Il vino

Pinot Bianco, la storia e le caratteristiche

Il Pinot bianco è una variante del Pinot nero ed è stato a lungo confuso con lo Chardonnay, solo quindici anni fa in Italia si è arrivata a una differenziazione. Il vitigno del Pinot in Italia è presente dall’Ottocento e le zone in cui viene coltivato sono Friuli, Lombardia, Trentino Alto Adige e Toscana, ma è nel Friuli Venezia Giulia e nell’Alto Adige che è oggi prodotto il Pinot bianco di maggior pregio.

Questo perché queste zone sono particolarmente adatte al vitigno dato che le rese sono basse e permettono di ottenere un vino bianco molto strutturato, morbido e grasso, adatto alla maturazione in barrique e ad essere invecchiato. Il Pinot bianco può anche essere spumantizzato.

Pinot grigio, foto da Unsplash @Brett Jordan

La storia

Il Pinot blanc è originario della Borgogna e il suo nome italiano è Pinot bianco, una maturazione di quello nero. Questo vino in Italia è stato importato per la prima volta in Piemonte.

Il Pinot bianco si è diffuso molto in Europa, grazie al clima fresco e grazie alle sue qualità enologiche. Oggi è poco usato in Borgogna, infatti, data la sua resistenza al clima freddo ha trovato un terreno migliore in Alsazia. Nel mondo viene coltivato in molte zone, tra cui Germania, Austria, Europa orientale e California.

Nonostante sia uno dei migliori vini italiani, fuori dalla penisola non ha molto successo, prevaricato dallo Chardonnay. In Italia settentrionale, invece, è molto celebre e apprezzato. Il Pinot bianco fa parte dell’assemblaggio degli spumanti Franciacorta, come il Pinot nero. Viene vinificato anche in purezza, in particolare in Alto Adige, Trentino, Friuli e Veneto.

Foto da Pexels @Taryn Elliott

Le caratteristiche

Il Pinot bianco classico, che affina in acciaio e legno, è un vino dalla struttura non esagerata ma con un aroma particolare dotato di molti profumi floreali, per questo è un vino fresco. I profumi, delicati e leggeri, sono dati da sentori di rose, peonie, glicine, gelsomino, ginestra, pepe bianco, poi agrumi, zenzero, pera, melone bianco e mela gialla, tracce minerali e chiusura netta di mandorle e miele.

Esistono anche varietà di Pinot bianco più strutturate, affinate in barrique nuove, dove il vino diventa più sontuoso e burroso, sviluppa note evolute e anche la struttura aumenta. Il Pinot Blanc riesce a reggere affinamenti anche più marcati e vanigliosi, con la giusta maturazione diventa più muscoloso e alcolico, ma si rischia di dopare il vino con un eccesso di interventismo tecnico e di imporre delle briglie stilistiche ad un vino che invece è un trionfo di personalità e vivacità.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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