Il 23 gennaio 2025, durante il Question Time al Senato, il Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, ha affrontato un tema di crescente rilevanza nel panorama vitivinicolo: la regolamentazione dei vini dealcolati. Questi prodotti, sempre più affermati nei mercati globali, sollevano interrogativi riguardo alla loro produzione e commercializzazione, specialmente per quanto riguarda le denominazioni di origine controllata e garantita (DOP) e le indicazioni geografiche protette (IGP) che caratterizzano la qualità dei vini italiani.
Le nuove regole per i vini dealcolati
Il decreto presentato dal Ministro Lollobrigida introduce norme specifiche per garantire la massima trasparenza verso i consumatori e preservare l’integrità del settore enologico tradizionale. Tra le principali disposizioni, spiccano:
Etichettatura trasparente: i vini dealcolati dovranno essere chiaramente segnalati attraverso etichette specifiche che informano il consumatore riguardo alla loro composizione. Questo è un passo cruciale per garantire che i clienti siano sempre informati e possano fare scelte consapevoli.
Separazione fisica: nelle aziende vinicole, la produzione di vini convenzionali dovrà essere fisicamente distinta da quella dei vini dealcolati. Questa misura è fondamentale per evitare qualsiasi confusione e per mantenere la qualità e l’autenticità dei vini tradizionali.
Tutela delle denominazioni: è vietata la dealcolazione per i vini DOP e IGP, una decisione che mira a salvaguardare il patrimonio storico e qualitativo del vino italiano, riconosciuto a livello mondiale per la sua unicità e il suo legame con il territorio.
Il Ministro ha dichiarato: “L’obiettivo è quello di consentire alle imprese una diversificazione dell’offerta senza compromettere l’eccellenza del settore”. Questa affermazione sottolinea l’intento del governo di stimolare l’innovazione e la competitività delle aziende vitivinicole, senza sacrificare le tradizioni e le qualità che rendono il vino italiano un simbolo della cultura gastronomica nazionale.
Il vino tra innovazione e tradizione
Francesco Lollobrigida ha espresso le sue perplessità riguardo alla produzione di vini dealcolati, riconoscendo tuttavia il crescente interesse da parte dei mercati globali per questa categoria emergente. “L’alcol è un elemento intimamente connesso al vino”, ha affermato, richiamando l’attenzione sulla posizione dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), che evidenzia come l’alcol rappresenti un elemento distintivo nella definizione di un vino.
L’introduzione di regole chiare e precise è vista come una necessità per evitare uno svantaggio competitivo per le aziende italiane rispetto ai produttori di altri paesi che,