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Approfondimento

Quando si può parlare di uno “spumante Riserva”

L’universo degli spumanti è una dimensione affascinante e complessa, in cui il tempo diventa un ingrediente chiave per creare vere opere d’arte enologiche. Tra le diverse categorie di spumanti, lo “Spumante Riserva” si erge come un emblema di eccellenza, sottolineando l’importanza di un periodo di invecchiamento prolungato. Ma quando possiamo effettivamente definire uno spumante come “Riserva”?

La menzione “Riserva” rappresenta una delle indicazioni di eccellenza che può essere presente sull’etichetta di un vino, inclusi gli spumanti, e denota un periodo di invecchiamento superiore rispetto alla versione standard dello stesso vino. Questa designazione è strettamente regolamentata dalla legislazione italiana, in particolare dalla legge 238 del 2016, che stabilisce le norme in merito alla coltivazione della vite e alla produzione e commercializzazione del vino.

In termini generali, uno spumante può acquisire la denominazione Riserva quando ha trascorso un periodo di invecchiamento e affinamento più lungo rispetto al normale processo di produzione. Le linee guida legislative stabiliscono i seguenti periodi minimi di invecchiamento:

Almeno due anni per i vini rossi.
Almeno un anno per i vini bianchi.
Almeno un anno per gli spumanti ottenuti con il metodo Martinotti o Charmat.
Almeno tre anni per gli spumanti ottenuti con rifermentazione naturale in bottiglia.

È fondamentale sottolineare che la menzione “Riserva” si applica esclusivamente ai vini a Denominazione d’Origine (DO), garantendo così un elevato standard di qualità e autenticità.

Nel contesto degli spumanti, la durata del periodo di invecchiamento varia in base al metodo di produzione. Gli spumanti ottenuti con metodo Martinotti o Charmat devono invecchiare per almeno un anno, mentre quelli prodotti con metodo classico richiedono un periodo di invecchiamento di almeno tre anni. Questo lungo periodo permette agli elementi aromatici, gustativi e strutturali di fondersi in un equilibrio straordinario, creando uno spumante complesso e armonioso.

Un esempio pratico può essere tratto dalla denominazione Franciacorta Riserva D.O.C.G., dove gli spumanti Riserva devono affinare sui lieviti per almeno 60 mesi (5 anni) prima della sboccatura e del dosaggio, superando il requisito minimo di tre anni stabilito dalla legge. In modo simile, gli spumanti Trento Riserva D.O.C. devono affinare per almeno 36 mesi (3 anni) prima di essere considerati Riserva, rispettando così il periodo minimo richiesto dalla legge.

Ogni bottiglia di spumante Riserva racconta una storia unica di passione, lavoro e perfezione. Le Riserve offrono un’esperienza sensoriale straordinaria, con complessità aromatiche, profondità e struttura che solo il tempo può conferire. Ogni sorso è un viaggio nel tempo e nei sapori, un brindisi alla maestria dell’enologia.

Eccellenza italiana: Letrari 976 Riserva del Fondatore e Giulio Ferrari

Due gemme italiane si distinguono nel panorama degli spumanti Riserva per la loro straordinaria longevità. La Letrari 976 Riserva del Fondatore sfoggia con orgoglio un invecchiamento di 96 mesi, portando l’esperienza sensoriale a livelli senza precedenti. Dall’altra parte, l’inimitabile Giulio Ferrari, con i suoi 10 anni di invecchiamento, incarna l’eccellenza assoluta. Altre eccellenze comprendono:

Alpe Regis Extra Brut Millesimato Riserva 2014 Trentodoc
Questo spumante Riserva affonda le sue radici nella regione del Trentino, offrendo un’interpretazione straordinaria del concetto di invecchiamento. Con un periodo di maturazione di oltre 60 mesi, si presenta con una complessità aromatica e una freschezza che riflettono l’eccezionale territorio di origine.

Immagine | pexels @-julialarson – vinamundi.it

Aquila Reale Riserva 2012
Un’eccellenza marchigiana, l’Aquila Reale Riserva 2012 incarna la potenza e l’eleganza. Con almeno 48 mesi sui lieviti, questo spumante Riserva si distingue per la sua struttura avvolgente e il suo carattere unico. Ogni sorso è un viaggio nei paesaggi suggestivi delle Marche.

Bellaveder Rosè Riserva 2016
Dal cuore del Trentino arriva il Bellaveder Rosè Riserva 2016, un’opera che cattura l’essenza del territorio. Con un periodo di affinamento di oltre 48 mesi, questo spumante Riserva Rosè si presenta con una vibrante complessità di note fruttate e floreali, avvolte in un’elegante veste rosata.

Cavit Altemasi Blanc de Noirs Magnum Riserva 2018
La magnificenza delle Riserve si esprime anche nella versione Magnum. Il Cavit Altemasi Blanc de Noirs Riserva 2018, con i suoi 39 mesi di invecchiamento, offre un’esperienza intensa e avvolgente. Una bottiglia da collezione che celebra l’eccezionalità del territorio e del lavoro artigianale.

Abate Nero Riserva Cuvée dell’Abate 2009
Dalla Lombardia, l’Abate Nero Riserva Cuvée dell’Abate 2009 rappresenta un viaggio nel tempo e nello stile. Con almeno 72 mesi sui lieviti, questo spumante Riserva offre un connubio armonioso di profumi complessi e sapori avvolgenti, sottolineando la maestria dell’arte enologica lombarda.

Come funziona per le bollicine estere?

Lo status di “Riserva” per uno spumante è generalmente attribuito in base a criteri stabiliti dalle normative specifiche di produzione del paese in questione. Tuttavia, le regole possono variare tra le diverse regioni vinicole. Ecco alcune informazioni generali:

Champagne: Nel caso dello Champagne, per ottenere lo status di “Millesimato” (Vintage), il vino deve provenire da un’unica annata. Tuttavia, non c’è una designazione specifica di “Riserva” come in Italia.

Spagna: In Spagna, lo “spumante Riserva” potrebbe riferirsi a uno spumante che è stato invecchiato per un periodo di tempo specifico. Ad esempio, uno Cava Riserva deve essere invecchiato per almeno 36 mesi.

Parlare di uno “Spumante Riserva” significa immergersi in un mondo in cui il tempo diventa un ingrediente fondamentale. Oltre alle normative, è l’impegno dei produttori a plasmare queste opere d’arte che le rende vere e proprie testimonianze di eccellenza. Quando aprite una bottiglia di Spumante Riserva, state aprendo non solo una bevanda, ma un capitolo di storia enologica che parla del connubio tra passione, tempo e maestria. Ecco perché, in ogni sorso, si celebra l’arte di creare e preservare il gusto nel corso del tempo.

 

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Alessia Manoli

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