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Il vino

Montepulciano d’Abruzzo, storia e migliori etichette

Quando si sente nominare Montepulciano d’Abruzzo si evoca un grande nome dell’enologia italiana, conosciuto da tutti, dagli appassionati ai neofiti.

La zona geografica della denominazione Montepulciano d’Abruzzo DOC comprende la fascia collinare litoranea e quella della collina interna della provincia di Pescara, delimitata a est dal Mar Adriatico e a nord-ovest dal massiccio del Gran Sasso.

Si tratta di un vino rosso classicorotondoprofumato con sentori di prugna, ottenuto da uve del vitigno Montepulciano. Spesso è confuso con il Vino Nobile di Montepulciano, che è un vino toscano (che prende nome dal comune di origine) prodotto con le uve del vitigno Sangiovese.

La versione Riserva del Montepulciano d’Abruzzo DOC deve trascorrere almeno tre anni di invecchiamento (almeno sei mesi devono essere in rovere) prima di essere immesso sul mercato. I vini da Montepulciano hanno la capacità di invecchiare molto bene se vinificati nella maniera corretta.

Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino rosso che è ottimo abbinato con la carne (arrosti, selvaggina e cacciagione), in particolare con agnellocapretto.

È inoltre perfetto con i primi piatti di pasta arricchiti da ragù di carne, mentre nelle versioni Riserva accompagna anche formaggi stagionati.

È tra i primi tre vini DOC prodotti in Italia e, da solo, rappresenta oltre l’80% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo. Scopriamo insieme la storia e le migliori etichette di questo vitigno eccezionale.

La storia del Montepulciano d’Abruzzo

Le prime testimonianze sulla produzione dei vini rossi in Abruzzo risalgono alla prima metà del 200 a.C. e sono collegate in qualche modo alle Guerre Puniche e, in particolare, alla battaglia di Canne (216 a.C) dopo la quale pare che Annibale guarì i feriti e rifocillò le sue truppe con un nettare riconducibile al Montepulciano d’Abruzzo.

Ma la prima vera e propria notizia circa l’effettiva presenza del vitigno Montepulciano in Abruzzo risale agli ultimi anni del XVIII secolo, quando il vitigno fu citato in diversi manuali ampelografici.

La sua origine rimane avvolta nel mistero. Il vitigno Montepulciano fece le sue prime apparizioni nella Valle Peligna, altopiano abruzzese tra le province dell’Aquila e Pescara.

Qui trovò l’ambiente ideale per prosperare fino a diffondersi, nei secoli successivi, anche nella zona costiera; anche se non si hanno certezza sulla sua effettiva provenienza, il Montepulciano è considerato un vitigno autoctono.

Nella seconda metà del XX secolo il Montepulciano si è affermato come il vitigno a bacca nera più coltivato e diffuso in Abruzzo. I suoi vini, nel frattempo, cominciarono ad avere successo anche oltre il mercato locali, conquistando anche quelli nazionali e internazionali. La D.O.C. Montepulciano d’Abruzzo, istituita nel 1968, fu il naturale punto d’arrivo di questo percorso di crescita. 

Foto | Consorzio Vini d’Abruzzo https://www.vinidabruzzo.it/

Le migliori etichette del Montepulciano d’Abruzzo

I migliori esempi di Montepulciano d’Abruzzo provengono dalle colline della provincia di Teramo e fanno riferimento alla denominazione Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG.

Questa denominazione è riservata a vini rossi fermi prodotti a partire da uve dei vitigni Montepulciano (min. 90%) e Sangiovese (max. 10%) prodotti in una zona che comprende un’ampia fascia della collina litoranea e interna della provincia di Teramo.

I vini presentano un colore rosso rubino intenso, a volte con lievi sfumature violacee tendenti al granato con l’invecchiamento nella versione Riserva.

I profumi sono quelli dei frutti rossi e al naso il vino è intenso ed etereo. Al palato invece il sapore è secco, tannico, armonico e vellutato.

Il vino Montepulciano d’Abruzzo Colline Terramane DOCG deve essere sottoposto a un periodo minimo di invecchiamento di un anno (di cui due mesi di affinamento in bottiglia), mentre di almeno tre anni (di cui almeno un anno in botti di legno e due mesi di affinamento in bottiglia) per diventare Riserva.

Abbazia di Propezzano – Riserva 2015

Il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva DOCG dell’Abbazia di Propezzano nasce da vigneti di 20 anni d’età e riposa per 36 mesi in legno prima dell’imbottigliamento. Concentrato e, nonostante il corpo, di incredibile bevibilità, è un vino di cui godere fino all’ultima goccia.

Caratterizzato dal colore rosso rubino con riflessi granata, al naso si esprime con sentori di frutti di bosco maturi, note di fiori secchi ed erbe aromatiche con toni speziati.

Al palato si rivela intenso, pieno, avvolgente e di lunga persistenza, ideale in abbinamento ai menù di terra e grandi piatti di carne.

Faraone – Santa Maria dell’Arco 2015

Prodotto con uva Montepulciano, il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG Santa Maria dell’Arco dell’Azienda agricola Faraone ha subito una macerazione di oltre 15 giorni in tini di acciaio, per poi essere messo a maturare per 5 anni in grandi botti di legno da 30hl.

Profumo di amarene associato ai profumi di spezie derivanti dall’affinamento in botte, il vino è contraddistinto da un colore rosso rubino, un sentore leggermente tannico ma non eccessivo.

Camillo Montori – Fonte Cupa

Prodotto con il 100% di uva Montepulciano, il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG Fonte Cupa di Camillo Montori è frutto di un invecchiamento in botti di rovere da 20 e 30 hl per 30 mesi, mentre 6 mesi per l’affinamento in bottiglia.

Contraddistinto dal colore rosso rubino molto intenso tendente al granato se maturo, al naso risulta intenso e persistente, di grande complessità aromatica con sentori di prugne e more.

Al palato risulta pieno e rotondo grazie alla sua eccezionale struttura. È ottimo in abbinamento con selvaggina, brasati, carni rosse e formaggi stagionati.

Foto | Azienda Agricola Montori https://www.montorivini.it/
Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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