Categories: Notizie

Langhe in crisi: come il nuovo Codice della Strada impatta sul turismo enologico

L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada ha generato un notevole dibattito nel settore dell’enoturismo italiano, colpendo in modo particolare l’industria dell’horeca (hotellerie, restaurant, catering). Le nuove norme, che inaspriscono le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza senza modificare i limiti alcolemici, hanno provocato un significativo calo dei consumi di vino nei ristoranti. Questa situazione è particolarmente grave nelle Langhe, un territorio Patrimonio dell’Umanità UNESCO e cuore della viticoltura piemontese, rinomato per i suoi vini di alta qualità, come il Barolo e il Barbaresco.

Le conseguenze di questa normativa si fanno già sentire. Ristoratori e imprenditori locali segnalano una preoccupante flessione nelle vendite di vino, con una crescente tendenza dei clienti a limitarsi a un solo calice. Questo fenomeno è critico per un’area come le Langhe, dove il vino non è solo un prodotto, ma un elemento fondamentale dell’esperienza gastronomica e culturale.

I numeri del calo: il vino al calice prevale

Dai dati raccolti, emerge un quadro allarmante:

  1. I tavoli da due persone ordinano frequentemente solo due calici.
  2. I gruppi più numerosi, composti da sei o più persone, si limitano a ordinare una sola bottiglia.

Questa tendenza, intensificata con l’entrata in vigore delle nuove regole, mette a rischio i margini di profitto degli operatori del settore horeca. Marta Amato, titolare di un ristorante ad Alba, sottolinea come, sebbene la richiesta di vino al calice fosse già in aumento, le nuove sanzioni hanno amplificato il fenomeno, rendendo i clienti ancora più cauti.

In risposta a questa situazione, molti ristoranti stanno cercando di adattarsi. Alcuni offrono alcol test in loco, mentre altri propongono la possibilità di portare a casa le bottiglie non consumate, incentivando così il consumo senza incorrere in rischi legati alla guida. Queste misure, sebbene innovative, non risolvono il problema alla radice: la percezione di rischio legata al consumo di alcol.

Le richieste degli operatori locali

Il vero problema, come evidenziato da Alfredo Voci, manager di un noto ristorante a Barbaresco, non è tanto la legge in sé, quanto la mancanza di infrastrutture adeguate per garantire una mobilità sicura e sostenibile. La scarsità di taxi nella zona è un ostacolo significativo per i turisti che desiderano godere di un’esperienza enogastronomica senza doversi preoccupare di come tornare a casa. “Non si può pensare di applicare queste regole senza offrire alternative concrete. Servono più taxi e una rete ferroviaria potenziata, soprattutto nei weekend”, afferma Voci, sottolineando l’urgenza di un intervento per migliorare i trasporti nella regione.

Eventi a rischio: focus su Vinum e la Fiera del Tartufo

Le nuove normative potrebbero avere un impatto negativo anche sugli eventi di richiamo nella regione, come Vinum, la fiera internazionale dedicata ai vini piemontesi, e la Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, che attirano ogni anno migliaia di visitatori. Stefano Mosca, direttore dell’ente fiera, ha già annunciato modifiche agli orari di Vinum per garantire una partecipazione più sicura e ha ribadito l’importanza di sollecitare un aumento delle corse ferroviarie nei giorni festivi per facilitare gli spostamenti dei visitatori.

Questi eventi non sono solo occasioni di festa, ma rappresentano anche un’importante fonte di reddito per l’economia locale. L’assenza di soluzioni adeguate potrebbe portare a una diminuzione della partecipazione, con conseguenze devastanti per gli operatori economici della zona che dipendono dal turismo enogastronomico.

Una soluzione integrata per il futuro

Per garantire che il turismo enogastronomico non subisca ulteriori penalizzazioni, gli operatori locali stanno chiedendo un intervento mirato dallo Stato. Tra le proposte, la necessità di aumentare il numero di taxi disponibili, potenziare il servizio ferroviario e fornire una comunicazione chiara e dettagliata riguardo alle nuove normative. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile evitare che l’economia di territori come le Langhe ne esca danneggiata.

È fondamentale che la legislazione si accompagni a un potenziamento delle infrastrutture e dei servizi, affinché i turisti possano godere delle meraviglie di queste terre senza la paura di dover affrontare sanzioni severe. In un momento in cui la ristorazione e il turismo sono già messi a dura prova dalla pandemia e da altri fattori economici, è cruciale trovare un equilibrio tra sicurezza stradale e promozione della cultura enologica, affinché le Langhe possano continuare a brillare come uno dei gioielli del patrimonio enogastronomico italiano.

Redazione Vinamundi

Recent Posts

Riscoprire il Nero d’Avola: la sfida delle aziende siciliane con i vini a basso alcol

Il mondo del vino è in continua evoluzione e la Sicilia, storica terra di vitigni…

20 minuti ago

Chi guiderà il futuro del vino negli Stati Uniti: i protagonisti dietro le decisioni del presidente

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fatto il suo ritorno sulla scena politica…

50 minuti ago

Riscoprire il passato: la giovane vignaiola che punta su un vitigno dimenticato con il metodo classico

Tanita Danese, giovane imprenditrice vitivinicola, ha intrapreso un percorso audace e controcorrente nel mondo del…

1 ora ago

L’Italia apre la strada a Mauritius con le prime Indicazioni Geografiche certificate

L'Italia si conferma leader nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di alta qualità, guidando la Repubblica…

4 ore ago

Forlì Wine Festival: decima edizione con ingresso gratuito per i lettori!

L'Italia è famosa nel mondo per la sua straordinaria tradizione vitivinicola, e niente rappresenta meglio…

5 ore ago

Wine&Siena 2023: un viaggio nell’evoluzione naturale del vino a Grottaglie

Dal 25 al 27 gennaio 2024, il complesso museale di Santa Maria della Scala a…

5 ore ago