In Italia sono 165 le aziende che commercializzano vini ottenuti dall’uva delle 36 varietà Piwi iscritte nel Registro Nazionale, 290 etichette per una superficie stimata di alcune migliaia di ettari.
Nel 2022 sono stati realizzati nel Belpaese quasi 4 milioni di innesti di queste varietà resistenti Piwi: 18 varietà a bacca rossa e 18 a bacca bianca. Le regioni che hanno autorizzato la coltivazione di queste varietà sono Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto e le province di Trento e Bolzano.
Piwi in Italia e Piwi International
Piwi Italia nasce con lo scopo di valorizzare le attività svolte dai gruppi regionali e si propone di diffondere la coltivazione delle varietà resistenti alle principali malattie fungine della vite anche nelle altre regioni italiane, supportando le richieste con informazioni scientifiche, tecniche viticole e approfondimenti economici.
L’organo di gestione della sede italiana sarà composto da due rappresentanti per ogni regione o provincia autonoma a cui potranno iscriversi tutte le persone interessate a seguire e tenersi aggiornati sulla viticoltura ed enologia dei vitigni “Piwi”.
Esiste già Piwi International, un’associazione che ha sede a Wädenswill ed è stato fondato in Svizzera nel 1999 su iniziativa di Pierre Basler.
Nel mondo conta 16 sezioni e il gruppo di lavoro è composto da produttori di vini e viti definite resistenti alle malattie fungine della vite, con alcuni rappresentati del mondo della ricerca italiana impegnati nel selezionare questo tipo di vitigni.
Piwi International fu fondata da Mathias Wolff e nell’ottobre 2004 il marchio denominativo e figurativo Piwi è stato richiesto per l’iscrizione nel registro dei marchi e poi registrato nel 2015.
I Piwi nascono in Francia nella seconda metà dell’Ottocento con un preciso obiettivo: tramite l’innesto di alcune varietà di viti europee con varietà americane si testava la resistenza della vite alle malattie fungine e alla fillossera che, in quel periodo, stava martoriando la maggior parte dei vigneti in Europa.
Così la creazione di nuovi vitigni, il cui utilizzo ha come conseguenza anche il perseguimento di pratiche agricole più sostenibili. Attualmente in Europa i vitigni Piwi registrati sono circa cento.
Gli obiettivi di Piwi
Gli obiettivi di Piwi International sono molteplici: innanzitutto lo scambio di conoscenze scientifiche e pratiche nel settore dei vitigni resistenti ai funghi a livello sia nazionale che internazionale, poi c’è il poter dare suggerimenti, supporto e incoraggiamento ai professionisti che lavorano con questa varietà attraverso una rete d’informazione – tra conferenze e gruppi di lavoro regionali – a cui ci si può rivolgere principalmente per la pratica della viticoltura, enologia con consulenza e ricerca.
Numerosi vitigni resistenti ai funghi sono stati selezionati e iscritti nei Registri Nazionali e diversi solo su base sperimentale e c’è un gran bisogno da parte degli enologi di ottenere informazioni complete su questi vitigni.
Ciò include descrizioni dettagliate delle loro proprietà, istruzioni per una vinificazione ottimale, degustazioni, discussione di domande di marketing e informazioni per i consumatori.