Il periodo natalizio ha sempre rappresentato un momento di grande consumo per la frutta secca, ma quest’anno le tavole degli italiani potrebbero trovarsi a fronteggiare rincari significativi. Secondo le stime, i prezzi di datteri, mandorle e fichi secchi potrebbero aumentare fino al 15% a causa di una combinazione di fattori economici e climatici. L’impatto del cambiamento climatico si fa sentire in modo sempre più evidente, con conseguenze dirette sulle forniture di questi prodotti tradizionali.
Benedetto Noberasco, noto esperto nel settore della frutta secca e disidratata, ha espresso preoccupazione per la situazione attuale. L’azienda, che importa datteri dal Nordafrica dal 1914, ha vissuto un anno caratterizzato da sfide logistiche e produttive. La Tunisia, uno dei principali produttori di datteri a livello mondiale, sta affrontando piogge torrenziali che hanno compromesso le operazioni di raccolta. Queste condizioni atmosferiche avverse non solo ritardano le spedizioni, ma rischiano anche di limitare la disponibilità dei prodotti sul mercato europeo e internazionale. Di conseguenza, si prevede una scarsità di offerta e, di conseguenza, un aumento dei prezzi.
Pietro Mauro di Fruitimprese ha sottolineato come le piogge abbondanti abbiano un impatto diretto sulle operazioni logistiche, con ritardi che potrebbero compromettere la capacità di soddisfare la domanda stagionale. Questo scenario è particolarmente preoccupante per i prodotti biologici, che non dispongono delle stesse protezioni contro i danni causati dall’umidità e dalla fermentazione. Le previsioni di Noberasco indicano che, nonostante la garanzia delle forniture per quest’anno, nel 2024 ci si aspetta un incremento dei prezzi del 5%, insieme a una qualità potenzialmente inferiore dei prodotti a causa delle avverse condizioni climatiche.
In aggiunta ai datteri, anche i fichi secchi, provenienti principalmente da Turchia e Grecia, stanno subendo un aumento significativo dei prezzi. Negli ultimi anni, i costi sono triplicati, rendendo questi prodotti sempre più costosi per i consumatori italiani. Anche le noci, importate dalla California, hanno visto un aumento dei prezzi, spinto dalla crescente domanda sia durante le festività natalizie che nel corso dell’anno, grazie a una crescente consapevolezza sulla salute e sui benefici nutrizionali della frutta secca.
La domanda di frutta secca non è limitata solo ai periodi festivi. Giovanni Calvini, CEO di Madi Ventura, ha evidenziato come la frutta secca stia diventando un alimento sempre più popolare nel mercato italiano, anche al di fuori del Natale. L’ondata salutista che ha investito il settore alimentare ha contribuito a far crescere i consumi, in particolare tra la popolazione musulmana, che acquista più frutta secca in previsione del Ramadan.
I dati di Circana mostrano una crescita del 7,9% delle vendite di frutta secca a volume, con un forte aumento della frutta sgusciata rispetto a quella intera. Tra i prodotti più richiesti, spiccano gli anacardi, che hanno registrato un incremento del 27%, seguiti da mandorle e pistacchi, con un aumento del 10%.
In risposta alla crescente domanda, Madi Ventura ha puntato a diversificare la sua offerta e a espandere la propria quota di mercato. Nel 2022, l’azienda ha acquisito la maggioranza della società veronese Meraviglie, specializzata nella creazione di snack biologici e funzionali. Questa strategia permette di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più orientati verso scelte alimentari più sane e sostenibili.
Tuttavia, le sfide non mancano. Le aziende del settore devono affrontare non solo l’aumento dei costi di produzione e delle forniture, ma anche le fluttuazioni del mercato globale e le incertezze legate al cambiamento climatico. Le condizioni meteo avverse non sono più un problema confinato a determinate aree, ma un fenomeno globale che influisce sulla produzione di alimenti essenziali in tutto il mondo.
Il futuro della frutta secca in Italia si prospetta quindi complesso, con un panorama di mercato in continua evoluzione. Le aziende devono adattarsi rapidamente ai cambiamenti e pianificare strategie che garantiscano la sostenibilità della loro offerta, mantenendo al contempo la qualità e la competitività. Con l’avvicinarsi della stagione primaverile e del Ramadan, i consumatori dovranno prepararsi a un’esperienza di acquisto diversa, con prezzi più elevati e una maggiore attenzione alla provenienza e alla qualità dei prodotti.
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