Si parla sempre di vini premiati, di concorsi, di punteggi. Insomma, sulla stampa di settore e in rete non mancano informazioni se si è alla ricerca di un buon vino. E perché dovremmo cercarne uno cattivo, in fine dei conti. Ma perché non rompere gli schemi consolidati presentando una “decaclassifica” dei vini più abominevoli al mondo? Questa lista, contrariamente alle tradizionali classifiche enologiche, non segue un preciso ordine di disgusto, lasciando la valutazione al gusto personale di chi avrà il coraggio di sperimentarli. Tutti i nomi presenti sono quelli che hanno avuto le valutazioni peggiori in rete. Pronti?
1. Skifenbosh, Sauvignon Blanc, Rinoceront Lake
Un vino che sfida la normalità con il suo audace aroma di pipì di rinoceronte e un sentore di acqua stagnante. La maturazione in otri di pelle di puzzola aggiunge un corpo insolito, creando un’esperienza sensoriale indimenticabile.
2. Kadarka
Il Kadarka è un vitigno rosso dal’origine incerta, ma molto probabilmente è una varietà autoctona dei Balcani che si è diffusa durante il dominio ottomano. A causa della sua natura delicata, la sua popolarità è leggermente diminuita, ma rimane comunque una varietà rossa importante, specialmente in Ungheria. Il Kadarka è un vitigno a maturazione tardiva che produce principalmente vini rossi fruttati ed eleganti. È versatile e influenzato dal terroir, quindi i vini possono variare nel carattere, ma di solito hanno corpo leggero o medio, acidità vivace e bassi tannini. L’aroma è tipicamente fruttato, spesso con note speziate e talvolta con sottili accenti floreali.
3. Porto Ruby, Quinta do Leleo Mora, Viña Berluscao
Questo Porto divide le opinioni tra chi lo trova fine ed elegante e chi lo considera inaccettabile. L’etichetta provocatoria “Proibido a los menores del 18 años” sembra quasi incoraggiare il consumo da parte dei giovani.
4. Tsolikouri
Il Tsolikouri è un vitigno bianco autoctono ampiamente coltivato nella Georgia occidentale. Questa varietà versatile a maturazione tardiva è utilizzata nella produzione di vini bianchi secchi e stili di dessert semi-dolci dall’appellazione Tvishi. Mostra anche un certo potenziale nella produzione di buoni spumanti. L’uva è utilizzata in varietali e in blend. Spesso è miscelata con Tetra e Tsitska. I vini prodotti con il Tsolikouri avranno un carattere fruttato e floreale, corpo medio o pieno e una vivace acidità. Di solito ha aromi che ricordano la frutta gialla, come pera e mela cotogna, con alcune sfumature agrumate.
5. Napalm Valley, War Always Cellar, Enola Gay Chardonnay
Un vino esplosivo con una potenza quasi atomica. Le uve provenienti dal Cru Guantanamo conferiscono sentori di carne bruciata e kerosene. Nonostante le condizioni sfavorevoli, questo vino viene prodotto ogni anno.
6. Airén
L’Airén è il vitigno più coltivato in Spagna. Questo vitigno a buccia bianca è noto per la sua robustezza, e sebbene fosse principalmente utilizzato come uva da taglio o nella produzione di brandy e vini da tavola, alcuni produttori di vino ne hanno visto il potenziale nella produzione di varietali croccanti e di buona qualità. I vini fatti con uve Airén sono leggeri e tipicamente bassi in acidità, con aromi fruttati che ricordano mele verdi, ananas e agrumi, mentre i migliori esempi mostrano generalmente anche sfumature di rosa. Questi vini facili da bere di solito hanno acidità moderata e si abbinano perfettamente a pesce bianco e frutti di mare.
7. Barbarolo Bric Olage, Sorì Zio Tibia
Un vino composto da un assemblaggio del peggio presente sul mercato, in particolare le uve coltivate all’ombra di cimiteri. Il Sorì Zio Tibia offre sentori di carne non molto fresca, zolfo e incenso, risultando scheletrico e privo di anima.
