
L'eleganza immediata dei Bordeaux di oggi secondo Sarzi Amadè
C’era un tempo in cui i vini di Bordeaux necessitavano di lunghe attese prima di essere apprezzati. Oggi, però, grazie a una nuova generazione di produttori e a una distribuzione più attenta, le etichette bordolesi stanno conquistando il palato degli appassionati senza dover necessariamente aspettare un decennio. Durante un recente tasting delle etichette distribuite da Sarzi Amadè, storica società milanese oggi guidata da Claudia e Alessandro Sarzi Amadè, è emersa una nuova realtà: i vini di Bordeaux sono già accessibili, pur mantenendo una profondità e una longevità straordinarie.
La storicità di Sarzi Amadè si riflette nella sua capacità di mettere in contatto i produttori bordolesi con il mercato italiano, aprendo un dialogo non solo su ciò che è stato, ma anche su ciò che sarà. “Bordeaux sta cambiando”, afferma Alessandro Sarzi Amadè, e questo cambiamento è palpabile. I vini, tradizionalmente noti per la loro austerità giovanile, oggi si esprimono con un linguaggio diretto e nitido. Questo non significa che abbiano rinunciato alla loro ambizione; al contrario, si osserva un netto cambio di stile che ha portato a una maggiore freschezza e a tannini più levigati, senza compromettere la complessità.
le annate recenti e la loro evoluzione
Le annate recenti, in particolare quella del 2019, sembrano essere il manifesto di questa evoluzione. Con vendemmie ben organizzate e maturazioni ottimali, i vini di questa annata si presentano con tannini scolpiti e un frutto immediato, ma mai banale. La 2021, sebbene meno generosa, ha spinto i produttori verso una selezione più accurata, mirando alla finezza e all’eleganza. Anche la 2022, ancora in divenire, sta promettendo frutti generosi, senza appesantire il palato.
Il confronto con la Borgogna è inevitabile. Mentre il fascino della Côte d’Or resta intatto, Bordeaux ha saputo trovare un equilibrio tra costo e qualità che la rende più accessibile. In un’epoca in cui il lusso si misura anche in bevibilità e coerenza, i vini bordolesi sono diventati un’opzione invitante per chi cerca l’importanza senza rincorrere le quotazioni speculative. “Chi spende, vuole bere bene”, è un mantra sempre più condiviso tra gli amanti del buon vino, e le etichette proposte da Sarzi Amadè rispondono a questa esigenza.
un viaggio tra le etichette
Il viaggio attraverso i Bordeaux inizia a Pessac-Léognan, dove i vini bianchi mostrano una freschezza disarmante. Ecco alcune etichette da non perdere:
- Domaine de Chevalier Blanc 2019: un blend di sauvignon (70%) e sémillon (30%), che presenta note di agrumi canditi e una vena minerale, culminando in un finale persistente.
- Château Haut Selve Blanc 2023: sorprende per la sua linearità e precisione, con sentori di pompelmo fresco e una sapidità che stimola il secondo sorso.
Passando ai rossi, il Domaine de Chevalier 2017, con una predominanza di cabernet sauvignon e una generosa quota di merlot, esprime l’anima classica della denominazione. I tannini setosi si intrecciano con sfumature di tabacco e grafite, regalando lunghezza e profondità.
A Saint-Julien, Château Lagrange 2017 incarna l’eleganza, mentre Château Ducru Beaucaillou 2019, celebrato per il suo trecentesimo millesimo, impressiona per la potenza misurata e un finale interminabile.
l’eleganza dei Bordeaux contemporanei
A Margaux, i vini esprimono sensualità e complessità. Ecco alcune annate da segnalare:
- Château Giscours 2019: un vortice di petali di rosa e frutti di bosco.
- Château Rauzan-Ségla 2014: note di ribes, cuoio e cedro, offre un’esperienza gustativa memorabile.
Spostandosi a Saint-Émilion, Château Pavie 2019, recentemente promosso a Premier Grand Cru Classé A, esplode in un equilibrio di opulenza e precisione, mentre Château Figeac 2019 regala freschezza e verticalità.
In direzione nord, Saint-Estèphe si presenta con Château Montrose 2017, un’espressione di forza classica e austera, mentre a Pauillac, il 5ème Grand Cru Classé Château Lynch-Bages 2019 è diretto e fruttato, con una ciliegia matura che domina un finale lungo. Tuttavia, è Château Lafite Rothschild 2019 a rappresentare la vera leggenda, con frutti purissimi e tannini setosi che infondono vivacità a ogni sorso.
Il viaggio si conclude in dolcezza, tra le etichette di Sauternes e Barsac. Château Rieussec 2019, dominato dal sémillon, è un trionfo di miele e zafferano, mentre Château Coutet 2019 sorprende con la sua freschezza vibrante e note di agrumi canditi. Questo panorama non solo celebra l’eleganza dei Bordeaux contemporanei, ma segna anche un nuovo inizio per un’intera regione, pronta a conquistare il cuore e il palato degli appassionati di vino di tutto il mondo.