Per Muscat si intende un Moscato bianco, il cui vitigno è un’uva bianca aromatica diffusa quasi dappertutto nella penisola italica e che appartiene alla famiglia dei Moscati. Il nome “Moscato” deriva da “muscum”, latino per “muschio”. L’aroma del muschio si ritrova infatti nelle uve in questione. Nel francese Muscat à petit grains il termine “musquè” viene tradotto con “aromatico”.
Il Moscato ha moltissimi sinonimi, quali Moscadello di Montalicino, Moscato di Canelli, Moscato di Trani, Moscato d’Asti, Moscato di Siracusa, Moscato di Sorso Sennori e Weisser Muskateller in Alto Adige. Questi dipendo dalla zona di produzione del vino.
I vitigni appartenenti al gruppo dei Moscati provengono con tutta probabilità dal Mediterraneo orientale. Si pensa che questi vitigni furono diffusi in questo luogo dapprima grazie ai coloni greci nella regione meridionale dell’Italia, e poi dai Romani. A partire dal Medioevo, entrano in gioco anche i Veneziani, che diffondono il vitigno in gran parte dell’Europa.
Secondo alcune recenti scoperte filogenetiche, l’antenato del Muscat bianco era originario della Grecia, mentre il Muscat giallo sarebbe di origine mediorientale, più in particolare proverrebbe dalla Siria, tanto che viene anche chiamato Moscato sirio. Il Moscato nero invece non ha origini certe. Si è diffuso prima in Francia, Germania, Ungheria e poi Italia.
Plinio, Catone, Columella e Varrone citavano col nome di Apianae delle viti di cui le api ricercavano la dolcezza, e dovevano essere assai simili ai Moscati. Columella distinse tre tipi: due con foglie lanuginose e due con foglie glabre, che corrispondono probabilmente ai moscati bianco e giallo. I vitigni moscati di tipi bianco vennero diffusi dai Romani in Germania, Francia, Spagna e persino in Gran Bretagna. Il Moscato giallo venne forse importato dai Veneziani in epoca Medievale, diffondendolo dalla Lombardia al Friuli.
Il Moscato è uno spumante dolce e aromatico e ne esistono tre famiglie: bianco (il più pregiato), rosa e nero. All’olfatto il Moscato sprigiona un’infinità di aromi: in primo luogo, l’odore inconfondibile di muschio, seguito poi da pesca, salvia, glicine e infine miele. Il Moscato è caratterizzato da un profilo intenso e un gusto dolce, un colore giallo paglierino, dai riflessi dorati.
Il Moscato è ottimo come vino da dessert, in abbinamento a pasticceria secca, dolci da forno e dolci a base di frutta. Va servito freddo, ad una temperatura di 8-10° ed è ottimo anche come aperitivo, in accompagnamento a salumi e formaggi. Da provare anche in abbinamento a molluschi e crostacei.
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