I primi piatti sono da sempre, e tradizionalmente, un pilastro della cucina italiana, seppur sconosciuti ai più nel resto del mondo. La prima portata a base di pesce può essere un risotto o una pasta, abbinato ai frutti di mare – ma anche a pesci più importanti -, ma anche le zuppe di pesce, dai sapori morbidi.
Che vini abbinare ai primi piatti di pesce?
Spaziando tra i diversi vini, dalla bollicina al bianco e al rosé, c’è naturalmente l’imbarazzo della scelta: per i primi piatti di mare, in particolare i risotti, è consigliato un Franciacorta DOCG Dosaggio zero Millesimato oppure un bianco fermo come il Langhe Chardonnay Doc, il Lugana DOC o il Bottega Vinai Sauvignon Blanc Trentino DOC, particolarmente indicato per gli spaghetti alle vongole.
C’è chi si è anche chiesto che vino abbinare agli spaghetti con tonno: gli ingredienti sono di facile reperibilità, i costi sono alla portata di tutti e si tratta di pesce. Sicuramente vanno ad hoc vini bianchi molto freschi e scattanti e dalla struttura leggera, eccone alcuni consigliati da Gambero Rosso:
- Matera Greco Le Paglie 2022 – Battifarano
- Cirò Bianco 2022 – Vigneti Vumbaca
- Greco di Tufo Daltavilla 2022 – Villa Matilde Avallone
- Friuli Pinot Bianco 2022 – Le Monde
- Poggio Triale 2021 – Pazzaglia
- San Martino della Battaglia Campo del Soglio 2022 – Selva Capuzza
- Catarratto 2022 – Spadafora
- Orvieto Cl. Sup. Mare Antico 2021 – Decugnano dei Barbi
- VdA Chardonnay 2022 – Les Crêtes
- Custoza Sup. Summa 2021 – Gorgo
Se pensiamo invece all’abbinamento con gli spaghetti allo scoglio l’obiettivo è uno solo: immortalare il gusto marino degli ingredienti quali cozze, vongole, gamberi e calamari.
Una ricetta che si veste anche di un tocco erbaceo, con una spolverata di prezzemolo, e magari anche di un pizzico di freschezza agrumata, con appena una sfumatura di scorza di limone grattuggiata.
Un piatto forse non economico, che vive della freschezza e della genuinità dei frutti di mare, rientrante a pieno titolo nell’olimpo della tradizione gastronomica italiana, proprio per la sua naturale bontà.
Per fortuna ci sono tante opzioni per l’abbinamento con questo primo piatto: bianchi e rosati sono sicuramente la scelta ideale, capaci di accompagnare con la giusta aromaticità e intensità il profilo organolettico della ricetta.
Un primo di pasta abbastanza strutturato che ha bisogno di vini di medio corpo, dotati di buona acidità, in equilibrio con una sapidità non troppo spinta, mediamente morbidi e, soprattutto, di buona persistenza, con un adeguato tenore alcolico a riscaldare il sorso e ad accompagnare la succulenza del piatto.
Una ricetta delicatamente sugosa, per cui non abbiamo bisogno di vini tannici, tutt’altro. Inoltre, i profumi marini del piatto, accentuati dalla presenza di ortaggi profumati, come i pomodorini, e della scorza di limone, vengono enfatizzati, con ancora più gusto, proprio dal profilo aromatico di molti bianchi e rosati.
Di bianchi possiamo pensare a un Gavi, bianco piemontese molto versatile a tavola, fresco e dalla mineralità mai invadente, a un Pigato Riviera Ligure di Ponente, anch’esso molto fresco e carico di un’avvincente mineralità iodata, con un gusto persistente e una particolare scia ammandorlata.
Sempre del nord Italia possiamo consigliare poi un Riesling Oltrepò Pavese dalla tanta mineralità che si inserisce bene in una struttura fresca e dalla persistenza aromatica citrina e ricca di ricordi di frutta estiva e tropicale.
Passando al centro Italia non possiamo non parlare del Verdicchio, celebre bianco delle Marche che si distingue per il fascino equilibrato, viva acidità e sottile mineralità.
Arrivando al sud Italia citiamo il Fiano del Cilento, segnato da una bella morbidezza che equilibra bene quella sapidità tipica del vino, l’Etna Bianco, nato da un blend di Carricante e Catarratto caratterizzato da freschezza e sapidità ben bilanciate e dal gusto morbido e persistente. Infine non possiamo non citare il Vermentino di Sardegna, che con i profumi di mare va a nozze, poiché capace di amplificare deliziosamente le sfumature marine degli spaghetti allo scoglio.
È davvero difficile trovare dei rossi capaci di non stroncare i profumi dei primi piatti di mare: infatti, anche solo i rossi più leggeri, magari anche frizzanti e poco o per nulla tannici, hanno un profilo gusto-olfattivo che si abbina molto meglio a salumi e carni piuttosto che al pesce.
Gli spaghetti allo scoglio, contrariamente a un ragù di spada o di polpo, hanno una delicatezza e una mineralità speciale che non trova il giusto tocco di freschezza ed eleganza in compagnia di un rosso.