Il Sangiovese è un vitigno italiano a bacca nera, tra i più amati nel nostro paese. Considerato il “principe tra i vitigni a bacca nera della Toscana” (regione in cui è più diffuso), è il vitigno rosso autoctono più diffuso in Italia, occupa, infatti, l’11% di superficie viticola nazionale.
Entra negli uvaggi di centinaia di vini italiani, tra cui risultano esserci diversi prestigiosi e amati, come ad esempio il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Rosso Piceno Superiore, il Morellino di Scansano, il Vino Nobile di Montepulciano, il Supertuscan e il Carmignano.
Il nome Sangiovese suscita da sempre la curiosità degli studiosi: secondo alcuni il nome “Sangiovese” potrebbe richiamare la località delle prime coltivazioni, ovvero San Giovanni in Valdarno, mentre per altri il nome deriverebbe addirittura dal greco, vista l’assonanza con “sangue di Giove”. In realtà, le prime fonti storiche relative a questo vino a bacca nera risalgono solo al 1600, quando il Sangiovese viene citato nel “Trattato della Coltivazione della Vite” del Solderini.
Recenti studi hanno però trovato parentele strette del Sangiovese con alcuni vitigni coltivati nel Sud Italia, soprattutto in Sicilia e in Calabria, dove, dopo essersi incrociato con il Mantonico di Bianco, ha generato il Nerello mascalese, il Gaglioppo di Cirò e il Mantonicone.
Nonostante questo, il vino Sangiovese sembra comunque aver origine nella zona appenninica tra Toscana e Romagna: ancora oggi in queste zone è infatti l’uva a bacca rossa più coltivata.
Il vino rosso Sangiovese ha generalmente un colore rosso rubino caratterizzato da una lieve trasparenza, la quale con l’invecchiamento tende ad acquisire un colore granato. L’intensità del suo colore, però, data la vasta e diversa produzione, non è uguale in tutti i vini, ma dipende dal suolo dove viene coltivata l’uva, dal clima e dall’eventuale affinamento in legno.
Al naso il Sangiovese ha caratteristiche tipiche in tutti i vini: note floreali di viola mammola e iris, frutta rossa (come ciliegia e amarena), arancia rossa, spezie (come il pepe nero), felce, muschio e timo. Se il vino viene affinato il legno acquista delle note terziarie, come caffè, tabacco, vaniglia o cioccolata.
Il gusto risulta essere molto avvolgente, caldo e corposo al palato, con una buona acidità e un’importante struttura tannica, che rendono il vino molto persistente.
Per queste sue caratteristiche il Sangiovese risulta essere un vino molto adatto all’invecchiamento e all’affinamento in botti grandi di legno.
Vista la sua buona acidità e l’importante struttura tannica, il Sangiovese è adatto ad accompagnare importanti piatti di carne, mentre sono interessanti gli abbinamenti con pasta con sughi di carne elaborati, carni rosse alla griglia, selvaggina, formaggi ben stagionati e salumi.
Nonostante sia un vino rosso, nel caso delle versioni più fresche è possibile abbinarlo con piatti di pesce, specialmente con le zuppe come il Caciucco.
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