Ecco per quale motivo è importante che facciate ruotare il vino nel bicchiere prima di berlo, vi cambierà per sempre la vita.
L’alimentazione è molto più che limitarsi a mettersi sostanze nutrienti in bocca, masticarle e buttarle giù. Ormai abbiamo abbondantemente passato quella fase di nutrimento per sopravvivere, fortunatamente. Oggi possiamo permetterci il lusso di ricercare alimenti più complessi, combinazioni azzardate e sperimentare con cotture e preparazioni molto articolate.
C’è addirittura tra gli studiosi chi sostiene che ancora più della scrittura, sia proprio il cibo e il modo in cui l’umano ha iniziato a lavorarlo, consumarlo, prepararlo, condividerlo e trasformarlo ecc a dover dettare le coordinate principali per l’inizio della storia della nostra civiltà.
E questa storia è puntellata di squisite e coraggiose bevande alcoliche, come il vino, la cui produzione e degustazione si è andata via via modificando nel tempo, con passaggi molto più lunghi e scientifici e tutta una serie di riti e usanze che oggi caratterizzano il suo consumo. Come far ruotare il vino nel bicchiere prima di consumarlo. Ma è davvero necessario farlo?
Molte delle usanze e dei riti che caratterizzano il consumo di bevande alcoliche più raffinate, dal vino ai whisky, passando per sherry e calvados, sono di solito solo dei modi sciocchi per sentirsi superiori e pavoneggiarsi in pubblico. Si pensi a chi, ad esempio, suggerisce addirittura di bagnare il bicchiere con un po’ di liquore e poi buttarlo per terra, ormai “contaminato” dalle impurità presenti nel calice (ovviamente pulito e preso dal mobile).
In questo caso però non stiamo parlando di un rituale inutile. Far ondeggiare il vino, così come qualsiasi altro liquore o distillato, è necessario per una degustazione migliore e più approfondita della bottiglia in questione.
Facendo oscillare piano piano il vostro vino in un bicchiere a tulipano, bagnandone tutta la parete interna, permette al vino di aprirsi. Tramite l’ossigenazione del liquido e l’uscita di alcool voltatile, potremo avere un ventaglio olfattivo e gustativo più preciso di quello che stiamo gustando.
Soprattutto se si tratta di vini o distillati che hanno un’età importante, e che quindi hanno avuto un processo di maturazione o invecchiamento lento, della durata di anni e anni, ci troviamo davanti un nettare un po’ chiuso su se stesso. Estremamente denso e impenetrabile.
Con una leggera oscillazione e facendo riposare il nostro veleno preferito per qualche minuto, addirittura c’è una regola di un minuto per ogni anno di invecchiamento, potremo procedere ad un assaggio e un’annusata più calma e onesta, meno ermetica e confusa.
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