Nonostante la massima attenzione, può capitare che in frigorifero qualche cosa ammuffisca e non ce ne accorgiamo, se non quando é troppo tardi: quali sono i rischi?
Per quanto tutti, oggi come oggi, facciano attenzione a non far scadere alcun alimento proprio per ridurre gli sprechi alimentari, può capitare soprattutto in certe stagioni e con certi cibi che qualcosa deperisca senza che ce ne rendiamo conto. La frutta e la verdura, ad esempio, patiscono molto l’umidità e gli sbalzi di temperatura e sulla loro superficie può crearsi anche della muffa. Se ce ne si accorge in tempo, si può buttare la parte rovinata e consumare quella buona, altrimenti si deve gettare via l’alimento intero. Ma cosa succede se invece lo mangiamo? Ecco i rischi.
La muffa, così come il lievito, appartiene al Regno dei Funghi e da sempre questi due elementi sono adoperati nell’industria alimentare, per la preparazione di alcuni cibi. È proprio grazie al lievito, infatti, che esistono i panificati come le focacce, la pizza e il pane stesso ed è grazie alle muffe che possiamo gustare il gorgonzola, il blu di capra o il Roquefort, formaggi famosissimi in tutto il mondo. Ecco però cosa succede se si mangia un alimento ammuffito e cosa si rischia.
Innanzitutto, la maggior parte delle colonie di muffe si sviluppa tra i 15° e il 30°, con un tasso di umidità superiore al 65%: date le caratteristiche, è facile capire quanto sia normale che la muffa si sviluppi sugli alimenti freschi conservati in frigorifero. Se si consuma qualcosa che presenta della muffa, non ci si deve preoccupare: in generale, però, bisognerebbe evitare di farlo tutte le volte che si può.
Per quanto riguarda la frutta, la verdura, i formaggi e le salse, sarebbe meglio buttarli via in toto quando si vede della muffa anche solo su una minima parte della loro superficie. Diverso il discorso per le carote, i formaggi a pasta dura, le carote e gli insaccati che, eliminando la parte offesa, possono essere consumati nel resto. I rischi che si corrono dipendono dal tipo di muffa. Le più pericolose sono quelle che appartengono ai generi Aspergillius, Fusarium e Penicillum, poiché producono micotossine che, in alcuni pazienti, possono causare alterazioni dell’apparato renale, respiratorio o gastrointestinale.
Chi però possiede un sistema immunitario forte ed efficiente, è difficile che stia male dopo aver ingerito la muffa. In generale, gli alimenti da evitare nel momento in cui presentano la muffa sono il latte, i formaggi a pasta morbida, lo yogurt, la pasta e il pane, tutte le salse e i sughi, la carne e il pesce, la frutta e la verdura acquose, i succhi di frutta e la frutta secca.
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