosso. Un vino rosso che solitamente è molto corposo. In Spagna, dove la bevanda è maggiormente radicata, si utilizzano solitamente vini della Rioja, mentre in Italia un vino perfetto è il Cannonau. Ci sono, poi, numerose varietà di sangria. Un esempio è quella abitualmente preparata in Catalunya, terra di vini bianchi e di spumanti. A Barcellona e dintorni troviamo, spesso, la sangria de Cava, sangria bianca fatta con lo spumante locale.
Restiamo, però, sul tradizionale. Alla base vino rosso a cui si aggiungono alcuni ingredienti: un bicchiere di brandy o di rum, qualche cucchiaio di zucchero, chiodi di garofano, cannella e anice stellato. In più, la frutta. Anche in questo caso la scelta è ampia, ma la tradizione prevede limone, arancia e pesche.
Ricapitoliamo quindi la ricetta:
Ingredienti:
Preparazione:
Mettere a macerare la frutta per almeno due ore nel preparato di brandy e zucchero. In seguito, unire al preparato il vino rosso, l’aniche stellato, la cannella e i chiodi di garofano. Lasciare la bevanda a riposo per una notte in frigorifero. Il giorno seguente, servirla con qualche cubetto di ghiaccio, i pezzi di frutta e una spruzzata di soda, se di gradimento.
Ora che sappiamo come prepararla, conosciamo la storia di questa bevanda così amata. La prima sangria nasce, in realtà, molti secoli fa: già i Greci e i Romani, infatti, preparavano il vino hippocras, mescolando vino con zucchero, spezie, erbe e altri ingredienti di varia natura. Lo si faceva anche per ragioni sanitarie: la bevanda veniva scaldata e veniva aggiunto dell’alcool, due azioni che permettevano di renderla “sicura”, priva cioè di batteri potenzialmente dannosi per l’uomo.
Una preparazione comune anche nella Penisola Iberica, ma la cui diffusione si interruppe improvvisamente quando i Mori islamici conquistarono la penisola. Uno stop solamente momentaneo: tornò il vino in Spagna e con esso la sangria. La bevanda nel tempo si diffuse in tutta Europa.
Come già detto, la diffusione ormai mondiale della sangria rende complesso individuare una ricetta tradizionale. Ogni territorio utilizza il vino e la frutta a lui più affine e, inoltre, la bevanda si presta per natura a modifiche, che spesso sono semplicemente legate al gusto di chi la prepara. In questo senso c’è una sola certezza: oggi secondo le normative europee, tutte le sangrie (vendute con tale denominazione) devono essere prodotte in Spagna o in Portogallo con meno del 12% di alcol su volume.
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