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Prosecco, Chianti e Lambrusco dominano le vendite, ma i rosati conquistano il mercato

Il panorama del vino in Italia continua a mostrare segni di sfida, nonostante alcuni dati incoraggianti. Secondo le ultime statistiche di Circana, presentate in occasione di Vinitaly, il mercato della distribuzione moderna, che comprende grande distribuzione organizzata (Gdo), discount ed e-commerce, ha registrato un calo degli acquisti nel 2024. In particolare, sono stati venduti 753 milioni di litri di vini e spumanti, con una flessione dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Questo calo si inserisce in un contesto già difficile, dato che nel 2023 si era registrato un decremento del 3,3%.

Le cause di questa contrazione possono essere ricondotte a diversi fattori, tra cui l’aumento dei costi di produzione e le conseguenti pressioni inflattive sui prezzi al consumo. Gli effetti di questi aumenti si fanno sentire sugli scaffali dei supermercati, influenzando le scelte dei consumatori.

Performance degli spumanti e dei vini fermi

La situazione degli spumanti sembra differente rispetto ai vini fermi. Nel 2023, gli spumanti hanno registrato una leggera riduzione dei volumi (-1,1% a 102 milioni di litri) ma un incremento del valore delle vendite (+4,7%). Questa tendenza indica che, sebbene i consumatori stiano acquistando meno in termini di quantità, sono disposti a spendere di più per prodotti di qualità. In contrapposizione, i vini fermi continuano a soffrire, ma hanno visto un aumento della loro valorizzazione, con un fatturato che ha raggiunto i 2,38 miliardi di euro.

Un dato interessante è rappresentato dal settore dei vini a Denominazione di Origine Protetta (Dop) e Indicazione Geografica Protetta (Igp), che ha mostrato performance positive, con un incremento del 0,7% a volume e del 2,8% a valore. Anche il formato bag in box ha visto una crescita significativa, con un aumento del 7,9% a volume e dell’11,9% a valore. In contrapposizione, i vini liquorosi hanno subito una flessione, con un calo del 4,6% a volume e del 2,7% a valore.

Un mercato in evoluzione

Virgilio Romano, business insight director di Circana, ha commentato la situazione attuale definendo il mercato del vino come “in equilibrio, anche se ancora precario”. Nonostante i segnali di una potenziale ripresa, i consumatori continuano ad adottare comportamenti di acquisto più cauti, optando per marchi e tipologie di vino a prezzo inferiore per contenere la spesa.

Le previsioni per il 2025 indicano che il mercato potrebbe continuare a muoversi in direzione di una stabilità, anche se non si prevedono crescite significative. Gli effetti dell’inflazione, pur rallentando, rimangono una preoccupazione, e le aziende del settore dovranno sviluppare strategie lungimiranti per affrontare una domanda stagnante e un’offerta sostanzialmente inalterata.

Top seller e tendenze di consumo

Fra i vini più venduti nella Gdo, il Prosecco si conferma come il re del mercato, con quasi 50 milioni di litri venduti e un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Segue il Chianti, con oltre 16 milioni di litri, e il Lambrusco, che si attesta a oltre 15 milioni di litri. Tuttavia, entrambi questi vini hanno registrato una diminuzione rispetto all’anno precedente, con cali rispettivi del 2,9% e del 4%.

Un aspetto interessante è il crescente interesse verso i vini rosati, che hanno visto un incremento sia a volume (+2,1%) che a valore (+8,6%). I bianchi fermi seguono con un aumento dell’1% a volume e del 4,5% a valore, mentre i rossi fermi registrano una flessione del 2,3% a volume, nonostante un incremento del 1,7% in termini di valore.

Emergenza di nuovi protagonisti

L’analisi di Circana ha anche messo in luce i vini emergenti che stanno guadagnando terreno nel mercato. Tra questi, spicca l’Inzolia siciliana, che ha visto una crescita del 12,9%, seguita dal Primitivo di Puglia e dal Vermentino, entrambi con incrementi superiori all’11%. Anche la Ribolla friulana ha fatto registrare un buon risultato, con un aumento del 11,3%.

Se si guarda ai valori, il Vermentino svetta con un incremento del 13,5%, seguito dal Primitivo di Puglia (+12,6%) e dal Lagrein trentino (+11,5%). Questi dati suggeriscono un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, che si stanno orientando verso vini con un buon rapporto qualità-prezzo.

Aspettative per il futuro

In conclusione, il mercato del vino in Italia si trova in una fase di transizione. Le aziende devono adattarsi alle nuove dinamiche di consumo e alle sfide economiche. Con i dati di Circana che verranno presentati integralmente durante la tavola rotonda “Vino e Gdo: Innovazione, Mercati e Opportunità” a Vinitaly, si potrà avere una visione più chiara delle prospettive future per il settore. I vini rosati, in particolare, sembrano destinati a giocare un ruolo sempre più importante nel panorama vitivinicolo italiano.

Redazione Vinamundi

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