Rossi di Girlan in competizione con la Borgogna: Schiava e Pinot Nero brillano accanto al Clos de la Roche

Nel cuore dell’Alto Adige, la Cantina Girlan sta riscrivendo la narrativa dei vini rossi locali, sfidando le tradizionali etichette borgognone con le sue espressioni di Schiava e Pinot Nero. La differenza tra questi due vitigni è evidente già in vigna: da un lato, grappoli di Schiava con chicchi tondi e grossi pendono da vecchie pergole, dall’altro, acini di Pinot Nero, piccoli e fragili, si nascondono tra il fogliame di una tipica spalliera potata a guyot. Questo contrasto rappresenta una doppia identità: da un lato il vitigno autoctono, simbolo della tradizione, e dall’altro un vitigno considerato aristocratico, il Pinot Nero, che sta guadagnando sempre più terreno in una regione storicamente nota per i suoi vini bianchi.

La Schiava: un vitigno da riscoprire

La Schiava, un vitigno che ha dominato la produzione vitivinicola altoatesina fino a circa il 70% della superficie vitata, ha visto un declino nel corso degli anni, ma rimane il terzo vitigno per estensione nella regione. Caratterizzato da vini leggeri, freschi e di facile beva, la Schiava è spesso sottovalutata. Tuttavia, una verticale di Gschleier Alte Reben, la selezione storica di Schiava della Cantina Girlan creata nel 1975, dimostra come questo vitigno possa invecchiare splendidamente, acquisendo complessità e profondità, avvicinandosi così alle caratteristiche del Pinot Nero.

Innovazione e qualità nella Cantina Girlan

La Cantina Girlan, che produce anche il Pinot Nero più ambizioso dell’Alto Adige, ha visto un cambiamento radicale negli ultimi anni. Con prezzi che si aggirano intorno ai 113 euro per il Pinot Nero, Girlan ha saputo posizionare i suoi vini in una fascia di mercato alta, mantenendo al contempo la freschezza e la delicatezza del frutto. Sotto la guida di Oscar Lorandi e Gerhard Kofler, due figure chiave che hanno portato innovazione e visione all’interno della cooperativa, Girlan ha intrapreso un percorso di rinnovamento tecnologico e qualitativo.

Le principali innovazioni includono:

  1. Investimenti in tecnologie avanzate.
  2. Collaborazione più stretta con i viticoltori locali.
  3. Diminuzione della produzione di vino sfuso.
  4. Aumento della produzione di vini premium.

Oggi, la cooperativa produce circa un milione e mezzo di bottiglie all’anno, con una ripartizione di 65% vini bianchi e 35% vini rossi. La Schiava e il Pinot Nero rimangono al centro dell’attenzione, con due etichette di riferimento per la Schiava, Gschleier e Fass 9, e cinque varietà di Pinot Nero provenienti da tre zone diverse.

La sfida con la Borgogna

La vera sfida per Girlan è il confronto con la Borgogna. In un’ottica di confronto, Lorandi e Kofler hanno organizzato un’interessante degustazione alla cieca tra il Vigna Ganger e il Clos de la Roche 2021 di Armand Rousseau, un vino che rappresenta l’apice dell’eleganza borgognona, con un prezzo che supera i 1.400 euro. Il Pinot Noir di Borgogna si presenta con una complessità aromatica disarmante, mentre il Vigna Ganger riesce a distinguersi con il suo carattere unico, che combina note mediterranee e alpine.

Le degustazioni rivelano un quadro affascinante. La Schiava, pur non avendo la stessa carica tannica o acidità dei grandi rossi, riesce a mantenere una freschezza sorprendente, con alcune annate che dimostrano una longevità inaspettata. Le verticali di Gschleier mostrano come questo vitigno possa evolversi nel tempo, mentre il Vigna Ganger, con la sua distinta personalità, si fa notare per l’intensità aromatica e l’equilibrio.

Questa competizione tra le due tipologie di vino non è solo una questione di qualità, ma anche di identità regionale. Girlan rappresenta un nuovo volto dell’Alto Adige, che sta riscoprendo e valorizzando le proprie radici attraverso vini rossi di alta qualità. La cooperativa ha iniziato a lavorare su bottiglie più leggere per ridurre l’impatto ambientale, con l’intenzione di portare avanti una filosofia di eleganza e sostenibilità.

Le prossime sfide per Girlan si concentrano sulla continua evoluzione della qualità e sull’esplorazione di nuove tecniche di vinificazione, mantenendo sempre un occhio attento al rispetto dell’ambiente e alla tradizione. Con vini come il Gschleier e il Vigna Ganger, Girlan non solo sfida la Borgogna, ma si afferma come un protagonista nel panorama enologico internazionale, portando avanti un’eredità che combina passato e innovazione.

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