Retsina, la storia e le migliori etichette

Il Retsina, o vino resinato, è un vino aromatizzato, bianco o rosato, che viene prodotto in Grecia e deve il suo nome alla particolarità di essere aromatizzato mediante l’aggiunta di resina di pino d’Aleppo al mosto.

Questo vino ha una storia secolare e si racconta che fu probabilmente il medico Ippocrate a inventare una prima bevanda aromatizzata simile all’attuale retsina, a base di vino ed erbe come rosmarino e il timo.

Un’altra ipotesi vuole che la resina del vino provenisse dalle anfore in cui veniva conservato il vino che dovevano essere sigillate per preservarlo dal contatto con l’aria e a questo scopo veniva utilizzata la resina.

Quando le anfore vinarie vennero sostituite da botti e barili di legno si continuò a utilizzare la resina di pino, aggiungendola all’interno della botte di modo che formasse una patina protettiva che facesse da scudo contro l’aria.

Retsina oggi

Per diverso tempo il consumo del Retsina rimase limitato alle taverne ateniesi ed era chiamato  vino di Atene perché le maggiori coltivazioni di vite e la maggior concentrazione di pino d’Aleppo erano disseminate principalmente nei dintorni della città greca.

Solo a partire dagli anni ’60 iniziò a essere commercializzato in bottiglia, si diffuse anche lontano dalla capitale e venne scoperto dai turisti delle località balneari, i quali ne determinarono il successo commerciale e la notorietà internazionale.

Negli anni ’80, con l’orientamento dei consumatori verso vini di qualità, la produzione arrivò a dimezzarsi e attualmente il Retsina è diventato un prodotto folcloristico per turisti.

Sono pochi ormai i vignaioli che lo producono ancora secondo la tradizione, poiché la maggior parte del Retsina venduto in bottiglia proviene da produzioni industriali che lo hanno reso più delicato rispetto al tradizionale.

Il Retsina viene abbinato ai piatti locali della cucina greca come l’insalata di feta, i dolmades e la moussaka.

Ma ora vediamo insieme quali sono le migliori etichette del Retsina.

Retsina Kechribari della cantina Kechris

Il Restina Kechribari della cantina Kechris è caratterizzato dal colore giallo pallido con sfumature verdastre.

Al naso risultano note di pera, mela verde e melone con sfumature di lime e resina di pino fresca, mentre al palato risulta intensamente aromatico ed equilibrato.

Si abbina molto bene con i piatti ricchi di olio d’oliva, carne in padella, griglia o spiedo, con il formaggio feta con olio d’oliva e origano.

Retsina della cantina Mylonas

Il Retsina della cantina Mylonas, dal colore limone brillante con riflessi verdognoli, risulta al naso con aromi di pesca, mango e limone insieme a fiori bianchi ed erbe aromatiche.

Al palato i sapori continuano con la stessa intensità dell’olfatto, bilanciati da un’acidità rinfrescante, con il retrogusto fruttato, erbaceo e lungo.

Accompagna il fritto misto, gamberi, pesci marinati come tonno, salmone, acciughe, sashimi, carpaccio, ma anche formaggio, i dolmas di foglie d’uva e i piatti a base di aglio.

scatole di vino Retsina della cantina Mylonas
Foto | Cantina Mylonas https://www.mylonas-wines.gr/en

Retsina della cantina Tetramythos

Il Retsina della cantina Tetramythos, dal caratteristico color giallo dorato nel bicchiere, presenta aromi di media intensità di limone, agrumi, pesca e pera, i quali si combinano con rosmarino, menta e camomilla.

Le uve provengono da vigneti di montagna situati a 750 metri di altitudine, sui pendii del monte Chelmos, con esposizione a nord e sottoposti alle brezze provenienti dal vicino golfo di Corinto, in una zona nota sin dall’antichità per la vocazione alla coltura della vite.

Si abbina ai piatti della tradizione culinaria greca quali fritti vegetali e fritti di formaggi, dolmades e altro. Per via della notevole acidità accompagna i cibi ripieni di vario tipo, quelli che presentano una buona componente grassa, ma anche a tutti quei piatti che presentano una speziatura complessa.

vigna della Cantina Tetramythos
Foto | Cantina Tetramythos http://tetramythoswines.com/
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