Marche, Bernetti (IMT): il futuro dell’enoturismo italiano e le sfide dei dazi

Il 2024 ha rappresentato un anno complesso per il settore vitivinicolo marchigiano. Nonostante le aspettative di miglioramento per il 2025, le incertezze internazionali e il timore di nuove misure tariffarie da parte dell’amministrazione Trump pongono sfide significative. Michele Bernetti, presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), ha condiviso la sua visione in un’intervista con Vinonews24, sottolineando la necessità di un approccio realistico e propositivo in vista della nuova stagione fieristica, che include eventi di rilevanza internazionale come Wine Paris, Prowein e Vinitaly.

Negli ultimi anni, l’enoturismo è emerso come un elemento fondamentale per il rilancio del settore. Le Marche, con la loro ricca tradizione vinicola e paesaggi mozzafiato, si pongono come una meta privilegiata per gli appassionati del vino. Bernetti ha evidenziato l’importanza di attrarre giovani visitatori, che, sebbene consumino meno vino rispetto alle generazioni precedenti, mostrano un crescente interesse per le esperienze di cantina e il turismo enogastronomico. “Il nostro obiettivo è quello di promuovere non solo i vini, ma anche il territorio e la cultura che lo circonda”, ha affermato Bernetti.

Investimenti e strategie per il rilancio

Un aspetto chiave della strategia di IMT è l’ottimizzazione degli investimenti attraverso la gestione dei fondi disponibili. A tal proposito, Bernetti ha annunciato che il super-consorzio ha sbloccato 2,3 milioni di euro per sostenere il sistema-vino delle Marche. Questi fondi saranno utilizzati per:

  1. Partecipazione a fiere importanti
  2. Attività di promozione
  3. Focus sulle quattro denominazioni che hanno recentemente modificato i loro disciplinari: Castelli di Jesi, Matelica, Conero e Colli Maceratesi.

Bernetti ha anche parlato della necessità di affrontare le sfide legate alla produzione e alla vendita, evidenziando una flessione nel mercato, ma senza toni catastrofici. “Pur essendoci stati cali significativi nella produzione, abbiamo osservato un innalzamento del prezzo medio. Questo potrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio per la denominazione”, ha spiegato.

Le sfide dell’export e il mercato italiano

L’export, purtroppo, sembra seguire una tendenza in contrazione, ma Bernetti ritiene che potrebbe fungere da paracadute per il mercato. I dati doganali indicano una lieve flessione, ma il presidente è fiducioso che le dinamiche di mercato possano stabilizzarsi. In questo contesto, il mercato italiano rimane un focus strategico. “Se coltivato con attenzione, il mercato italiano sta mostrando trend interessanti. I nostri vini sono apprezzati e questo potrebbe tradursi in risultati positivi a breve termine”, ha aggiunto.

L’enoturismo, in particolare, si sta rivelando un settore in crescita, a dispetto delle difficoltà del mercato vinicolo. “La nostra azienda ha visto un incremento significativo nell’attività di accoglienza, il che dimostra quanto sia importante questa dimensione. Ogni visita diventa un’opportunità di promozione”, ha commentato Bernetti, sottolineando l’importanza delle esperienze dirette con i visitatori.

Affrontare le difficoltà e pianificare il futuro

Un altro tema affrontato è stato il recente caso Moncaro, che ha portato a un intervento del consorzio per gestire gli stoccaggi e proteggere il mercato. Bernetti ha confermato che, nonostante la situazione difficile, il consorzio ha adottato misure efficaci per mantenere il mercato sotto controllo, in particolare per quanto riguarda il Verdicchio dei Castelli di Jesi. “Abbiamo stabilito limiti di certificazione per le produzioni che superano una certa soglia, in modo da garantire che il mercato non fosse saturo”, ha spiegato.

Le difficoltà non mancano, specialmente per i conferitori e i viticoltori che hanno sofferto a causa della crisi di Moncaro. Bernetti ha evidenziato come la situazione stia creando tensioni nel tessuto produttivo, con alcuni produttori a rischio di abbandonare le loro attività. “È fondamentale pianificare il futuro, perché le piante non aspettano e il settore ha bisogno di stabilità”, ha affermato.

Guardando al futuro, Bernetti è ottimista ma cauto. “Il 2025 potrebbe portare a una ripresa, soprattutto se i salari saranno allineati all’inflazione e ci sarà una maggiore disponibilità economica. Tuttavia, l’incertezza politica internazionale potrebbe influenzare notevolmente il nostro mercato”, ha avvertito.

Concludendo, la sfida per il settore vitivinicolo marchigiano rimane quella di affrontare le incertezze esterne mentre si lavora per valorizzare le proprie risorse interne. L’enoturismo rappresenta una luce nel panorama complessivo, un’opportunità da sfruttare per attrarre nuovi consumatori e rilanciare il mercato, mantenendo al contempo alta la qualità dei vini marchigiani.

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