Quali sono i vini preferiti dai più giovani?

L’interesse dei giovani italiani per il vino è più vivo che mai. Pur mantenendo un consumo moderato, i Millennial e la Gen Z si distinguono per la loro attenzione alla qualità, alla territorialità e alla sostenibilità

Negli ultimi anni, il mondo del vino ha visto un crescente interesse da parte delle nuove generazioni, con Millennial e Gen Z che si avvicinano a questa bevanda con una combinazione di curiosità, consapevolezza e attenzione alla qualità. Lontani dall’immagine stereotipata del consumo di alcol associato esclusivamente al divertimento e alla trasgressione, i giovani italiani dimostrano un atteggiamento maturo e selettivo nei confronti del vino, privilegiando prodotti di qualità, territorialità e sostenibilità.

Le preferenze

Secondo le ricerche più recenti, il vino si conferma la bevanda prediletta nelle serate dei giovani italiani. Se per la Generazione Z il vino si posiziona subito dopo la birra in termini di consumo, per i Millennial non ha rivali.

Ragazzi che bevono vino
Ragazzi che bevono vino | pexels @KoolShooters – Vinamundi.it

Un’indagine condotta dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini su un campione di 1500 italiani tra i 18 e i 35 anni ha rivelato che il 49% degli intervistati preferisce il vino rispetto alla birra (34%), ai cocktail (14%) e ai superalcolici (3%). Inoltre, il vino è percepito come la bevanda simbolo della convivialità, con il 59% dei giovani che lo consuma principalmente a cena e il 26% durante l’aperitivo.

Consumo responsabile e attenzione alla qualità

Ciò che emerge con forza è l’atteggiamento responsabile delle nuove generazioni nei confronti del consumo di vino. Oltre un terzo dei giovani lo beve almeno tre volte a settimana (38%), mantenendo però un consumo moderato: solo il 13% supera i due bicchieri a pasto. Inoltre, i giovani consumatori non si lasciano influenzare dalla notorietà del marchio o dal packaging accattivante: solo il 5% ritiene la “marca” un elemento determinante nella scelta del vino.

Al contrario, i principali driver di scelta sono la territorialità (18%), la qualità del prodotto (12%) e la sostenibilità. Il 48% dei giovani considera molto importante o determinante che un vino sia biologico e l’86% è disposto a spendere di più per un prodotto bio. Questo dimostra una crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale, anche se non si traduce necessariamente in scelte alimentari più radicali, come il vegetarianismo o il veganismo.

Dove e come acquistano il vino i giovani?

Le preferenze di acquisto delle nuove generazioni riflettono la loro necessità di informarsi e di avere un contatto diretto con il prodotto. Sebbene il supermercato rimanga il canale di acquisto più diffuso, il 37% della Gen Z e il 53% dei Millennial acquistano direttamente dai produttori vinicoli.

A sorprendere è il dato relativo all’e-commerce: nonostante siano considerati “nativi digitali“, solo il 18% degli appartenenti alla Gen Z compra vino online. Questo dato sottolinea l’importanza dell’esperienza diretta e della possibilità di ricevere consigli da esperti. Infatti, il 73% dei giovani cerca un esperto che sappia raccontare le caratteristiche del vino e guidarli nella scelta, ma lamenta la scarsa presenza di questa figura nei supermercati.

Un altro elemento distintivo è l’interesse crescente per le degustazioni: il 67% dei giovani ha già partecipato a eventi di tasting e l’88% desidera prenderne parte in futuro. La tendenza mostra una chiara propensione verso un consumo consapevole, legato alla scoperta e all’approfondimento del prodotto.

I vini preferiti dai giovani italiani

Le scelte enologiche delle nuove generazioni premiano i grandi rossi italiani. Secondo la ricerca dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, i vini preferiti dai giovani italiani sono:

  • Brunello di Montalcino
  • Amarone della Valpolicella
  • Chianti Classico
  • Barolo
  • Prosecco
  • Nero d’Avola
  • Verdicchio (primo tra i bianchi fermi)

Nonostante una leggera propensione maschile per i vini rossi, il consumo di vini bianchi è in crescita, specialmente tra le donne (59%). Se nella fascia 18-25 il 52% dei giovani preferisce il rosso, tra i 26-35enni si assiste a un’inversione di tendenza: il 58% opta per il bianco rispetto al 40% che sceglie il rosso e solo il 2% il rosato.

Il futuro del vino tra le nuove generazioni

Secondo Gabriele Micozzi, docente di Marketing Internazionale presso l’Università Politecnica delle Marche, il futuro del vino sarà determinato dalla capacità delle cantine di rispondere alle esigenze dei giovani consumatori, che ricercano qualità e autenticità. “Il futuro sarà di coloro che sapranno reinventarsi, non legandosi a mode passeggere ma all’autentico valore culturale e antropologico di un territorio,” afferma Micozzi.

Un segnale positivo in questa direzione è la nascita della prima “enoteca didattica” in Italia, che aprirà a Jesi, nelle Marche. Questo spazio, dedicato ai giovani, offrirà un’esperienza immersiva per scoprire il mondo del vino attraverso tecnologia e gioco, avvicinando sempre più le nuove generazioni a una cultura enologica consapevole.

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