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Rivoluzione nel mondo del vino: l’Oltrepò Pavese abbraccia il metodo classico Classese e un nuovo statuto per il Consorzio

Nell’ultima settimana, dal 15 al 21 febbraio 2025, il settore del vino italiano ha vissuto un momento cruciale, con notizie significative che hanno catturato l’attenzione di esperti e appassionati. Queste novità non solo riguardano il settore vitivinicolo, ma segnano anche svolte storiche per alcune delle regioni più celebri d’Italia. In particolare, l’Oltrepò Pavese ha annunciato cambiamenti di grande rilevanza, a partire dal riconoscimento ufficiale del metodo classico “Classese”, fino all’introduzione di un nuovo statuto per il Consorzio di Tutela dei Vini.

L’Oltrepò Pavese e il nuovo metodo classico “Classese”

Il 20 febbraio 2025, il Consorzio di Tutela dei Vini dell’Oltrepò Pavese ha comunicato il nuovo nome per il suo metodo classico, che sarà ora conosciuto come “Classese”. Questo nome, che unisce le parole “Classico” e “Pavese”, rappresenta una riscoperta delle radici storiche della regione, dove il Pinot Nero viene utilizzato per produrre spumanti di alta qualità. Il termine “Classese” non è solo un marchio, ma un simbolo di identità e tradizione, che mira a rendere il prodotto più riconoscibile sul mercato.

Oltre al cambio di nome, il Consorzio ha introdotto importanti modifiche al disciplinare di produzione. Tra queste, spiccano:

  1. Obbligo di vendemmia manuale
  2. Periodo di affinamento più lungo per i vini millesimati e Riserva
  3. Introduzione delle Menzioni Geografiche Aggiuntive per specificare ulteriormente le caratteristiche territoriali e varietali dei vini

Queste misure garantiranno una qualità superiore e contribuiranno a valorizzare l’immagine del metodo classico dell’Oltrepò Pavese, rendendolo competitivo a livello nazionale e internazionale.

Nuovo statuto per il Consorzio di Tutela

Un’altra grande novità riguardante l’Oltrepò Pavese è l’approvazione di un nuovo statuto per il Consorzio di Tutela. Questo nuovo statuto punta a rendere la rappresentanza e la partecipazione delle aziende più equa e democratica. La riforma è stata pensata per premiare le aziende che gestiscono l’intero processo produttivo, dal vigneto alla bottiglia, con l’obiettivo di incentivare la qualità e l’autenticità dei vini.

Queste modifiche sono state accolte con entusiasmo dai produttori locali, che vedono in esse un’opportunità per rafforzare la loro posizione nel mercato e valorizzare il lavoro svolto nei vigneti dell’Oltrepò Pavese.

Vini dealcolati: un decreto storico

Un’altra importante notizia che ha caratterizzato la settimana è stata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che regolamenta la produzione di vini dealcolati in Italia. Questo passo segna un’innovazione significativa, poiché introduce specifiche normative nazionali in linea con il regolamento europeo. I vini dealcolati, che presentano un titolo alcolometrico non superiore allo 0,5% vol., e i vini parzialmente dealcolati, con titolo superiore, saranno ora soggetti a regolamenti chiari e definiti.

Tra le disposizioni più rilevanti vi sono:

  1. Divieto di aggiunta di zucchero al mosto
  2. Obbligo che il processo di dealcolazione avvenga in locali appositamente dedicati
  3. Divieto di dealcolazione per i vini DOP e IGP

Queste misure mirano a tutelare la qualità e la tradizione vinicola italiana.

Il mondo del vino è in continua evoluzione, e le recenti notizie dall’Oltrepò Pavese e non solo, rappresentano un’opportunità per riflettere sul futuro del settore, sulle sue sfide e sulle opportunità da cogliere.

Redazione Vinamundi

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