Quadri dedicati al vino, quali sono i più celebri?

Il vino nell’arte gioca da sempre un ruolo speciale: nella storia sono stati numerosi gli artisti che hanno trovato ispirazione nel vino per le loro opere che, nel corso dei secoli, hanno deciso di realizzare delle vere e proprie opere in cui fosse presente un riferimento – più o meno diretto – a quello che è stato spesso definito il nettare degli Dei.

Se sei un amante del vino e di tutto quello che sta dietro alla sua produzione ma allo stesso tempo sei affascinato dall’arte in tutte le sue sfaccettature non potrai fare altro che apprezzare questo binomio.

Vino nell’arte: il significato simbolico del vino e le opere più significative

Da sempre, nel corso dei secoli, il vino e la vite ricoprono un ruolo importante in temi molto forti e di indubbia importanza.

L'Ebrezza di Noè di Michelangelo Buonarroti
Foto | Wikimedia Commons @MichelangeloBuonarroti – Vinamundi.it

Ad esempio a quello della vita e della nascita, al tema della rigenerazione dopo la morte, a quello del tempo, del lavoro dell’uomo, ma anche del piacere e dell’ebbrezza. Insomma i significati associati al vino sono sempre stati visti come stimoli a ricominciare.

È da sempre visto come una vera e propria forma d’arte e, proprio nella pittura, è stato dove il vino ha imperversato.

In questo articolo restringeremo il cerchio ai soli quadri e affreschi, quelli che hanno visto il vino come protagonista assoluto.

Non possiamo non partire da L’Ebrezza di Noè di Michelangelo Buonarroti, opera che risale a circa il primo decennio dei Cinquecento.

Uno dei più grandi artisti del Rinascimento realizzò proprio l’affresco della Cappella Sistina di Roma che ha fatto la storia.

L’opera ritrae Noè in un momento di difficoltà: dopo aver bevuto del vino, il patriarca cade a terra nudo e toccherà ai figli Sem e Cafet “proteggerlo” con l’aiuto di un lenzuolo mentre Cam si prende gioco del padre in disparte.

Tra le opere d’arte in cui compare il vino è L’ultima cena (1495-1498) di Leonardo Da Vinci: conservata nell’ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano, quest’opera immortala il momento in cui Cristo annuncia il tradimento di  uno dei suoi apostoli. Sulla tavola, accanto al pane, compare il vino come elemento distintivo di un momento di convivialità e condivisione.

Nel Seicento sono tantissimi i pittori che realizzano meravigliose opere ispirate al vino: fra tutti spicca Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio.

La sua opera più famosa è il dipinto intitolato Bacco (1596-1597), oggi conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Nel 1623 Guido Reni realizzò una versione di Bacco in versione bambino, anche se la paternità di quest’opera è tutt’oggi ancora molto discussa.

Ritrae però Bacco con i suoi consueti attributi iconografici, con una corona con grappoli d’uva e foglie di vite, accompagnato da un putto che gli regge una brocca in maiolica finemente decorata. Il tema del vino qui è assolutamente centrale e non potrebbe essere altrimenti.

Ritornando a Caravaggio, si può menzionare La Cena di Emmaus del 1601, olio su tela conservato a Londra alla National Gallery: altro esempio di opera in cui è netto il riferimento al vino.

Ma l’elenco degli esempi in cui vino e arte si sono fortemente intrecciati è davvero lunghissimo. Per esempio Diego Velázquez realizza il Trionfo di Bacco, olio su tela del 1628-29, conservato al Museo del Prado a Madrid; Adolf Humborg mette la firma su Due monaci in cantina, nel 1876.

Un’altra opera che ha lasciato il segno quando si parla del vino nell’arte visiva è Riunione di bevitori dell’artista francese Nicolas Tournier, ad oggi ospitata presso il Museo Tessé, a Le Mans.

Questa immagine di allegri bevitori intorno ad un sarcofago fece parte delle collezioni del famoso Luigi XIV: il dipinto in questione riprende due temi cari al Caravaggio, che sono il concerto e i bevitori.

