Alla 57ª edizione di Vinitaly, il prestigioso salone internazionale dedicato al vino e ai prodotti vitivinicoli che si svolgerà a Verona dal 14 al 17 aprile 2025, le Marche presentano un progetto innovativo e profondamente umano: “Renovo”. Questo ambizioso progetto di agricoltura sociale unisce il reinserimento lavorativo, la viticoltura e la dignità del lavoro, dando voce e opportunità a chi si trova in situazioni di fragilità.
“Renovo” non è solo un vino; è una testimonianza di speranza e di cambiamento. Le prime otto bottiglie di Rosso Conero DOC, prodotte dai detenuti dell’istituto penitenziario di Montacuto, ad Ancona, sono il risultato di un lavoro congiunto che mira a restituire dignità e competenze a chi vive all’interno delle mura carcerarie. Le uve Montepulciano utilizzate per la produzione sono coltivate su un ettaro di vigneto all’interno del carcere stesso, rendendo il processo non solo innovativo, ma anche simbolico.
Il nome “Renovo” evoca l’idea di rinnovamento personale e sociale, riflettendo il desiderio di riscatto e di reintegrazione dei suoi produttori. L’etichetta del vino, caratterizzata da un design ispirato allo stile “futurista deperiano”, è stata realizzata da Alice Mazzocchi, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, che ha vinto un concorso appositamente indetto per l’occasione. Questo dettaglio non solo arricchisce il valore estetico del prodotto, ma sottolinea anche l’importanza della creatività e della cultura nel processo di recupero.
La presentazione di “Renovo” durante Vinitaly 2025 vedrà la partecipazione di figure chiave nel panorama agricolo e sociale. Tra queste, l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, il presidente di AMAP (Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca), Marco Rotoni, e Silvio Di Gregorio, provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Emilia-Romagna e Marche. Queste personalità porteranno il loro contributo, evidenziando l’importanza del progetto nel contesto più ampio della giustizia sociale.
Il progetto “Renovo” si inserisce all’interno della più ampia iniziativa della Fattoria Barcaglione, sostenuta dalla Regione Marche, che si propone come modello di microimpresa agricola all’interno del carcere. Questo approccio è orientato al recupero sociale e professionale dei detenuti ed è reso possibile grazie al supporto di diverse istituzioni, tra cui il Ministero della Giustizia, l’Amministrazione penitenziaria di Marche ed Emilia-Romagna, la Regione Marche, AMAP e Coldiretti Ancona, oltre al contributo inestimabile di volontari e operatori del sociale.
Manuela Ceresani, direttrice dell’istituto penitenziario, ha affermato: “Il nostro obiettivo è avviare percorsi di reinserimento reale, non assistenziale, grazie al lavoro e alla formazione.” Questa visione pone l’accento sull’importanza di fornire ai detenuti non solo un lavoro, ma anche le competenze necessarie per affrontare il mondo esterno al termine della loro detenzione.
Le Marche hanno una lunga tradizione di impegno nel campo dell’agricoltura sociale. Già nel 2011, la regione è stata la prima in Italia a normare l’agricoltura sociale come componente fondamentale della multifunzionalità agricola. Questa legislazione pionieristica ha aperto la strada a numerosi progetti che coniugano produzione agricola, inclusione sociale e sostenibilità.
“Renovo” rappresenta dunque un’eccellenza marchigiana, una sintesi efficace tra inclusione sociale, viticoltura e qualità. Attraverso questa iniziativa, la regione non solo consolida il suo impegno nel promuovere valori sociali attraverso l’agricoltura, ma si fa anche promotrice di un modello che valorizza il territorio e le sue risorse umane.
Il vino “Renovo” non è solo un prodotto da assaporare, ma un simbolo di trasformazione e speranza. Ogni bottiglia racconta la storia di un percorso di vita, di sfide affrontate e di opportunità colte. La commercializzazione di questo vino avrà un impatto diretto non solo sui detenuti coinvolti nel progetto, ma anche sulle loro famiglie e sulla comunità locale, contribuendo a creare un circolo virtuoso di inclusione e sostegno.
In un’epoca in cui la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità sono sempre più al centro dell’attenzione, “Renovo” si propone come un esempio di come il settore vitivinicolo possa contribuire attivamente al benessere sociale, dimostrando che è possibile unire eccellenza e giustizia.
Nel cuore della fertile e storica zona di Gambellara, Davide Vignato ha realizzato un'opera che…
Un nome di prestigio, passione e talento, Salvo Lo Castro è stato recentemente nominato Presidente…
La Denominazione Montecucco, situata nel suggestivo cuore della Toscana amiatina, ha recentemente festeggiato il suo…
La cultura del vino in Italia rappresenta un patrimonio inestimabile, non solo per la qualità…
A Napoli, la sera del Giovedì Santo, le tavole si vestono di un piatto simbolo…
In un’epoca in cui la privacy online è diventata una priorità fondamentale per gli utenti,…