Perché i vini rossi si servono a temperatura ambiente?

Non troppo freddo ma nemmeno troppo caldo, ma a cosiddetta temperatura ambiente. Perché è meglio servire, e gustare, un vino rosso in questo modo? Per prima cosa è bene specificare che, a seconda della temperatura, la percezione del nostro gusto cambia, e reagisce in modo diverse alle durezze o morbidezze del vino. Per quanto riguarda le durezze si intende la sapidità, acidità, tannicità del vino, le morbidezze riguardano invece la rotondità, l’alcolicità e la dolcezza.

Tavola con vino
Immagine | Pixabay @ Jill Wellington

Gli errori da non commettere

Le temperature più basse esaltano le qualità di durezza del vino, mentre quelle più alte le sue morbidezze. Partendo da questo assioma fondamentale, si può riscontrare come nella maggior parte dei rossi ci sia una forte presenza di sostanze dette tannine, che, come abbiamo già riscontrato, si manifestano soprattutto con le temperature più basse, per questo è bene che il prodotto servito non sia troppo freddo, altrimenti si aumenterebbe il rischio di far provare una sensazione di secchezza sgradevole al fruitore. Di contro con un vino bianco non si rischia questo pericolo, poiché per costituzione è privo di tannini e quindi maggiormente godibile a basse temperature.

Esaltare le componenti del vino

Se con il freddo si esaltano le durezze del vino, attenzione anche a servire un rosso troppo caldo, perché in questo caso ad influire sul gusto sarebbe l’eccessiva evidenza di alcolicità e rotondità del prodotto, risultando anche in questo caso tutt’altro che piacevole. Viene da sé quindi che la corretta gestione di un vino rosso, comprende che esso vada servito a temperatura ambiente, trovando così un equilibrio perfetto nelle sue varie componenti.

Cosa si intende per temperatura ambiente?

Ma si può definire quale sia la corretta condizione per far sì che si possa parlare di temperatura ambiente? Se il modo migliore per servire un vino rosso è, come abbiamo visto, a temperatura ambiente, è bene anche definire in cosa consista. Ovviamente questo varia da stagione a stagione, ma nell’ambito enologico questa si può considerare tra i 16 e i 18°. Per questo motivo sarà bene valutare di volta in volta come si può giungere a queste condizioni ideali, basti pensare a una giornata particolarmente fredda di inverno, le temperature saranno troppo basse e potremmo riscontrare le problematiche già analizzate, di contro anche un’afosa giornata d’estate può nascondere insidie per il nostro vino rosso.

Vino rosso nel bicchiere
Immagine | Pixabay @ Vinotecarium

Le eccezioni e i consigli di conservazione

Per questo motivo è bene conservare il nostro nettare in cantine con temperatura controllata, e durante i mesi estivi è possibile rinfrescare anche le bottiglie di rosso, magari anche ponendole all’interno di un secchiello di ghiaccio. È bene specificare che alcune tipologie di vini rossi, come i più giovani, sono considerati poco tannici e con una buona acidità, che permette loro di essere serviti anche a temperature più basse di quelle dei 16-18° e risultare ugualmente gradevoli.

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