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Storie

Perché lo Spritz si chiama così?

Tutti noi lo abbiamo bevuto almeno una volta nella vita, ma in pochi conoscono la sua storia e l’origine del suo nome: ecco tutto ciò che c’è da sapere sullo Spritz

Lo Spritz, senza dubbio, è il cocktail perfetto per fare aperitivo. Questo cocktail veneziano ha da sempre riscosso un grandissimo successo nei bar e nei pub italiani grazie alla sua freschezza e alla sua capacità di risultare perfetto in abbinamento con qualunque stuzzichino o cibo tipico da happy hour. Di un drink così amato si può pensare che si conosca tutto, o quantomeno che si sappia l’origine del suo nome… ma nella maggior parte dei casi non è così! In questo articolo vedremo, quindi, tutto ciò che c’è da sapere sulla storia dello Spritz.

Storia e origine del nome dello Spritz

Vivace, leggero e dal basso contenuto alcolico: lo Spritz è tornato prepotentemente alla ribalta, diventando il cocktail più amato nei locali alla moda di tutta Italia, specialmente durante l’aperitivo nel tardo pomeriggio. In Veneto, però, ha sempre mantenuto il suo ruolo di bevanda regina, dato che qui vide la luce nei primi anni dell’Ottocento. Tuttavia, all’epoca era ben diverso dalla versione che conosciamo oggi. Prosecco, bitter e seltz? Questa è solo la sua versione più “moderna”. Andiamo a scoprire la sua storia.

Spritz | Pixabay @GoodLifeStudio – Vinamundi

La storia dello Spritz e l’origine del suo nome

Lo Spritz affonda le sue radici in un’epoca lontana, risalendo al periodo della dominazione austriaca nel lombardo-veneto tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, quando i soldati asburgici iniziarono a scoprire i vini veneti. Tuttavia, il loro apprezzamento per questi vini non fu immediato: li trovavano troppo intensi per i loro gusti. Così, per renderli più leggeri, ebbero l’idea di “diluirli” con acqua frizzante.

Ironia della sorte, uno degli atti più controversi per gli appassionati di vino fu proprio l’origine di questo celebre cocktail. Il nome “Spritz” deriva infatti dal verbo tedesco “spritzen”, che significa “spruzzare”.

Inizialmente, lo Spritz era composto semplicemente da vino bianco e acqua gassata, nella sua versione austro-ungarica. Curiosamente, in alcune zone del Friuli Venezia Giulia, se si ordina uno Spritz, si potrebbe ancora ricevere questa versione originale. La prima trasformazione avvenne nei primi del ‘900 con l’introduzione dei sifoni per l’acqua di Seltz, un’alternativa all’acqua frizzante. Ma la vera evoluzione dello Spritz moderno arrivò solo negli anni Venti, quando si iniziò ad aggiungere una spruzzata di bitter alla miscela.

La nascita delle varianti

Non appena si introdusse il “bitter”, lo Spritz si diversificò subito in due varianti principali. La prima, più “continentale”, prese piede a Padova con l’Aperol, mentre la seconda, di carattere decisamente più “lagunare”, adottò il Select, un bitter creato dai fratelli Pilla. Se il Select rimase un simbolo di Venezia, l’Aperol iniziò a diffondersi rapidamente in tutto il Nord Italia già dagli anni ‘70, per poi ottenere fama internazionale, al punto da essere inserito tra i cocktail ufficiali dell’IBA (International Bartenders Association) con il nome di “Spritz Veneziano”.

Ogni città del Triveneto, tuttavia, ha sviluppato le proprie variazioni: a Padova si utilizza vino bianco frizzante, a Treviso domina il Prosecco, a Venezia si preferisce un vino bianco fermo senza bollicine, mentre a Udine il Tocai Friulano è protagonista.

Anche nelle varianti cromatiche c’è spazio per la creatività: oltre alla famosa versione con Campari, esistono interpretazioni con amari scuri come China Martini o Cynar, che sostituiscono il bitter tradizionale in modo altrettanto valido.

Varianti dello Spritz | Pixabay @Yuliya_Taba – Vinamundi

Ma quali sono oggi le varianti più conosciute e amate in tutto il nostro Paese (e non solo)? Ecco la lista delle migliori.

Aperol e Campari Spritz

Le varianti “classiche” e più conosciute sono quella Aperol e quella Campari. La prima è riconosciuta come la “ricetta originale” dello Spritz e viene fatta con Prosecco, Aperol, ghiaccio e con soda o seltz. La variate Campari ha gli stessi ingredienti di base, ma con l’aggiunta del Campari in sostituzione dell’Aperol.

Select Spritz

Ricetta tipica veneziana, la più amata dagli abitanti de “La Serenissima”, il Select Spritz (detto anche, appunto, Spritz Veneziano) viene realizzato con il Select, un distillato nato nel 1920, e 30 diverse erbe aromatiche. È decisamente più amaro e più strutturato dello Spritz classico.

Cynar Spritz

Si tratta di un cocktail raffinato, che acquista particolarità proprio grazie all’aggiunta del Cynar, un famoso bitter al carciofo. Questo Spritz si prepara con Prosecco, Cynar, acqua frizzante e una fetta di lime.

Hugo Spritz

Nato nel 2005 in Trentino-Alto Adige, grazie al bartender Roland Gruber, l’Hugo Spritz è composto da Prosecco, sciroppo di sambuco, soda, menta e lime.

Martini Spritz

Una delle varianti più raffinate dello Spritz è il Martini Spritz. Ispirata al famoso drink Martini, questa variante, fresca e decisa, è preparata con Prosecco Dry, Vermouth, qualche foglia di menta e uno spicchio di lime.

Italicus Spritz

Diventata di tendenza negli ultimi anni, la variante Italicus ha aromi di rosa e lavanda che lo rendono unico e perfetto per la calda stagione estiva. È preparato con Prosecco, ghiaccio, Italicus e tre olive verdi.

Limoncello Spritz

Un cocktail fresco, digestivo e inaspettatamente buono è il Limoncello Spritz, una versione in cui il bitter viene sostituito proprio dal Limoncello. Soda, Limoncello e Prosecco sono quindi gli ingredienti che, combinati insieme, sono incredibilmente perfetti.

P31 Green Spritz

Probabilmente il più particolare tra le varianti, il P31 Green Spritz è nato in Veneto nel 2017 ed è composto da soli ingredienti naturali. Prende il nome proprio dal suo colore verde acceso ed è composto da Prosecco, soda e P31, il quale ha circa 20 erbe officinali e aromatiche al suo interno.

Spritz Bianco

In questa versione manca il bitter, il quale dà il classico colore arancione alle altre varianti, motivo per il quale questa versione prende il nome di Spritz Bianco. Qui per sostituire l’amaro del bitter viene utilizzato il limone, mentre gli altri ingredienti sono vino e soda.

Spritz Blu

Caratterizzato da un colore blu acceso, donato al cocktail grazie al Blu Curaçao, lo Spritz Blu ha uno stile unico. Prosecco, soda, succo di arance amare e, appunto, Blu Curaçao formano questo cocktail bello alla vista e fantastico al palato.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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