Recentemente, un importante studio pubblicato sulla rivista OENO One ha dimostrato che i vini di Bordeaux possono beneficiare dell’introduzione di nuove varietà di uve, mantenendo al contempo il loro carattere distintivo e la tipicità regionale. La ricerca ha esaminato l’impatto di vitigni non tradizionali nei blend classici di Bordeaux, un’iniziativa cruciale in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti.
La viticoltura a Bordeaux, una delle regioni vinicole più celebri al mondo, sta affrontando sfide significative legate al cambiamento climatico. Le temperature in aumento e l’aumento della frequenza di eventi climatici estremi, come siccità e grandinate, influenzano la maturazione delle uve e la loro composizione chimica. Per rispondere a queste sfide, i produttori stanno esplorando l’adozione di nuove varietà di uva, in grado di adattarsi meglio alle condizioni climatiche mutevoli senza compromettere la qualità e la tipicità dei loro vini.
Lo studio ha focalizzato l’attenzione su cinque varietà non autoctone, selezionate per la loro resistenza al caldo e alla siccità. Queste varietà sono:
- Fer Servadou
- Duras
- Manseng Noir
- Vinhão
- Arinarnoa
I ricercatori sostengono che l’introduzione di queste varietà nel blend classico di Bordeaux rappresenta un passo significativo verso una viticoltura più resiliente. “Questa ricerca è un passo avanti verso l’introduzione di cinque nuove varietà non autoctone nel blend classico di Bordeaux”, affermano gli scienziati coinvolti nello studio.
La metodologia dello studio
Per valutare l’impatto delle nuove varietà, lo studio ha coinvolto 37 giudici professionisti che hanno degustato 11 vini, prodotti mescolando le nuove varietà con i classici vitigni di Bordeaux, tra cui Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. Le nuove varietà sono state aggiunte in proporzioni del 10% e del 30% nei blend, confrontandole con un blend di riferimento classico.
Le degustazioni si sono svolte presso lo Château La Tour Carnet a St-Laurent-Médoc, un’area nota per i suoi vigneti sperimentali e la propensione all’innovazione. I risultati hanno rivelato che l’aggiunta di nuove varietà d’uva non ha avuto un impatto significativo sulla tipicità del Bordeaux, a meno che non siano state utilizzate in percentuali elevate. In particolare, il Fer Servadou e il Vinhão hanno mostrato un leggero impatto sulla tipicità quando utilizzati al 30% del blend, mentre l’Arinarnoa si è dimostrato il vitigno più versatile, mantenendo il gusto classico del Bordeaux anche nelle percentuali più alte.
Verso l’introduzione legale di nuove varietà
Con i risultati di questo studio, si apre la strada a una potenziale introduzione legale delle nuove varietà nei blend di Bordeaux. L’Arinarnoa, ad esempio, è già stato approvato per l’uso sperimentale nelle denominazioni Bordeaux e Bordeaux Supérieur dal 2021. La ricerca suggerisce che anche altre varietà potrebbero essere introdotte in modo graduale, fornendo ai produttori strumenti utili per adattarsi ai cambiamenti climatici senza compromettere l’identità regionale.
I ricercatori hanno evidenziato la necessità di ulteriori studi per valutare l’impatto a lungo termine di queste nuove varietà sui vini di Bordeaux. La sperimentazione continua potrebbe rivelarsi fondamentale per garantire che i vini di Bordeaux rimangano un simbolo di qualità e tradizione nel panorama vinicolo internazionale.
L’impatto dei cambiamenti climatici
L’introduzione di nuove varietà d’uva è una risposta diretta all’impatto dei cambiamenti climatici sui vigneti di Bordeaux. L’innalzamento delle temperature e l’aumento della frequenza di eventi climatici estremi pongono sfide significative per i viticoltori, modificando non solo il ciclo di vita delle piante ma anche la qualità delle uve prodotte. “I cambiamenti climatici stanno sfidando la viticoltura tradizionale. Dobbiamo trovare soluzioni innovative per preservare la tipicità del Bordeaux”, ha dichiarato Marc Plantevin, esperto dell’INRAE (Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement).
Utilizzare varietà più resistenti al caldo e alla siccità non solo aiuta i produttori a mantenere la qualità dei loro vini, ma garantisce anche una produzione sostenibile in un contesto sempre più difficile. La sostenibilità diventa quindi un obiettivo primario, non solo per Bordeaux ma per tutte le regioni vinicole del mondo.
L’introduzione di nuove varietà d’uva nei blend di Bordeaux è una sfida che rappresenta una rottura con la tradizione, ma anche un’opportunità per innovare. I produttori si trovano a dover bilanciare l’innovazione genetica con la preservazione della tradizione e dell’autenticità, cercando di mantenere il legame culturale e territoriale dei vini di Bordeaux.
Questa spinta verso l’innovazione potrebbe influenzare non solo la viticoltura di Bordeaux, ma anche altre regioni vinicole in tutto il mondo, incoraggiando un’agricoltura più sostenibile e adattabile. La strada verso l’adozione di nuove varietà è certamente complessa, ma rappresenta un passo necessario per garantire la continuità e l’eccellenza dei vini di Bordeaux nel futuro.