Oliviero Toscani, icona della fotografia e della comunicazione visiva, ci ha lasciato all’età di 82 anni, portando con sé un’eredità artistica e culturale che ha segnato profondamente il panorama della moda e della pubblicità. La sua carriera, che si è estesa per oltre cinque decenni, è stata caratterizzata da progetti audaci e controcorrente, suscitando tanto applausi quanto polemiche. La sua visione artistica non si limitava solo al mondo della moda, ma si estendeva a molti aspetti della vita, tra cui la sua grande passione per il vino.
Toscani ha sempre sostenuto che il vino possiede una dimensione magica e simbolica, paragonabile all’arte. Durante una delle edizioni passate del Vinitaly, affermò: “L’arte è basata su sesso, vita, morte e il vino ha dentro di sé questa magia; nel vino esistono la vita e la morte, l’inferno e il paradiso, è un materiale magico ed è anche erotico”. Queste parole racchiudono perfettamente il suo approccio non convenzionale, un modo di pensare che ha sempre cercato di sfidare le norme e stimolare il pensiero critico.
Nel corso della sua vita, Toscani ha creato un legame profondo con la terra e il vino, fondando alla fine degli anni Sessanta un’azienda agricola che porta il suo nome, situata nelle dolci colline di Casale Marittimo, in provincia di Pisa. Questa scelta non è stata casuale; Toscani ha sempre visto la sua attività agricola come un’estensione della sua creatività. L’azienda, ora guidata dal figlio Rocco, si estende su 12 ettari di vigneti a forma di anfiteatro, incastonati a 350 metri sul livello del mare, circondati da oltre 4.000 ulivi.
La filosofia di Toscani in materia di agricoltura e vinificazione era improntata al rispetto della natura e alla sostenibilità. Negli anni ’90, ispirato dall’amico Angelo Gaja, decise di piantare una vigna che avrebbe portato i suoi frutti in un contesto unico e suggestivo. Rocco, continuando il lavoro del padre, ha trasformato l’azienda da tradizionale a biologica, adottando metodi innovativi come la lotta integrata, che prevede l’utilizzo di insetti utili per combattere i parassiti, riducendo così l’uso di pesticidi chimici.
Il vino prodotto dall’OT Wine Toscani si basa principalmente sul Syrah, ma comprende anche altre varietà come il Cabernet Franc. Negli ultimi anni, i rossi di Toscani si sono distinti per la loro qualità, guadagnandosi una reputazione internazionale. Questo successo non è dovuto solo alla qualità del vino, ma anche all’attenzione dedicata al design delle etichette e al packaging, elementi che riflettono la creatività e l’estetica che caratterizzano il suo lavoro artistico.
Il vino di Toscani è stato esportato in tutto il mondo, dimostrando come l’arte e la passione possano tradursi in un prodotto di eccellenza. Le etichette artistiche, realizzate con la stessa cura e attenzione che Toscani riservava ai suoi progetti fotografici, hanno attirato l’attenzione non solo degli intenditori di vino, ma anche di collezionisti e appassionati d’arte.
Oliviero Toscani ha saputo trasmettere il suo amore per il vino non solo attraverso la produzione, ma anche partecipando a eventi e manifestazioni, condividendo la sua visione e il suo approccio creativo. La sua presenza al Vinitaly e in altre fiere del settore ha ispirato molti a considerare il vino non solo come un prodotto da consumare, ma come un’espressione artistica e culturale.
La sua morte lascia un vuoto incolmabile nel mondo della fotografia e della comunicazione, ma anche nella viticoltura italiana, dove ha dimostrato che l’arte può e deve dialogare con la natura, creando un legame indissolubile tra creatività e lavoro agricolo. La sua azienda, ora nelle mani di Rocco, continuerà a portare avanti il suo sogno e la sua visione, mantenendo viva la tradizione e l’innovazione che hanno caratterizzato il lavoro di Oliviero Toscani.
In un’epoca in cui il consumismo e l’omologazione sembrano dominare, il suo approccio audace e provocatorio rimarrà un faro per le future generazioni di artisti e imprenditori, invitandoli a esplorare le infinite possibilità di espressione e creatività che il mondo del vino e dell’arte hanno da offrire. La sua vita e il suo lavoro ci ricordano che il vino, come l’arte, è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e ha il potere di raccontare storie, evocare emozioni e connettere le persone.
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