Quante volte vi è stato detto “Tieni la bottiglia lontana da fonti luminose e riponila in un luogo buio” e non hai mai compreso a pieno il motivo.
Il vino è una bevanda delicata che richiede cura e attenzione per essere conservata al meglio: infatti è molto sensibile agli agenti esterni come la luce, in particolare quella solare, e i raggi UV. Se esposto a fonti luminose viene danneggiato, perdendo alcune delle sue principali proprietà organolettiche.
Nel mondo anglosassone si parla di light strike ovvero colpo di luce proprio per indicare tutti quei fenomeni degenerativi provocati dalla luce solare.
La luce e i raggi ultravioletti, carichi di energia, innescano una reazione chimica tra alcune sostanze presenti nel vino, nello specifico tra riboflavina, un composto fotosensibile, e metionina, che porta alla formazione di composti solforati dagli odori molto sgradevoli.
Per essere più chiari e concreti, questi odori sono spesso associati a quelli di zolfo, cavolo cotto, cipolla, cartone o cane bagnato e gomma. Nulla di piacevole o invitante! Questa alterazione aromatica è conosciuta come Goût de Lumière o Gusto di Luce.
A questa degenerazione degli aromi del nettare si aggiunge un’alterazione cromatica: un vino rosso colpito dal sole perderà il suo caratteristico colore, diventando sempre meno vivo e brillante. Allo stesso modo un vino bianco apparirà di un colore giallo pallido o smorto.
Questi effetti degenerativi della luce solare sono ben noti ai professionisti del settore che hanno cercato e sviluppato una serie di soluzioni per combatterli.
Prima di vedere i possibili espedienti per sconfiggere i colpi di luce dobbiamo fare una precisazione: non tutti i vini hanno lo stesso grado di sensibilità alla luce.
Alcuni elementi naturali presenti nel vino sono predisposti a proteggerlo, almeno in parte, dagli effetti negativi degli agenti esterni.
Questi elementi sono i composti fenolici, tra i quali i più noti sono i tannini, predominanti nei vini rossi che, proprio per questo, sono in grado di resistere alla luce per più tempo rispetto ai vini bianchi o rosati.
A questo punto, scopriamo insieme le migliori soluzioni per proteggere il vino dalla luce.
Prima soluzione: Basterebbe conservare, sempre e comunque, le bottiglie di vino in luoghi totalmente bui ma non sempre è possibile.
Soluzione numero 2: I colori scuri proteggono il vino dalle radiazioni luminose, mentre le bottiglie trasparenti garantiscono meno protezione, quelle verdi una buona protezione, quelle marroni/ambrate o nere assicurano una protezione totale, o quasi, perché assorbono gran parte dei raggi UV.
Questo non significa che puoi riporre la tua bottiglia marrone/ambrata nel tuo giardino nelle opere più calde e luminose della giornata.
Col tempo la capacità protettiva della bottiglia verrà meno. Inoltre, esponendo il vino a fonti luminose rischi di scaldarlo e il calore è un altro nemico del nettare!
Soluzione numero 3: La luce solare e quella artificiale sono dannose per il vino perché emettono raggi UV che innescano le reazioni chimiche dette antecedentemente.
Ma c’è luce e luce! Esistono appositi sistemi di illuminazione a LED che, non emettendo calore o radiazioni ultraviolette, sono ideali per le cantine in cui conservare il vino – non a caso molti produttori stanno optando per questa soluzione -.
Negli Stati Uniti si accende il dibattito tra consumo zero e moderazione del vino: rischi,…
Scopri i vignaioli indipendenti della FIVI: qualità, sostenibilità e tradizione al servizio del territorio Piccoli…
Scopri le cantine di design più belle in Italia: architettura moderna, tradizione vinicola e degustazioni…
Scopri perché il tappo degli spumanti ha la forma di un fungo: funzionalità, elasticità del…
Scopri i migliori vini italiani nella guida Berebene 2025 del Gambero Rosso: oltre 937 etichette…
Riduzione accise sulla birra: la Commissione Agricoltura approva il taglio a 2,97 euro per ettolitro…