In un periodo in cui la valorizzazione delle eccellenze locali è cruciale, il governo italiano ha lanciato un’iniziativa significativa: il “Registro delle Associazioni nazionali delle Città di Identità”. Questo progetto, promosso dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e ufficializzato tramite un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha come obiettivo principale quello di promuovere e tutelare le produzioni agricole di qualità, il paesaggio e le tradizioni locali che caratterizzano l’Italia.
Il “Registro” si colloca all’interno della legge sul Made in Italy, concepita per sostenere e valorizzare le produzioni tipiche italiane, che sono fondamentali per l’identità culturale del Paese. Secondo una nota del Ministero, il Registro rappresenta un chiaro segnale di attenzione verso le realtà agricole che si distinguono per l’eccellenza delle loro produzioni. I Comuni riconosciuti come “Città di Identità” devono dimostrare un forte legame con il territorio e produrre beni agricoli di pregio, come:
Questi Comuni devono soddisfare requisiti specifici, tra cui:
Questo approccio garantisce che solo le realtà più meritevoli possano accedere al Registro, creando un marchio di qualità per le “Città di Identità”.
Il presidente delle Città dell’Olio, Michele Sonnessa, e il presidente delle Città del Vino, Angelo Radica, hanno espresso grande soddisfazione per l’istituzione del Registro. Radica ha sottolineato che questo risultato storico è frutto di un lungo percorso di collaborazione tra le associazioni e il Ministero dell’Agricoltura, affermando che “questo decreto certifica finalmente il ruolo delle nostre associazioni nel dialogo con le istituzioni”.
L’importanza di questo passo è evidente: le associazioni non rappresentano solo produttori, ma sono anche custodi delle tradizioni e delle storie che rendono unici i territori italiani. L’Art. 4 del decreto delinea i requisiti per l’ammissione al Registro e evidenzia le finalità delle associazioni, tra cui:
Questi aspetti sono fondamentali per mantenere vive le tradizioni e promuovere un turismo sostenibile che valorizzi le peculiarità locali. Sonnessa ha sottolineato come il Registro offra uno strumento prezioso per attuare politiche efficaci di valorizzazione delle produzioni locali, creando opportunità per coinvolgere direttamente gli olivicoltori e gli operatori turistici delle Città di Identità.
In questo contesto, è importante notare che l’Italia è uno dei principali produttori mondiali di olio d’oliva e vino, con una ricca varietà di tipologie e tradizioni regionali. Le Città dell’Olio e le Città del Vino hanno lavorato incessantemente per promuovere e tutelare queste identità, e il Registro rappresenta un riconoscimento per il loro impegno trentennale nel valorizzare le produzioni tipiche e il turismo di comunità.
Il Ministero dell’Agricoltura ha dimostrato di credere fortemente in questo progetto, che non solo intende preservare l’identità culturale e agricola italiana, ma anche promuovere una nuova forma di economia rurale. La creazione del Registro nazionale delle associazioni di Città di Identità è vista come una grande opportunità per tutti gli attori coinvolti: dalle istituzioni locali agli imprenditori agricoli, fino ai cittadini che vivono e lavorano in queste aree.
Le associazioni sono pronte a cogliere questa sfida e a mettere in campo iniziative concrete sui territori, con l’intento di promuovere e valorizzare le eccellenze locali. La legge offre spunti per interventi di promozione che coinvolgono il mondo imprenditoriale e stimolano la crescita di un turismo consapevole e sostenibile, capace di beneficiare non solo delle bellezze paesaggistiche, ma anche della ricchezza culturale e gastronomica delle “Città di Identità”.
Questo nuovo registro rappresenta quindi un passo significativo verso un futuro in cui le tradizioni agricole italiane possono prosperare, garantendo che le storie e le culture locali siano raccontate e apprezzate, contribuendo così alla ricchezza e alla diversità del patrimonio culturale italiano.
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