Se sei alla ricerca di esempi in cui il vino si è mescolato all’arte, insomma, non avrai altro che l’imbarazzo della scelta. Ecco qui di seguito un elenco di altre opere d’arte in cui risulta chiaro il riferimento al vino:

  • Edouard Manet (1832 – 1883), Bar delle Folies-Bergère, 1881 – 1882, olio su tela (Londra, Courtauld Institute Galleries)
  • Edvard Munch (1863 – 1944), Il giorno dopo, 1894 – 1895, olio su tela (Oslo, Nasjonalgalleriet)
  • Giacomo Ceruti, detto Pitocchetto (1698-1767), Gli spillatori di vino, olio su tela, 117 x 151 cm. Collezione privata
  • Guido Reni (1575 – 1642), Giovane Bacco, 1601 – 1604, olio su tela (Firenze, Galleria Palatina, Palazzo Pitti)
  • Henri de Toulouse-Lautrec (1864 – 1901), Postumi di sbornia (Suzanne Valadon), 1887 – 1889, olio su tela (Cambridge, MA, Harvard Art Museums, Fogg Art Museums)
  • Jan van Bijlert (1598-1671), Giovane che beve un bicchiere di vino, 1635-1640 olio su tela, Collezione privata
  • Jan Vermeer (1632 – 1675), Il bicchiere di vino, 1659 – 1660 circa, olio su tela (Gemäldegalerie, Berlino)
  • Joan Miró (1893-1983), La bottiglia di vino, 1924, Fondacion Joan Mirò, Barcellona
  • Johann Peter Hasenclever – Die Weinprobe (Wine tasting)
  • Pablo Picasso, La bottiglia di vino, 1926, Olio su tela 98 x 131,5 cm, Fondation Beyeler
  • Marc Chagall (1887-1985), La passeggiata, 1917-1918, Museo di Stato Russo di San Pietroburgo
  • Pablo Picasso (1881-1973), Il pasto frugale, 1904, incisione all’acquaforte

Il binomio arte e vino per strutturare le aziende vitivinicole

Il binomio tra vino e arte rappresenta ormai a tutti gli effetti una leva di sviluppo sempre più importante e strutturata per le aziende del vino made in Italy.

Uno dei progetti artistici di Antinori Art Project
Foto | Antinori Art Project http://www.antinoriartproject.it/ – Vinamundi.it

Sono tantissime infatti le cantine che hanno deciso di investire sull’arte e uno degli esempi più rappresentativi è quello delle Cantine Antinori che hanno deciso di creare non solo un vino di qualità, ma anche uno spazio museale che raccoglie opere antiche e contemporanee.

Inizialmente si trattava di investimenti spot per realizzare performance artistiche nel vigneto e nelle cantine progettate da archistar: ultimamente invece si è assistito ad uno sviluppo più strutturato nel rapporto tra cultura e arte da un lato e produttori vitivinicoli dall’altro.

Proprio lo scorso anno il restauro dell’affresco della Madonna della Cintola di Benozzo Gozzoli è stato finanziato dal Consorzio vini di Montefalco, e la cantina siciliana Settesoli ha garantito il suo impegno per il restauro del tempio di Selinunte. Il legame tra vino e arte sta portando i suoi frutti, facendosi volano dell’economia: mai binomio fu più dolce.

Qualche anno fa ad esempio è nato Toscana Wine Architecture, un network promosso dalla Regione Toscana di realtà vitivinicole progettate da Mario Botta, Renzo Piano e altri archistar.

Tra queste, la Tenuta Ammiraglia-Frescobaldi di Piero SartogoAntinori Chianti Classico le cui architetture si mimetizzano con il prato, Le Mortelle in Maremma, la Cantina di MontalcinoCantina Pietra progettata da Mario BottaRocca di Frassinello inaugurata nel 2007 e firmata da Renzo Piano, nata dalla joint venture tra Castellare di Castellina e Domaines Barons de Rothschild-Château Lafite.

Non meno importante è il progetto Artisti per Frescobaldi, ideato da Tiziana Frescobaldi, che include la Collezione Artisti per Frescobaldi e l’omonimo premio biennale, testimonial di una tradizione con 700 anni di storia.

Poi l’Accademia Antinori, che celebra l’arte legata alla Toscana e alla cultura vitivinicola e, a partire dal 2012, con Antinori Art Project, che si rivolge all’arte contemporanea nella cantina Antinori Chianti Classico, coinvolgendo curatori e giovani artisti della scena internazionale.

In tutta Italia però, il rapporto tra vino, arte, cultura e territorio è molto forte e per più dell’85% riscontrabile in aziende di pregio che coltivano le uve con cui producono i propri vini.

Nel progettare le cantine o rivisitarle, grandi architetti e designer s’interfacciano con gli enologi in modo che, dal ricevimento delle uve allo stoccaggio, le strutture contribuiscano a garantire la qualità e rispettino i fondamenti di una vinificazione d’eccellenza, che in Italia si riscontra anche in piccole realtà.

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