Troppo spesso sottovalutato o scarsamente considerato è il tema delle vibrazioni e ciò che possono provocare alla bottiglia e al vino al suo interno.
Avrai certamente sentito il consiglio relativo all’evitare di collocare le proprie bottiglie in un luogo soggetto a vibrazioni o possibili movimenti, ma in pochi ti avranno spiegato il perché. Vediamolo insieme.
Perché conservare le bottiglie in luoghi privi di vibrazioni?
I bruschi scossoni e le vibrazioni eccessive e prolungate nel tempo sono nemici della bottiglia e del vino che essa contiene – se invece subisce vibrazioni leggere e non frequenti non bisogna preoccuparsi perché il vino non subirà alcun tipo di danno -.
Gli effetti negativi di una simile situazione riguardano le bottiglie con tappo in sughero, ma non rispiarmiano neppure quelle con chiusura a vite.
Sia le proprietà fisiche dei tappi, soprattutto quelli in sughero, sia le proprietà organolettiche del nettare rischiano seriamente di essere compromesse.
Cosa provocano quindi le vibrazioni prolungate su questa tipologia di tappi? La perdita di elasticità, la proprietà per cui il sughero riesce a deformarsi e aderire alle pareti del collo della bottiglia.
Venendo meno tale proprietà, il vino viene maggiormente esposto a fenomeni ossidativi e alla prolungata azione dell’ossigeno, che trova maggior spazio per penetrare tra tappo e pareti della bottiglia, alterando e agendo negativamente sulle proprietà organolettiche del nettare.
Anche per le bottiglie per l’invecchiamento e la maturazione si necessita di un ambiente tranquillo, limitando al minimo movimenti e vibrazioni.
Ecco perché gli scaffali utilizzati per la conservazione del vino sono spesso di legno, materiale che attutisce le vibrazioni.
Gli effetti diretti delle vibrazioni sul vino
Innanzitutto le vibrazioni impediscono ai sedimenti di depositarsi completamente sul fondo, disperdendoli disordinatamente nel vino.
Secondo alcuni studi scientifici le vibrazioni innescano nel vino una serie di reazioni chimiche che portano alla diminuzione della quantità di esteri – sostanze odorose coinvolte nella definizione del bouquet del vino -, impedendo così al nettare di esprimere il suo potenziale aromatico.
Le vibrazioni portano allo sviluppo di odori sgradevoli: infatti parallelamente alla diminuzione della quantità di esteri, le oscillazioni portano all’incremento quantitativo di altri composti volatili come l’alcol isoamilico, associato a odori sgradevoli come quello di cimice ad esempio.
Infine, le vibrazioni accelerano il deterioramento del vino: gli scossoni subiti dalle molecole delle sostanze all’interno del vino provocano un invecchiamento e un successivo deterioramento precoce del nettare che, invece, necessita di tempo e di un ambiente privo di eccessive sollecitazioni per evolvere.