Il Lazio si distingue come una terra intrisa di storia, permeata dalle influenze di molteplici culture che hanno lasciato un’impronta indelebile nel corso dei secoli. Questa regione ha visto il susseguirsi di dominazioni significative, tra cui quelle etrusca e romana, che hanno plasmato in modo indelebile il suo patrimonio culturale e anche quello gastronomico. Grazie a questa variegata successione di epoche e occupazioni, il territorio laziale si è impreziosito di una ricca tradizione storica e culinaria, settore in cui anche il vino ha trovato il suo spazio. E proprio in questa regione sono presenti delle strade del vino che tutti gli appassionati di questo settore dovrebbero conoscere. Ecco quali sono.
I percorsi enogastronomici della regione Lazio offrono l’opportunità di esplorare la storia e le consuetudini di ogni borgo e del paesaggio circostante. In questo articolo, ci addentreremo in un viaggio attraverso i gusti enogastronomici del Lazio, dove i viaggiatori potranno immergersi nei profumi intensi e diversificati dei vigneti e degli alimenti caratteristici che rendono il Lazio una delle regioni italiane con un patrimonio culinario e vinicolo di spicco. Ecco quali sono le strade del vino da conoscere nel Lazio.
Seguendo la Strada dell’Olio, del Vino e dei Prodotti Tipici della Tuscia, vi troverete immersi in un affascinante scenario medievale. Nella provincia di Viterbo, si nota una predilezione speciale per le specialità tradizionali locali, tra cui l’aglio rosso di Proceno, il farro del Pungolo d’Acquapendente, l’asparago verde di Canino, il fagiolo del purgatorio di Gradoli e la lenticchia di Onano. Insieme a questi, i vini DOC Orvieto, Colli Etruschi Viterbesi, Aleatico di Gradoli e Est! Est!! Est!!! di Montefiascone rappresentano un’eccellente testimonianza di come il tempo abbia preservato certi sapori, armonizzandoli perfettamente con l’ambiente circostante.
Parlando di enologia, l’apice si raggiunge percorrendo la Strada dei Vini dei Castelli Romani. Qui, le viti erano già presenti ai tempi di Pirro, re dell’Epiro, che guardava con disprezzo a queste piante e al loro prezioso frutto. Non fu un caso che, durante l’Impero Romano, i patrizi eleggessero i Colli Albani come luogo turistico privilegiato dove godere dei piaceri del vino che scorreva abbondante. Colli Albani, Colli Lanuvini, Frascati, Marino, Montecompatri, Velletri e Zagarolo rappresentano i 7 vini DOC protetti che rendono questa regione una delle più rinomate per la produzione vinicola. Tra di essi spiccano il Frascati Superiore DOCG e il Cannellino di Frascati DOCG.
Un solido legame tra enoturismo e territorio si manifesta nell’area circostante al Lago di Bolsena. Recentemente, la Regione Lazio ha istituito la Strada dei Vini dell’Alta Tuscia per favorire la diffusione dei vini DOC locali e proteggere le piccole aziende agricole, gli agriturismi, le botteghe artigiane e le numerose trattorie che offrono piatti semplici radicati nelle tradizioni locali. Tra le province di Frosinone e Roma, si incontra la Strada del Vino Cesanese: il Cesanese del Piglio DOCG proviene dai comuni di Acuto, Anagni, Paliano, Piglio e Serrone. Inoltre, ad Affile, nella provincia di Roma, si produce il Cesanese di Affile. L’arte della vinificazione in questa zona affonda le sue radici nell’antica Roma, sebbene siano stati i monaci benedettini a trasformare il Cesanese nel rinomato vino che conosciamo oggi.
Merita una menzione speciale la Strada del Vino della Teverina, un percorso dedicato all’olio, al vino e ai gusti locali. Questo organismo mira a potenziare l’offerta turistica dei luoghi attraversati dal fiume Tevere nella regione settentrionale del Lazio.
Tra le molteplici vie vinicole che attraversano il territorio del Lazio, spicca “Il Tracciolino, Strada delle Eccellenze Agroalimentari”, che incarna appieno le peculiarità enogastronomiche e culinarie della Ciociaria. Questo percorso si propone di promuovere, valorizzare e diffondere le eccellenze agroalimentari della regione, attraversando una delle sue zone più affascinanti e suggestive. Attraversando 27 comuni tra la Valle di Comino e la Valle del Liri, il Tracciolino coniuga magistralmente la tradizione enogastronomica con le meraviglie naturali, avendo anche la vicinanza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I viaggiatori avranno l’opportunità di scoprire la vasta gamma di prodotti tipici locali, di alta qualità e coltivati con cura dagli agricoltori della zona nel corso degli anni.
La Strada del Vino Cesanese si snoda tra antichi borghi, casali e campi coltivati che si estendono da Affile a Piglio e Anagni, ai piedi dei Monti Affilani, fino alla pianura della Valle del Sacco. Il percorso inizia a nord, dove emergono i Monti Affilani, alle cui pendici si trova Affile, il paese d’origine del Cesanese omonimo. Procedendo verso sud, ci addentriamo nel suggestivo borgo di Serrone, che si erge sul versante meridionale del Monte Scalambra, offrendo una vista panoramica eccezionale sulla valle da oltre 700 metri di altezza. Continuando lungo la Strada del Vino Cesanese, si incontra il grazioso borgo di Piglio. Il nucleo più antico, situato lungo un costone che culmina nella piazza centrale, rappresenta il cuore del percorso. In epoca medievale, fu un feudo delle famiglie Antiochia e Colonna. Proseguendo, si giunge ad Acuto, distante 10 km da Piglio, attraversando le colline dove si produce il Cesanese del Piglio DOCG. Seguendo una strada tortuosa verso ovest, dopo circa 20 km si arriva a Paliano, un antico borgo rinascimentale che si adagia su una dolce collina. Da qui, procedendo verso est per circa 15 km, si raggiunge la splendida città di Anagni, nota anche come “Città dei Papi”. Celebre per la quantità e la qualità dei suoi monumenti nel centro storico, consigliamo una visita attenta per apprezzarne le bellezze architettoniche e artistiche.
La Strada del Vino della Teverina attraversa un’area che si estende lungo il confine con l’Umbria, vicino al fiume Tevere. Attraversa centri storici ricchi di fascino e storia. Civita di Bagnoregio, Bomarzo, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano sono i comuni che costeggiano la strada del vino. Lungo il percorso, non solo potremo ammirare le bellezze storiche dei borghi, ma attraverseremo anche boschi, campi coltivati e corsi d’acqua. Quest’area, per le sue caratteristiche, fa parte del “Comprensorio della Teverina”. Oltre al patrimonio artistico e architettonico, vi è un’altra risorsa fondamentale per l’economia e il turismo di questa regione: i vigneti e gli uliveti, che rappresentano una ricchezza inestimabile e rendono queste zone sempre più ambite per gli appassionati di enoturismo. Lungo il percorso, si incontrano enoteche, aziende agricole, trattorie con cucina tradizionale e laboratori dove nascono prodotti artigianali tipici.
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