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Paolo Castelletti: le potenzialità nascoste dei dealcolati

Il settore del vino sta attraversando un’importante trasformazione, con i vini dealcolati che emergono come una delle novità più interessanti. Paolo Castelletti, segretario generale dell’Unione Italiana Vini (Uiv), ha condiviso la sua visione su questo mercato in espansione, evidenziando come rappresenti un’opportunità significativa per le aziende vinicole italiane. Nonostante un certo ritardo nell’aggiornamento normativo, Castelletti sottolinea l’estremo interesse da parte delle aziende, che si manifesta attraverso la partecipazione a eventi di formazione e confronto.

Il mercato dei vini dealcolati e il target di riferimento

Il target principale dei vini dealcolati include i giovani e coloro che, per motivi di salute o convinzioni etico-religiose, scelgono di non consumare alcol. Castelletti afferma che questo rappresenta un mercato alternativo a quello del vino tradizionale, riflettendo un cambiamento culturale in atto. La crescente attenzione verso le scelte di bevande ha portato a un aumento della domanda di alternative alcoliche.

Vinitaly: un evento chiave per i vini dealcolati

Un evento cruciale per il settore sarà Vinitaly, la fiera internazionale del vino che si svolge a Verona. Durante questa manifestazione, i vini dealcolati saranno presentati al pubblico, segnando un momento fondamentale per il loro ingresso nel mercato. Il dibattito attorno a questa nuova categoria è già acceso, con produttori di spicco come Angelo Gaja che difendono l’immagine del vino tradizionale in un contesto di crescente demonizzazione dell’alcol.

Innovazione e tecnologia nella produzione di vini dealcolati

Castelletti ha anche parlato del fermento tra i produttori riguardo agli impianti e alle tecnologie per la produzione di vini dealcolati. Le aziende stanno investendo in nuove tecnologie per migliorare la qualità dei loro prodotti, anche se il ritardo normativo ha creato incertezze. La messa a terra degli impianti avverrà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di funzionare a pieno regime.

Un evento significativo sarà il focus su “Tecnologia 0.0: produzione e innovazione a confronto”, previsto per il 9 aprile a Vinitaly. Qui, i produttori e i leader del settore discuteranno delle ultime novità in termini di tecnologie per la produzione di vini dealcolati. Castelletti sottolinea che rispetto a due anni fa, i progressi nelle tecnologie hanno permesso di raggiungere una qualità sempre più interessante.

Prospettive future per il mercato dei vini dealcolati in Italia

Quanto può crescere il mercato dei vini dealcolati in Italia? Castelletti è cauto nel fare previsioni, affermando che sarebbe prematuro fornire dati previsionali su un mercato ancora poco esplorato. Tuttavia, segnali positivi si stanno già manifestando: la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) ha iniziato a esporre i primi vini dealcolati e un’indagine di Swg ha rivelato che il 36% degli italiani potrebbe essere interessato a questi prodotti.

Per monitorare l’evoluzione di questo mercato, l’Osservatorio del vino dell’Uiv ha avviato un monitoraggio permanente delle bevande dealcolate. A Vinitaly, verrà presentato un focus su “Zero alcol e le attese del mercato”. Guardando agli Stati Uniti, dove il mercato delle bevande low e zero alcol vale già 2 miliardi di dollari, ci sono buone ragioni per credere che anche in Italia ci possa essere una crescita significativa. Tuttavia, Castelletti sottolinea l’importanza di un posizionamento strategico, affermando che i Nolo non possono essere un modo per smaltire le giacenze in cantina, ma devono partire da uve di qualità.

In un contesto di crescente interesse per i vini dealcolati, sarà interessante osservare come il mercato si evolverà e se le aziende italiane sapranno cogliere le opportunità offerte da questo settore ancora in fase di esplorazione.

Redazione Vinamundi

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