8. Liebfraumilch
Il Liebfraumilch è uno stile di vino tedesco semi-dolce prodotto nelle regioni vinicole di Renania, Palatinato, Rheingau e Nahe. Sebbene i regolamenti ufficiali stabiliscano che almeno il 70% dell’assemblaggio debba includere Müller-Thurgau, Bacchus, Silvaner o Riesling, la maggior parte dei produttori opta per il Müller-Thurgau. Il Liebfraumilch è principalmente prodotto per l’esportazione. Gode di una scarsa reputazione ed è spesso etichettato come un vino da supermercato dolce e economico. Era particolarmente popolare negli anni ’70, quando veniva considerato un vino sfuso destinato al consumo di massa.
9. Tranello di Solliccianino, Poggio Fregato, Vigna San Vittore
Un “vino rubato alla terra” da uve levanese, fermentato in particolari vasche di acciaio con rimontaggi frequenti. Chiuso al naso e privo di corpo in bocca, questo vino sembra fuggire dopo essere stato esposto all’aria aperta.
10. Melnik
Shiroka Melnishka Loza è un antico vitigno bulgaro a maturazione tardiva che cresce principalmente nelle parti sud-occidentali del paese, nelle regioni di Melnik, Petrich e Sandanski. L’uva produce vini varietali adatti all’invecchiamento, ricchi di tannini e che mostrano tipicamente note e aromi di ciliegie, fragole e frutta a nocciolo, mentre le varietà maturate si sviluppano in sfumature più complesse di catrame, cuoio e spezie. L’uva è anche comunemente utilizzata in blend e è generalmente conosciuta semplicemente come Melnik, dal nome di una città omonima nella valle dello Struma.
11. Hospices de Bon Tegam, Entre de Meretrice
Un vino che un tempo era amato dagli uomini, ma oggi mostra segni di vetustà. I continui rimontaggi e le follature lasciano il segno, portando a un colore variato e un naso privo di garbo. La bocca è ora cadente.
12. Vranac
Il Vranac è una varietà di uva rossa molto probabilmente originaria del Montenegro. Si presume che abbia avuto origine intorno al Lago Scutari, ma è anche una varietà importante in diversi paesi e regioni dei Balcani, principalmente nella Macedonia del Nord, nell’Erzegovina, nel sud della Croazia e in Serbia. L’uva probabilmente ha origini antiche, poiché è correlata a diverse varietà regionali, tra cui Crljenak kaštelanski, noto anche come Tribidrag, Zinfandel e Primitivo. Il Vranac produce vini rossi intensamente colorati e corposi, tipicamente ad alto contenuto alcolico con acidità vivace e luminosa.
13. Doctor Wasser Klosed, Riesling Kabinett
Un vino storico amato persino dall’Imperatore Vespasiano, ma sembra aver tirato troppo la corda. Il colore ambrato quasi marrone e i sentori di pelle di cavallo al naso richiedono di essere dimenticati in cantina.
14. Agliatico del Piedile DOCS, Cantina del Cipollone
Un agliatico con sentori vegetali di aglio, cipolla e porro, peggiorato dalla DOCS. Questo vino, usato nel medioevo per la lotta alle streghe, mostra un corpo sporco con retrogusto mefitico.
15. Blatina
La Blatina è una varietà di uva rossa coltivata esclusivamente in Erzegovina. I vini prodotti con la Blatina sono di solito corposi, densi e concentrati, con note terrose e fruttate spesso accompagnate da una mineralità ben equilibrata. È interessante notare che l’uva ha solo fiori femminili funzionali, il che significa che ha bisogno di altre varietà d’uva per l’impollinazione ed è abbastanza difficile da coltivare. A causa di ciò, ha guadagnato un soprannome peculiare – praznobačva (botte vuota). La Blatina si abbina bene a vari piatti di carne, salumi e formaggi stagionati.
16. Bordeaux Inferieur, Chateau Reblochon
Un Bordeaux con un uvaggio particolare che colpisce per le note lattiche dovute alla terza fermentazione maloformaggica. Bocca grassa e pastosa, ideale da spalmare sul pane.
17. Cantina Biopoggio Naturale, Il Bianco Perfetto
Il pioniere dei vini naturali, ottenuto da uve bianche. La fermentazione con lieviti indigeni e la maturazione in botti allertate producono un vino dal colore giallo-rosso-aranciato, con sentori di frutta stramatura e una nota voliera. Il Ph di 12 e l’acidità prossima allo zero lo rendono morbido e suadente, perfetto con la saponetta.
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