La minaccia più grande di questi tempi e la più sentita è la siccità e, per far fronte a quest’ultima, l’azienda euganea Maeli ha scelto il crowdfunding per fare fronte agli investimenti necessari a contrastare il cambiamento climatico.
L’azienda agricola Maeli conta 46 ettari sui Colli Euganei, di cui 18 sono vitati e, negli ultimi anni, ha visto calare drasticamente la produzione nei propri vigneti a causa della siccità. Per fare fronte a ciò l’azienda ha lanciato un progetto di equity crowdfunding per sostenere gli investimenti necessari a contrastare il cambiamento climatico.
Quindi è stato siglato un accordo tra Maeli e CrowdFundMe – unica piattaforma di Crowdinvesting quotata su Euronext Growth Milan – che permetterà di raccogliere i capitali necessari a realizzare un innovativo sistema di irrigazione sotterranea con l’ausilio di un brevetto israeliano che trattiene l’acqua e la rilascia gradualmente.
L’azienda sarà affiancata nel percorso da Over Ventures, boutique advisor specializzato nel supporto alle startup italiane e internazionali nel fundraising e business development.
La campagna di raccolta partirà nella seconda parte del 2023 e si propone di raccogliere in questa prima tranche un capitale di 280mila euro, con possibilità di investire in quote nominali da 500 euro e multipli.
“Gli Euganei sono uno scrigno di natura e bellezza, ma per la loro posizione esposta ai venti sono particolarmente minacciati da un cambiamento climatico senza precedenti” – afferma Elisa Dilavanzo, fondatrice di Maeli -.
“L’aumento delle temperature, la pressoché assenza di precipitazioni e una ventilazione calda e costante che secca le piante, stanno mettendo a dura prova l’ecosistema euganeo e costringendo le aziende agricole a trovare soluzioni nel breve termine e non dover chiudere l’attività” continua Dilavanzo.
L’irrigazione quindi può salvare concretamente le piante dallo stress idrico e, grazie al crowdfunding, Maeli potrà realizzare un impianto dotatodi controllo da remoto, suddiviso in diverse parcelle interconnesse e provvisto di sensori che misurano l’umidità del terreno, consentendo la riduzione di oltre il 30% del consumo di acqua.
L’acqua piovana inoltre verrà recuperata da microinvasi posizionati in punti strategici dei vigneti e rilasciata all’ occorrenza.
Analoga funzione avrà una piccola massa di gel idroretentore collocata vicino alle radici di ogni pianta, che potrà immagazzinare acqua per restituirla gradualmente nelle settimane successive, con un’efficienza pari al 96%.
Il progetto è concepito con attenzione alla sostenibilità e, se venisse adottato da altre aziende, potrebbe permettere in futuro di evitare i danni provocati dalle bombe d’acqua.
“La siccità ci sta mettendo a dura prova – aggiunge Dilavanzo – ma fortunatamente gli innovativi sistemi di irrigazione intelligente e mirati a trattenere l’acqua sotto terra ci aprono spiragli finora insperati per riportare la produzione ai livelli storici. Con l’aiuto dell’equity crowdfunding riusciremo a realizzare in impianto pilota che rappresenterà un esempio a livello europeo”.
Inoltre il crowdfunding ha anche un altro vantaggio, ovvero coinvolgere attivamente i winelovers e i piccoli investitori che vogliano sentirsi parte del futuro di un’azienda agricola per avere poi la soddisfazione di poter contribuire a migliorare l’ecosistema. Inoltre ci sarà il riconoscimento di una quota di produzione direttamente proporzionale all’investimento, oltre a un ritorno economico.
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