Lambrusco: storia e caratteristiche del vino emiliano per eccellenza

Il Lambrusco è tra i vini più apprezzati e venduti in Italia e nel mondo. Le origini del vino rosso frizzante per eccellenza sono da ritrovare nella famiglia dei vitigni più diffusa dell‘Emilia Romagna, in una zona che abbraccia anche parte della Lombardia. Fresco, leggero e fruttato, questo vino veniva prodotto dalla seconda spremitura dell’uva, la prima (il “mosto fiore”) veniva distinta dalla seconda (il “torchiato”). Quest’ultimo veniva poi mischiato con dell’acqua, per ridurre il contenuto alcolico e aumentare le porzioni, e dato ai braccianti.

La tradizione del Lambrusco oggi in commercio è antica e legata alle viti che nascevano in maniera selvaggia nella provincia di Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova. Stiamo parlando di un origine molto lontana che risale all’epoca classica, per questo il Lambrusco è da considerarsi uno dei vini più antichi. A contribuire in modo significativo al perfezionamento della tecnica produttiva di questo vino furono i monaci durante il Medioevo.

Castello di Torrechiara a Parma
Foto | pixabay @valtercirillo

L’origine del nome

L’ipotesi più diffusa circa l’origine del nome, afferma che questo derivi dai termini latini: labrum (orlo, margine) e ruscum (pianta spontanea). I Romani scelsero questo nome proprio perché le viti da cui nascevano i primi vini crescevano in modo spontaneo (“viti non addomesticate“).

Per renderlo frizzante i Romani facevano rifermentare il vino in un’anfora, che dopo essere stata riempita e sigillata veniva immersa per metà in acqua gelata o sotto terra, in modo da mantenere una bassa temperatura del vino. Dopo la esponevano a una temperatura più alta e così dopo pochi giorni, il vino, avrebbe prodotto le sue famose bollicine.

Il successo del Lambrusco venne confermato addirittura da documenti risalenti al 1850, che raccontavano di come venisse esportato anche in Francia. Modena è sempre stata il fulcro della produzione del Lambrusco. Nel 1970 hanno ottenuto la Denominazione d’Origine Protetta (DOP) il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce e il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e nel 2009 è toccato anche al Lambrusco di Modena.

I vari tipi di Lambrusco

Calice di vino al tramonto
Foto | pixabay @qimono

Sono i diversi vitigni utilizzati per la produzione del Lambrusco a influenzare il suo gusto e aspetto, determinando le varie tipologie di vino esistenti oggi sul mercato:

  • Lambrusco frizzante, contenente una maggiore concentrazione di anidride carbonica;
  • Lambrusco fermo, ovvero privo di effervescenza;
  • Lambrusco secco, amabile e dolce: determinato in base alla componente più o meno dolce e quindi alla diversa quantità di zucchero presente;
  • Lambrusco rosé, anche se è più comune quello rosso, esiste anche il rosé, prodotto grazie a tecniche particolari.
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