Dopo il letargo invernale, durante il quale le viti vengono potate per rinforzarsi in vista della stagione calda, le viti “piangono”
Il pianto della vite è un fenomeno affascinante che da sempre incuriosisce chi ha la fortuna di osservarlo. Anche se può sembrare un evento magico, si tratta in realtà di un processo naturale e autentico, parte integrante del ciclo annuale della vite.
Come suggerisce il nome, il pianto della vite si manifesta attraverso la lenta fuoriuscita di gocce di linfa dai tralci della pianta ed è un fenomeno ricorda le lacrime umane, da cui deriva l’espressione pianto della vite.
Per essere più precisi, possiamo definire il pianto della vite come un fenomeno naturale in cui la linfa esce dai tralci della vite dopo la potatura.
Ma perché si verifica questo fenomeno? Le lacrime che sgorgano dai tralci della vite sono un segnale importantissimo per il viticoltore, poiché coincide con la ripresa dell’attività vegetativa della pianta stessa.
Durante l’inverno la vite perde i suoi elementi vegetativi ed entra in uno stato di riposo o quiescenza, spesso paragonato a una sorta di letargo. In questo periodo, l’attività vitale della pianta è notevolmente ridotta.
I viticoltori, in preparazione alla rinascita primaverile, eseguono diverse operazioni sulla pianta. La più importante di queste è la potatura invernale o potatura secca, che prevede la rimozione di parti dei tralci della vite.
Questo processo serve a regolare la quantità di grappoli che cresceranno su ogni tralcio, migliorando la qualità del frutto finale. Inoltre, la potatura elimina i tralci poco produttivi e aiuta a gestire la struttura generale della pianta, facilitando le future operazioni colturali.
Con l’arrivo della primavera e l’aumento delle temperature, la vite riprende le sue attività vitali. La linfa e le sostanze nutritive ricominciano a fluire, raggiungendo e nutrendo le varie parti della pianta. Quando la linfa arriva ai tralci parzialmente potati, fuoriesce, creando un effetto simile a una lacrima.
Questo è il fenomeno noto come pianto della vite e, nello specifico, la linfa trova la fessura per uscire dai tralci direttamente dalle ferite causate dalla potatura.
Il pianto della vite si verifica in primavera, durante il risveglio vegetativo della pianta. Indicativamente, il pianto della vite avviene tra marzo e aprile, quando le temperature superano i 10°C. Questa fase precede il germogliamento, che si estende nel periodo estivo e si caratterizza per l’apertura, l’accrescimento e lo sviluppo delle gemme.
Dunque questo evento segnala che la pianta ha ripreso la sua attività vegetativa dopo il letargo invernale. Questo accade non appena le temperature si alzano oltre i 10° e riprende l’attività linfatica, la respirazione cellulare e il metabolismo degli zuccheri.
È questa sovrabbondanza di “energia” a generare quello che chiamiamo “pianto”, ma in realtà costituisce il segno poderoso di un ritorno alla vita.
Aiuta a cicatrizzare le ferite da potatura: la linfa che raggiunge i tralci potati contiene minerali, zucchero, acidi e altre sostanze, che variano a seconda del vitigno e del tipo di terreno. Questi componenti non solo favoriscono lo sviluppo della pianta e dei suoi frutti, ma hanno anche una funzione cicatrizzante, riparando i tagli causati dalla potatura e preservando la salute della pianta.
Segna l’inizio della fase di germogliamento, avviando il ciclo vegetativo e riproduttivo della vite, fino alla formazione e maturazione dei grappoli d’uva.
Infine, una curiosità sul pianto della vite: in passato, le lacrime della vite venivano raccolte e utilizzate per curare varie patologie, grazie alle loro proprietà rigenerative. Oggi, l’estratto di linfa di vite trova impiego nei prodotti cosmetici e nei trattamenti per la pelle per le sue proprietà emollienti, antiossidanti e rigenerative.
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