Quali sono i vini più cari al mondo? Sul podio anche due cantine italiane

In un panorama in evoluzione, i risultati della “Power 100” ci offrono uno sguardo privilegiato sulle tendenze e sulle dinamiche che guidano il mondo del vino

Ogni anno, la prestigiosa piattaforma di trading enologico Liv-ex stila la “Power 100”, una classifica dei vini più costosi e pregiati a livello mondiale. L’edizione 2024 porta con sé novità interessanti: al primo posto trionfa la Spagna, mentre l’Italia conquista due posizioni di rilievo sul podio grazie alle eccellenze di Gaja e Tenuta San Guido.

Un mercato in crisi, ma con sorprese

Il settore dei vini di lusso non sta attraversando il suo momento migliore. Negli ultimi anni, il mercato ha visto un progressivo calo del valore dei marchi più rinomati. Nel 2022, solo il 6,4% dei vini analizzati aveva registrato una performance negativa; nel 2023 la percentuale è salita al 52,3% e quest’anno addirittura all’83,7%.

Vino
Vino | pexels @Cup of Couple – Vinamundi.it

Nonostante ciò, alcuni marchi hanno saputo invertire la rotta, segnando incrementi significativi nei volumi e nei valori scambiati.

L’Italia resiste

L’Italia si conferma una protagonista assoluta nel panorama enologico globale. Con 22 etichette nella “Power 100”, ben nove in più rispetto al 2023, il nostro Paese supera regioni storicamente dominate dalla Francia, come Bordeaux e Borgogna. A trainare questa crescita è soprattutto la Toscana, con eccellenze come Brunello di Montalcino e le sue varianti più innovative.

Tra le cantine italiane, Gaja compie una scalata impressionante: dal 38° posto del 2022 al secondo posto di quest’anno. Simile il percorso della Tenuta San Guido, produttrice del celebre Sassicaia, che passa dalla 54° posizione di pochi anni fa al terzo gradino del podio. Anche marchi come Roagna e Masseto hanno guadagnato terreno, dimostrando la capacità del Made in Italy di reinventarsi e restare competitivo.

La Spagna sul tetto del mondo

Per la prima volta, la Spagna conquista il primo posto nella “Power 100” con la cantina Vega Sicilia. Fondata nel 1864 e attualmente guidata dalla famiglia Alvarez, questa cantina deve il suo successo soprattutto al vino “Unico”, che ha registrato un’esplosione di scambi: +193% in numero di transazioni e un incredibile +310% in valore.

La Francia perde terreno

La Francia, regina indiscussa del vino per decenni, subisce una battuta d’arresto. Bordeaux, in particolare, è stata penalizzata dalle annate più recenti, che hanno visto crollare i prezzi medi del 18,1%. Anche Borgogna e Champagne mostrano segni di declino, con meno marchi rappresentati in classifica rispetto agli anni precedenti. Nonostante ciò, la Borgogna rimane una delle regioni più presenti nella “Power 100”.

Come si definisce la classifica?

Liv-ex analizza i marchi secondo quattro criteri principali: performance annuale dei prezzi, performance commerciale (valore e volume), numero di vini e annate scambiate e prezzo medio. Ogni parametro viene ponderato, con un peso maggiore attribuito alla performance commerciale.

Questa metodologia premia i marchi capaci di unire qualità, visibilità e una presenza costante sui mercati internazionali, elementi che consentono di navigare anche nelle acque turbolente del mercato.

L’evoluzione del gusto globale

In un panorama in evoluzione, i risultati della “Power 100” ci offrono uno sguardo privilegiato sulle tendenze e sulle dinamiche che guidano il mondo del vino. Nonostante le difficoltà, le eccellenze italiane dimostrano di saper resistere e adattarsi, continuando a occupare un posto di primo piano nel cuore degli appassionati e nei calici di tutto il mondo.

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