Mimi Sheraton è stata una figura leggendaria nel panorama della critica gastronomica, lasciando un’impronta indelebile nel settore culinario statunitense. Nata a Brooklyn nel 1926, la sua passione per il cibo affonda le radici in una famiglia dedita alla gastronomia: un padre commerciante di frutta e verdura e una madre cuoca ambiziosa. Questi elementi hanno forgiato il suo palato e la sua curiosità, che avrebbero caratterizzato la sua lunga carriera.
l’inizio della carriera di mimi sheraton
La carriera nel giornalismo gastronomico di Sheraton inizia negli anni Sessanta, quando comincia a scrivere recensioni per il Village Voice. Tuttavia, il suo vero trionfo si materializza nel 1976, quando diventa la prima donna a ricoprire il ruolo di critica gastronomica per il New York Times. Questo traguardo è significativo, poiché pochi anni prima era stata scartata per il ruolo con la motivazione che “quello del critico non è un mestiere da donne”. La sua ascesa ha aperto la strada a molte altre donne nel settore, dimostrando che la competenza non ha genere.
il metodo di lavoro di sheraton
Durante il suo mandato al New York Times, durato fino al 1983, Sheraton si distingue per il suo approccio meticoloso:
- Visite multiple: Ogni ristorante veniva visitato almeno 6-8 volte per garantire una valutazione accurata.
- Anonimato: Utilizzava travestimenti e pseudonimi per evitare trattamenti preferenziali, vivendo l’esperienza del cliente comune.
- Opinioni oneste: Non esitava a esprimere critiche severe quando la qualità non era all’altezza, indipendentemente dalla reputazione del locale.
Questa filosofia ha reso il suo lavoro rispettato e temuto, contribuendo a definire gli standard della critica gastronomica.
un’approccio audace e innovativo
Un episodio emblematico della carriera di Sheraton è stato quando, in un solo giorno, assaggiò ben 104 panini al pastrami per analizzare tecniche di preparazione e qualità degli ingredienti. Questo approccio meticoloso è diventato un marchio di fabbrica per lei. Inoltre, ha condotto un’inchiesta di 11 mesi assaggiando tutti i 1.196 prodotti alimentari del reparto gastronomia di Bloomingdale’s, le cui riflessioni sono state pubblicate in un articolo per il New York Magazine.
Nel corso della sua carriera, durata oltre 60 anni, ha dichiarato di aver consumato più di 21.000 pasti in ristoranti di 49 paesi. Anche dopo il ritiro dalle recensioni, ha continuato a scrivere per riviste prestigiose come Vanity Fair, Time, Vogue e Condé Nast Traveler. Sheraton è anche un’autrice prolifica, con sedici libri all’attivo, tra cui “1000 Foods to Eat Before You Die”, una guida ai piatti e ingredienti irrinunciabili.
Mimi Sheraton è deceduta il 6 aprile 2023 all’età di 97 anni, lasciando un’eredità che continuerà a influenzare il mondo della critica gastronomica. La sua affermazione: «Ho intrapreso questa carriera come scusa per mangiare più del dovuto», riassume perfettamente il suo spirito e la sua passione per il cibo. La vita e la carriera di Sheraton rappresentano un capitolo affascinante nella storia della gastronomia americana, un racconto di determinazione e passione che ha sfidato le convenzioni e aperto nuove strade per le donne nel giornalismo gastronomico.