Gli esperti enologi sono tutti concordi: creare un pairing perfetto tra cibo orientale e vino, cocktail o alternative alcoliche è spesso complicato. Una difficoltà che aumenta esponenzialmente quando ci si trova a creare abbinamenti col sushi. La delicatezza del pesce abbinata a un riso dal sapore poco ingombrante rende essenziale un pairing che non prevarichi, ma esalti tutte le note gustative. E cosa c’è di meglio di un buon Sake giapponese? A volte, anche un ottimo vino.
Questi sono i vini e i Sake migliori da scegliere quando vogliamo pasteggiare a sushi e lasciare che il palato venga travolto da un turbinio di sapori.
Poca confidenza con il Sake? È ora di rimediare. Noto anche come Nihonshu o Seishu, è il prodotto della fermentazione di riso, acqua e koji. Quest’ultimo è un fungo che trasforma l’amido del riso in zuccheri semplici e lieviti. In breve, nasce in seguito a un processo simile a quello per creare sia il vino che la birra. Questa delicata bevanda alcolica giapponese, che generalmente conquista al primo assaggio, viene proposta in tante diverse tipologie distinte in base alla percentuale di levigatura del riso (seimaibuai) e dall’eventuale aggiunta di alcol a fine fermentazione. Levigando il riso vengono rimossi tutti gli elementi indesirati, quali proteine e grassi, assicurando eleganza e aromaticità senza pari.
Una delle varietà di Sake più apprezzate in abbinamento col sushi è quella del Junmai daiginjo-shu, per gli esperti la più prestigiosa e raffinata, ma anche la più ricca di sapore, acidità e umami. Caratterizzata da una maggiore levigatura del riso rispetto ad altre varietà, vanta un sapore morbido che sembra nato proprio per sposarsi con le sottili note di gusto del pesce e del riso. C’è chi ama anche accompagnare il sushi col Sake frizzante, come lo Shichiken Yamanokasumi, prodotto con il metodo Champagne e con bollicine molto fini.
E per quanto riguarda il vino? In questo caso, con i bianchi secchi o leggermente fruttati non si sbaglia mai. Tra i vini più amati per un pairing col sushi troviamo il Pinot Grigio o il Sauvignon Blanc, mentre con gli altri piatti cotti, saporiti e ricchi di salse e brodi della cucina giapponese, meglio puntare su un Riesling o un Traminer. Vietati invece i vini bianchi molto corposi o con una presenza di legno molto importante.
Hanno sempre più successo anche i rosè che, grazie alle note di frutta fresca e un corretto livello di acidità, esaltano il sushi al meglio. Tra i più amati, i rosè da uve di Nero di Troia o Cerasuolo d’Abruzzo, ma anche quelli dell’Alta Langa. In caso di fritti, come il tempura di gamberi e di verdure, è sempre bene optare per uno Champagne o uno Spumante che sgrassi il palato.
E, in caso di voglia di mixology ricca di gusto, quale cocktail scegliere? Quello adatto per eccellenza è il Saketini, un Martini a base di sake, ma vi stupirà anche l’Highball creato con whiskey giapponese e soda.
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