L’export di vino europeo in Asia in crisi: solo la Thailandia resiste alla tempesta

Nel 2024, l’export di vino europeo verso i principali mercati asiatici ha subito un duro colpo, con cali significativi che hanno interessato paesi storicamente cruciali per il settore. Secondo i dati di Eurostat, le esportazioni verso nazioni come Cina, Hong Kong, Giappone e Corea del Sud hanno mostrato una tendenza negativa. Tuttavia, in questo contesto difficile, spicca l’eccezione della Thailandia, che ha visto un incremento nelle sue importazioni di vino europeo, grazie a recenti riforme fiscali.

Caduta dell’export in Cina

La Cina, uno dei mercati più promettenti per il vino europeo negli ultimi anni, ha registrato un calo delle esportazioni che ha dell’incredibile. Nei primi dieci mesi del 2024, il valore delle esportazioni di vino europeo verso la Cina è sceso a circa 456 milioni di euro, segnando una diminuzione del 12,48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra i paesi europei, la Grecia ha subito la contrazione più drastica, con un crollo del 76%, seguita da Ungheria e Portogallo, che hanno visto rispettivamente una diminuzione del 55% e del 22%.

I vini spagnoli non hanno fatto meglio, registrando un calo del 15,70%. La Francia si è fermata a una contrazione del 13,57%, mentre l’Italia, con un valore di esportazione di 72,91 milioni di euro, ha visto una diminuzione dell’8,53%. La Germania, tuttavia, ha rappresentato un’eccezione positiva, chiudendo il periodo con un incremento delle esportazioni del 15,94%. Questo aumento è attribuibile a un crescente interesse cinese per i Riesling e, in generale, per i vini bianchi.

Altri mercati asiatici in crisi

Non solo la Cina, ma anche altri mercati asiatici hanno mostrato segni di difficoltà. Ecco alcuni dati significativi:

  1. Hong Kong: diminuzione del 22,67% nelle esportazioni di vino europeo.
  2. Taiwan: contrazione del 12,78%.
  3. Giappone: calo significativo dell’11,74%.
  4. Corea del Sud: riduzione delle esportazioni dell’UE del 20,31%.

Questa situazione rappresenta un cambiamento preoccupante, considerando l’importanza storica di questi mercati per l’export vinicolo europeo.

La Thailandia: un mercato in crescita

Contrariamente alla tendenza generale, la Thailandia si distingue come l’unico paese asiatico in cui le esportazioni di vino europeo sono aumentate. Tra gennaio e ottobre 2024, il valore delle esportazioni di vino dall’UE verso la Thailandia ha raggiunto i 67,71 milioni di euro, con un incremento del 2,38%. Questo risultato positivo è stato fortemente influenzato dalle riforme fiscali attuate dal governo thailandese nel 2024. Le nuove normative hanno temporaneamente sospeso i dazi di importazione, precedentemente fissati al 54%, e hanno ridotto l’accisa sul vino dal 10% al 5%, portando a un abbassamento significativo dei prezzi di vendita.

Questi cambiamenti hanno reso il vino europeo più accessibile e attraente per i consumatori thailandesi, stimolando quindi un aumento delle importazioni. La Thailandia, con la sua crescente classe media e un interesse sempre maggiore per i prodotti di alta qualità, si sta affermando come un mercato chiave per il vino europeo. Inoltre, il paese ha visto una proliferazione di eventi di degustazione di vino e festival enogastronomici, che hanno ulteriormente alimentato la domanda di vini importati.

L’impatto delle riforme fiscali

Le riforme fiscali thailandesi non solo hanno abbattuto le barriere all’ingresso per il vino europeo, ma hanno anche stimolato una maggiore competizione tra i produttori locali e stranieri. Questo scenario ha portato a una varietà di offerte sul mercato, permettendo ai consumatori di esplorare diverse opzioni e di scoprire nuovi vini. Inoltre, la Thailandia sta emergendo come un punto d’incontro per il vino e la gastronomia, con un crescente numero di ristoranti e bar che offrono selezioni curate di vini europei.

In sintesi, mentre l’export di vino europeo in Asia affronta sfide significative, la Thailandia rappresenta una luce nel buio, offrendo opportunità di crescita e sviluppo per i produttori europei. La situazione attuale sottolinea l’importanza di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di esplorare nuove strategie per affrontare le difficoltà nei mercati tradizionali.

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