Due assolute eccellenze italiane, conosciute e apprezzate non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo, parliamo del Prosecco e del Franciacorta, i due più grandi spumanti italiani. Ma in cosa differiscono questi pregiati prodotti? Principalmente nel metodo di produzione, con alcune particolarità che andremo ad analizzare.
Il metodo di produzione del Prosecco
Partiamo dall’amato Prosecco, che per essere definito tale deve essere prodotto con il metodo Martinotti o Charmat, ovvero partendo da un vino bianco fermo che successivamente acquisirà le tipiche bollicine. I primi a ideare questo procedimento furono appunto Federico Martinotti e Eugéne Charmat, ovvero colui che inventò il metodo, Martinotti, e la persona che creò l’attrezzatura per attuarlo, Charmat. Ma veniamo alle specifiche: dopo la prima fermentazione, il vino ne subisce una seconda in autoclavi di acciaio, cui vengono aggiunti lieviti e zuccheri.
Questa fase, a seconda del risultato che si voglia ottenere, può durare circa un mese o addirittura sei, fino a che il liquido ottenuto sarà filtrato e corretto con una miscela di vino e zucchero, prima di essere imbottigliato. Con questo procedimento, non particolarmente complicato ma il cui costo delle attrezzature è abbastanza alto, si otterranno vini leggeri, freschi e dall’aroma molto fruttato, anche se ovviamente molto dipende dall’uva scelta inizialmente.
Il metodo di produzione del Franciacorta
Abbiamo analizzato il metodo di produzione del Prosecco, che si rifà alla produzione introdotta da Martinotti e Charmat, ma come otteniamo invece un Franciacorta? La differenza sostanziale è che in questo caso sarà necessario procedere con il cosiddetto Metodo Classico. Rispetto al Prosecco, infatti, per il Franciacorta la seconda fermentazione avviene direttamente in bottiglia, e non nelle autoclavi.
Il vino sarà composto da diverse miscele di annate e origini diverse, definito Cuvée, e appunto, già all’interno della bottiglia, farà una seconda fermentazione di ventiquattro mesi in posizione orizzontale. Passati due anni quindi la bottiglia sarà ruotata leggermente e inclinata verso il basso per permettere ai lieviti esausti di depositarsi. Gli ultimi passaggi sono quelli riguardanti la sboccatura e il dosaggio, ossia l’inserimento di zuccheri e vino finale prima del tappaggio che ci fornirà il prodotto finito. Rispetto al Prosecco quindi avremo un vino più corposo e strutturato, dovuto anche a un procedimento molto più lungo e complesso.
Vitigni diversi, cambiano anche i prezzi
Quando parliamo di Metodo Classico determinati vitigni si prestano maggiormente a una buona riuscita finale, parliamo ad esempio di Pinot Nero, Meunier o Chardonnay, per quanto riguarda il Prosecco invece è bene utilizzare uve Glera. Anche per questo ovviamente il sapore e i profumi dei vini saranno del tutto differenti, il Franciacorta sarà più effervescente rispetto a un Prosecco, con un perlage più fine e persistente, anche a livello di costi infatti, il Franciacorta ha sicuramente un prezzo sul mercato più alto rispetto al Prosecco.